Mentre la Svizzera con l’articolo 67 ha sancito all’interno della propria Costituzione il diritto alla formazione musicale di qualità per i giovani, l’Italia continua a considerare la materia poco meritevole di attenzione, praticamente extra-scolastica, malgrado gli appelli – puntualmente inascoltati – di grandi musicisti, di cui però ama vantarsi soprattutto oltre confine.
Con tali premesse non si può non plaudire l’iniziativa del Teatro Regio di Torino denominata “L’Orchestra a puntate” per avvicinare adulti e ragazzi a come suona un’orchestra.
Un programma costruito su tre concerti, introdotti dalla responsabile del settore scuole del Teatro Elisabetta Lipeti, illustrerà le peculiarità dei singoli strumenti contestualizzando l’uso che ne fecero i vari compositori nella storia della musica, un modo per conoscere gli strumenti che compongono una intera orchestra sinfonica: gli Archi, i Legni e gli Ottoni.
Il primo sarà mercoledì 9 aprile alle ore 20, è riservato al cuore di un’orchestra: gli Archi. I violini, le viole, i violoncelli e i contrabbassi dell’Orchestra del Teatro Regio, diretti dal primo violino Sergey Galaktionov, presenteranno due capolavori del repertorio per archi: la Simple Symphony op. 4 di Benjamin Britten e le celeberrime Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi.
Il lavoro di Britten, composto tra il 1933 e il 1934, recupera alcuni brani scritti dal compositore durante la sua infanzia. Nell’orchestrazione per archi, l’autore sperimenta un’ampia gamma tecnica: dagli arpeggi ai pizzicati, dai glissandi ai tremoli. La Simple Symphony, che si articola in quattro movimenti, è dunque perfetta per introdurre anche i più piccoli al mondo della musica sinfonica. Non potevano mancare in questo concerto i brani cardine del repertorio per archi: Le Quattro Stagioni, ovvero i quattro concerti per violino e orchestra scritti da Antonio Vivaldi nel 1723.
L’estro del compositore veneziano, egli stesso eccelso violinista, si manifesta nell’evocare suoni ed emozioni che ogni stagione porta con sé, il tutto attraverso il protagonismo di un violino. È necessario quindi un solista di grande livello per rendere al meglio il virtuosismo richiesto dalla parte, protagonista di questo concerto è Sergey Galaktionov. Formatosi nel seno della gloriosa scuola russa del Conservatorio di Mosca, Galaktionov ha collaborato con i più grandi direttori, tra i quali ricordiamo Claudio Abbado e Michail Pletnev. Impegnato in una intensa attività come solista, è primo violino dell’Orchestra del Teatro Regio di Torino.
Al Piccolo Regio Puccini, venerdì 11 aprile, alle 20, sarà la volta dei Legni. Eun-Sun Kim, giovane direttrice coreana, dirige i Fiati del Teatro Regio. Per la prima volta impegnata al Regio, Eun-Sun Kim vanta una solida formazione in Germania che le ha permesso di dirigere in alcuni importanti teatri europei. Il programma di questo secondo concerto prevede due brillanti trascrizioni delle sinfonie da Piccolo Regio Puccini, brani che metteranno in luce la vocazione solistica tipica degli strumenti a fiato. Le melodie, infatti, sono affidate a flauti, oboi e clarinetti, che con agilità e brio rendono al meglio le sofisticate costruzioni ritmiche di Rossini; nei più famosi crescendo, invece, tutto l’ensemble di fiati unirà le forze per rendere al meglio quelle geniali scatole sonore che solo Rossini sapeva creare. Assieme al compositore di Pesaro, vengono presentati due lavori giovanili di Richard Strauss: la Suite op. 4 e la Serenata op. 7. In questi due brani emergono la ricchezza armonica e le qualità polifoniche che i fiati possono esprimere. I due brani inoltre, seppur giovanili, mostrano già l’inventiva di Strauss nel dosare e creare timbri e colori inediti, preludio alle sfolgoranti orchestrazioni che saprà creare nei successivi poemi sinfonici.
L’ultimo concerto della serie è al Teatro Regio domenica 13 aprile, ore 11, appartenente sia alla programmazione di Al Regio in famiglia che a quella de I Concerti Aperitivo. Faranno sfoggio di tutta la loro potenza sonora gli Ottoni uniti alle Percussioni: trombe, tromboni, corni, tube, timpani, triangoli, piatti, xilofoni. Dirige gli strumentisti dell’Orchestra del Teatro Regio Ronald Romm, celebre trombettista nonché uno dei fondatori del Canadian Brass. Il programma prevede un percorso nella storia della musica che, dalle polifonie cinquecentesche di Andrea Gabrieli, passa ai finissimi giochi contrappuntistici delle fughe di Bach, per approdare alla malinconia di Šostakovič (Concertino op. 94) che fa da contraltare agli scoppiettanti ritmi afro-cubani usati da Bernstein nella Suite tratta da West Side Story. In fine una chicca: Romm, in veste di solista, delizierà con l’assolo di tromba da La virgen de la Macarena di Bautista Monterde.
I tre concerti dell’Orchestra a puntate sono replicati il 10, l’11 e il 15 aprile alle 10.30, esclusivamente per le scuole. Le attività rivolte alle scuole sono realizzate in collaborazione con la Fondazione Cosso.