Nuova avventura per il pittore Salvatore Zito. Conservando le caratteristiche di uno dei suoi cavalli di battaglia, la produzione degli stick spinosi, gelati con il bastoncino simili per forma e dimensioni ai “pinguini” ricoperti, impostisi all’attenzione del pubblico per l’aguzza ironia e la loro intoccabilità; nate come piccole, curatissime sculture in legno, ribattute poi in grande formato pittorico dove la forza coloristica punge quanto le vere spine applicate agli stick.
Forse devoto alle tesi del filosofo tedesco Walter Benjamin, noto per aver scritto il profetico saggio su “L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica” Zito entra nel regno della riproducibilità di qualità con la Mycrom di Torino.
Azienda torinese che ha fatto della raffinata stampa su tela delle icone del fumetto come Diabolik, Corto Maltese o la splendida Valentina il suo punto di penetrazione e forza sovversiva; ha amplificato le dimensioni delle tavole dei fumetti fino a renderle reali, dilatando la percezione del disegno e rendendole personificazioni che possono dialogare dalle pareti.
Una selezionato numero di disegni del pittore costruiti in dialogo tra soggetto, forza di colore e sfondo, sono stati scelti per andare ad inserirsi nella collezione della Mycrom innovando la scelta e allestendo all’interno della sede di Via Spalato, un enorme stick verde smeraldo, a metà tra il feticcio e il totem, un po’ idolo prosaico, un po’ gioco di proporzioni; possibile oggetto pagano di ironico culto a cui portare in dono contemplazioni avventurose.
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