Venerdì 22 agosto alle 20 lo Stresa Festival taglierà un traguardo prestigioso: il concerto n. 1000. Per celebrare questo importante appuntamento, raggiunto in 53 anni di attività del Festival, è stato chiamato il Teatro Regio.
Orchestra e Coro del Teatro, diretti da Gianandrea Noseda, presenteranno un programma all’insegna di Rossini. Nella prima parte verrà eseguita Rossiniana, suite per orchestra di Ottorino Respighi e nella seconda una selezione dal Guglielmo Tell, di Gioachino Rossini, in forma di concerto.
Gianandrea Noseda, Direttore artistico del Festival, ha dichiarato: «In questo programma presenteremo ampi estratti dell’ultima opera di Rossini, il Guglielmo Tell, e tanti pezzi pianistici da lui chiamati “i peccati della mia vecchiaia” orchestrati nel 1925 da Respighi. È come se Rossini si sentisse fuori posto in un’epoca caratterizzata da trasformazioni veloci e inarrestabili; ma la sensazione di inadeguatezza, che gli causò anche momenti di profonda depressione, non gli impedì di consegnarci un capolavoro come il Tell – senza il quale la lezione di Verdi non sarebbe stata quella che conosciamo oggi – e non gli impedì di farci entrare nelle pieghe più nascoste della sua anima confessandoci i suoi peccati musicali senza pudori né ritrosie».
Nella Rossiniana di Respighi non vi sono aspre tonalità o spigolosi cromatismi, è presente invece la fervida volontà di reinventare un mondo musicale à la manière de Rossini. Respighi trae spunto, come fonti musicali per il suo brano, da alcuni Péchés de vieillesse del grande operista, e articola il discorso musicale in quattro momenti: Capri e Taormina, Lamento, Intermezzo e Tarantella “puro sangue”.
La seconda parte del concerto sarà dedicata a una selezione, in forma di concerto, dell’ultimo capolavoro di Rossini: Guglielmo Tell, opera che, nell’interpretazione dei complessi del Regio, ha riscosso un così ampio successo di pubblico e critica da diventare emblema di qualità. A Stresa, il baritono Luca Salsi, apprezzatissimo interprete del repertorio rossiniano, darà voce a Guglielmo Tell. Arnoldo Melcthal, il congiurato conteso tra amore e patria, sarà John Osborn, il celebre tenore americano che ha debuttato in questo ruolo nel 2011 sotto la direzione di Antonio Pappano. Il soprano Angela Meade, specializzata nel repertorio operistico italiano di primo Ottocento, darà voce alla principessa Matilde. Il Coro del Teatro Regio, protagonista di alcune tra le più belle pagine di quest’opera, sarà istruito dal maestro Claudio Fenoglio. L’opera sarà proposta con la traduzione italiana di Calisto Bassi, ripristinata da Paolo Cattelan nel 1988.
Gianandrea Noseda considera il Guglielmo Tell uno dei più grandi capolavori del repertorio operistico di tutti i tempi: «credo che Rossini, con molta sensibilità, avesse avvertito il cambiamento in atto intorno a sé. Così decide di uscire di scena ma lo fa con un coup de théâtre da maestro, facendo vedere al mondo, con il Guglielmo Tell, che se solo avesse voluto sarebbe diventato un punto di riferimento anche nel nuovo melodramma dell’Ottocento». Noseda, analizzando il capolavoro di Rossini in una lucida prospettiva storica, lo definisce: «un titolo con cui fare i conti per riassumere l’esperienza del passato, ricavarne il meglio e proiettarsi nel futuro».