1864: nell’elegante cornice dell’allora fiorente città sabauda, nasce, sulla sponda sinistra del Po, il circolo canottieri Eridano, destinato a diventare un vero e proprio polo sportivo e culturale del capoluogo Piemontese.
Nel 1911, dopo l’Esposizione Internazionale, il Circolo si sposta sull’altra riva, presso la barriera Piacenza, diverrà la sua sede sino ad oggi, proprio davanti al castello Medievale del D’Andrade, specchiandosi nelle acqua del fiume.
Oggi il Circolo compie 150 anni: 150 anni di storia sportiva e artistica, torinese e italiana; 150 anni che vanno dall’Unità nazionale alla Fca, dall’architetto Bellini a Fuksas.
Fu nella seconda metà dell’ottocento che a Torino i primi vogatori iniziarono a solcare il fiume con la tecnica inglese, facendo del canottaggio uno degli sport più amati e apprezzati della Città.
Nacquero i primi sodalizi remieri: il Cerea (1863), l’Armida e il Caprera (1883), l’Esperia (1886) e l’Eridano. Molti i nomi illustri che sostennero l’anima sportiva che stava emergendo, da Massimo D’Azeglio a Pietro Baricco, quasi a suffragare con l’arte remiera l’abbraccio nell’unità risorgimentale. Il passo da una moda lanciata da giovani appartenenti all’aristocrazia e all’alta borghesia a ufficiali gare, regate e circoli fu breve. Il 16 luglio 1865 si svolse la Prima Regata sportiva sul Po, la prima torinese e italiana, a cui l’Eridano partecipò con il suo costume, le sue imbarcazioni, i suoi atleti. Gli esercizi divennero frequenti, si ordinarono piacevoli gare, la città acquistò un nuovo ornamento, la gioventù s’ebbe un nuovo mezzo di innocente sollazzo e di utile esercizio ginnastico.
Con una nuova sede, uno chalet a base ottogonale, un sorta di pagoda, il Circolo Eridano venne rilevato nel 1896, non senza polemiche, dal Circolo degli Artisti di Torino, che ne potenziò la tradizionale attività di canottaggio, lo utilizzò per gare di nuoto, atletica, bocce e, nello stesso tempo, lo rese famoso per feste leggendarie. La suggestiva atmosfera del parco fluviale e del panorama collinare lo resero luogo di ritrovo perfetto per sportivi, artisti e intellettuali, anticipando un clima da Grande Gatsby.
Primo Circolo ad ammettere le donne, nel 1911 rinasce sull’altra riva del Po, sull’odierno corso Moncalieri. L’attuale edificio venne eretto per iniziativa dell’allora sindaco Teofilo Rossi di Montelera, progettato dall’architetto Giuseppe Velati Bellini e decorato dal pittore Giuseppe Bozzalla e dallo scultore Giovanni Riva. Durante la guerra, a lavori ancora da completare e in attesa di tempi migliori, nella nuova sede vennero ospitati i figli dei militari e, con fatica, nel primo dopoguerra vennero riprese le attività e i cimenti sportivi. Il più famoso, “Il trofeo Eridano”, l’uomo che lotta e strappa alle acque il premio ambito, venne disputato come sfida alle bocce tra tutte le Società remiere del Po dal 1922 al 1950. L’atmosfera scanzonata riappare però a pieno solo nella leggerezza del secondo dopoguerra, con concorsi anche di pittura, scultura, letteratura e musica.
<Oggi – dichiara orgoglioso il Presidente del Circolo, Luigi Tartaglino – il Circolo Eridano ha ripreso lo smalto dei tempi migliori: le attività sportive fervono e si arricchiscono ogni anno di nuovi soci (attualmente 230). Il tennis, il canottaggio, la canoa, il sup, così come i concerti del lunedì, le mostre, le conferenze e il rinomato ristorante ne fanno uno dei Circoli più affermati della città. L’Eridano e le altre società centenarie riaffermano la cultura dello sport, la tradizione del rapporto con il fiume, senza perdere la vocazione culturale che si è andata affermandosi nel tempo. Spero – conclude – che qualcun altro possa celebrare con orgoglio altri centocinquantanni di storia del Circolo Eridano>.
Per l’occasione è stato pubblicato il libro “Circolo Eridano 1864-2014. 150 anni di vita e costume sul Po”.