Dopo 28 anni di quasi abbandono la Giunta Comunale della Città ha deciso di istituire un bando per valorizzare l’area dell’ex Zoo. Proposta dell’Assessore Enzo Lavolta di concerto con gli assessori Gianguido Passoni e Stefano Lo Russo, si sono deliberate le linee guida per il bando di concessione dell’area ex zoo – Parco Michelotti.
“Per troppo tempo il Michelotti è stato un ‘non luogo’, o peggio, un ‘ex luogo’. L’obiettivo del bando di valorizzazione – ha sottolineato l’Assessore Lavolta – è quello di offrire a cittadini e turisti un polo permanente pluridisciplinare, dai risvolti ludici, scientifici e didattici, valorizzando le straordinarie caratteristiche naturali ed il valore storico, culturale e paesaggistico del parco con interventi di riqualificazione improntati ai principi della sostenibilità ambientale ed energetica tipici delle Smart cities”.
Nel 1987 lo zoo venne chiuso e da allora il parco è diventato un giardino pubblico, in parte affidato in gestione a numerose associazioni, differenziandosi in base alle varie destinazioni d’uso come parco giochi per i bambini, sede di concerti, mostre ed eventi estivi caratterizzati da grande attrattività, fino al 2005, Experimenta.
Il Parco Michelotti nel suo complesso, può essere idealmente suddiviso in tre distinte zone: la prima è costituita dalla sponda fluviale, la seconda, che è oggetto della futura concessione, posta nella parte centrale che ospitava un tempo lo zoo e infine la terza, compresa tra corso Casale e la recinzione dell’ex zoo, caratterizzata da ampi prati all’interno dei quali sono presenti due fontane ora disattivate, una viabilità ciclo-pedonale asfaltata, alberate che costeggiano il Corso, oltre a uno spazio centrale destinato al parcheggio.
L’ex Giardino Zoologico si articola a sua volta in un’area denominata Parco Giò dell’estensione di circa 8.600 mq, posta a Sud verso il Ponte della Gran Madre, in una vasta zona centrale, di circa 14.600 mq, dove si trovano la maggior parte dei fabbricati dell’ex zoo e, nella zona posta più a Nord verso il Ponte di Corso Regina Margherita, in un’area, dell’estensione di circa 8.000 mq, attualmente ancora utilizzata da terzi concessionari, ove sono presenti gli edifici denominati ex acquario-rettilario e ex casa dell’ippopotamo.
L’obiettivo di riqualificare l’area indica per le proposte progettuali, che dovranno prevedere l’insediamento di attività idonee a valorizzare la peculiarità del luogo, mantenendone la memoria botanico-architettonico-paesaggistica e le qualità di interesse pubblico, restituendo una nuova immagine unitaria, caratterizzata da una forte identità paesaggistica, sostenibile e ben inserita nell’ambiente.
I concorrenti dovranno, pertanto, presentare delle proposte di riqualificazione unitaria e complessiva del parco, delle sue infrastrutture e delle sue aree verdi, con l’obiettivo di ridare vita a una delle aree verdi di maggior pregio della Città e di consentire la localizzazione di iniziative e servizi di natura naturalistica, ludica, scientifica e didattica e coordinate e integrate fra loro.
Tutto il parco è caratterizzato dalla presenza di numerosi alberi di pregio, la maggior parte dei quali tutelati come i moltissimi Platani acerifoglia e Ginko biloba e alcuni Tilia cordata.
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