Il Magnificat in re maggiore BWV  243 è conosciuto come una delle più importanti opere vocali di Johann Sebastina Bach. Si tratta di una cantata sacra composta per orchestra e coro a cinque voci e cinque solisti. Il testo è tratto dal cantico contenuto nel primo capitolo del Vangelo di san Luca  con il quale Maria loda e ringrazia Dio perché ha liberato il suo popolo. Il Magnificat, insieme alla Messa in Si minore , costituisce una delle due principali composizioni in lingua latina di Bach.
Nel 1993 è divenuto anche il titolo di un noto film diretto da Pupi Avati  ambientato nella settimana santa della Pasqua del 926 dopo Cristo.
Ma oggi Magnificat è anche il nome che ha preso una un’iniziativa di Kalatà – progetti per fare cultura, una delle prime imprese sociali italiane attive nel settore dei beni e delle attività culturali. L’iniziativa prevede la messa in sicurezza del percorso di salita alla cupola del Santuario di Vicoforte di Mondovì.  Una visita emozionante, indimenticabile,  per conoscere, gradino dopo gradino, gli aspetti architettonici, storici, artistici e le sofisticate tecnologie che oggi consentono il costante monitoraggio di questo eccezionale monumento d’arte e di fede. Si potrà entrare nel cuore dell’opera d’arte attraverso un percorso appositamente messo in sicurezza, che interessa locali mai aperti al pubblico, si potrà percorre gli antichi camminamenti riservati alle maestranze e, attraverso passaggi mozzafiato, raggiungere la sommità dell’edificio, ad oltre settanta metri di altezza.
La cupola del Santuario copre una superficie di oltre 6.000 metri quadrati, è decorata con l’affresco a tema unico più esteso al mondo: l’affresco, attraverso il tipico modello della “teologia per immagini” rappresenta alcuni momenti della vita di Maria e la sua gloriosa assunzione in cielo.
Francesco Gallo decise di lasciare perfettamente liscia la superficie interna della cupola (in termini tecnici definita “intradosso”), volendo offrire alla decorazione pittorica uno spazio ampio e continuo. La scelta è piuttosto inusuale, perché questa particolarità demanda al pittore il compito di immaginare una decorazione “architettonica” entro la quale collocare la parte figurativa dell’affresco.
Il primo tentativo, ad opera di Pietro Antonio Pozzo, fu ritenuto del tutto inadeguato e, di conseguenza, completamente cancellato. Nel 1741 venne chiamato a lavorare alla grande superficie affrescata il celebre architetto e scenografo Giuseppe Galli da Bibiena, a cui sono da attribuire alcuni elementi ad effetto prospettico ancora oggi visibili: tuttavia anche questo tentativo non riuscì a soddisfare le aspettative. Furono Mattia Bortoloni da Rovigo e il milanese Felice Biella a completare, fra il 1746 e il 1748, l’affresco: ne risultò un insieme “leggero” e luminoso, evidentemente ispirato alla pittura del veneto Giambattista Tiepolo.

La cupola sarà accessibile dal 1° maggio al 31 ottobre attraverso un percorso messo in sicurezza, i visitatori saranno accompagnati e provvisti di elmetto e imbragatura per evitare ogni pericolo. Il tragitto, di circa due ore, fra camminamenti mai aperti al pubblico, cornicioni e gradinate, condurrà alle tre balconate, a 23, 32 e 52 metri di altezza, e si concluderà con l’affaccio sul cupolino a 75 metri di altezza. Saranno così ammirabili da vicino i 6 mila metri quadri di affresco e la storia di un’impresa architettonica eccezionale.

Biglietto intero a 15 euro, percorso breve a 8 euro.
www.magnificat2015.com

 

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