Tra le seicentesche mura dell’ex Casa di Carità, poi Regio Albergo Virtù e meglio conosciuta come casa Gramsci, tra facciate in acciaio e vetro in stile hightech che incorniciano la corte esterna e celano i camminamenti che servono a collegare le camere del nuovissimo e rivisitato Hotel NH Piazza Carlina, è stata presentata la sesta edizione de I CENTO, la guida gastronomica più seguita di Torino che quest’anno in vista di Expo 2015 si sdoppia e abbraccia anche Milano per dare vita a duecento schede che raccolgono il Top e il Pop delle cucine torinesi e milanesi.
Menu selezionatissimi con accordi estremi e talvolta rigorosamente autoctoni hanno accompagnato la presentazione ad opera della collaudata squadra dei tre giovani recensori Alessandro Lamacchia, Stefano Cavallino e Luca Iaccarino, critici gastronomici che oltre a recensire ristoranti per La Repubblica e Ristoranti e Osterie d’Italia, hanno spolpato queste due città, strada per strada e viaggiato tra i cieli stellati dell’alta gastronomia fino a stilare una classifica dei ristoranti dove vale la pena varcare l’uscio.
E dunque pagine dense di novità, saliscendi, grandi ristoranti e giovani cuochi alla riscossa che hanno dato vita ai:
cinquanta migliori ristoranti Top, ordinati secondo una rigorosa classifica di merito
cinquanta migliori ristoranti Pop, ovvero cinquanta piole o trattorie dove si mangia bene e si spende poco con un solo vincitore di sezione che si è aggiudicato il titolo di “miglior trattoria 2015”.
Una serata che ha visto tributare il terzo posto al giovanissimo Matteo Baronetto, classe 1977, figlio di Giaveno (To) che entrato da esordiente nelle cucine de Il Cambio per uno stage scolastico, ci è tornato quindici anni dopo come executive chef di un locale totalmente rinnovato e al quale la Guida Michelin 2015 ha assegnato la stella, croce e delizia, di tutti i cuochi.
Li abbiamo intervistati, tra una portata e l’altra, curiosi di sapere quali sono e come vengono selezionate le stelle della gastronomia d’eccellenza.
Ascolta l’intervista a Alessandro Lamacchia, Stefano Cavallino e Luca Iaccarino:
Ascolta l’intervista a Matteo Baronetto: