Pillole di resilienza per superare la crisi”, un’intuizione del prof. Sergio Astori, medico e psicoterapeuta lombardo e autore dei saggi per San Paolo, “Resilienza. Andare oltre: trovare nuove rotte senza farsi spezzare dalle prove della vita”, “Senza Sconti” e “Effetti desiderati”.
#ParoleBuone è stato lanciato sulla rete a fine marzo, simbolicamente alla vigilia della primavera, e sarà proposto fino al superamento dell’emergenza sanitaria.
Sarà possibile seguirlo sul sito http://www.parolebuone.org e sulla pagina Facebook “Parole buone” presto in linea.
Tutti i contributi saranno rintracciabili anche attraverso l’hashtag. “In piena emergenza Coronavirus diversi lettori – spiega Astori – mi hanno domandato se potessi dire una ‘parola buona’. Attraverso un primo confronto con amici e professionisti con competenze variegate: educatori, volontari, medici, clinici, giornalisti, operatori del terzo settore e altri ancora, abbiamo messo a fuoco l’obiettivo di un progetto comunicativo da svilupparsi ora mentre la crisi sanitaria ed economica, conseguente la pandemia, ci coinvolge tutti”.
La pandemia lascerà molti e significativi strascichi emotivi e sociali. I drastici cambiamenti nello stile di vita e il confronto drammatico con la paura di perdere un caro o la propria stessa vita, l’esperienza di piangere un congiunto senza poterlo salutare per l’ultima volta, richiederanno una metabolizzazione complessa.
Occorre un supporto per favorire la ripresa del singolo e di una comunità in una fase di crisi. Occorre iniziare ora a preparare la ripresa accogliendo la dimensione trasformativa che i tempi impongono. Per questo #ParoleBuone vuole essere un servizio di umanizzazione verbale e non verbale da diffondere nei contesti comunicativi più popolari.
Sostenere, accompagnare e condividere la costruzione di anticorpi, capaci di sottrarsi alla comunicazione pervasiva sul virus e sulle sue conseguenze: brevi interventi che sottraggono alla diffusione vitale di notizie in vario modo connesse alla COVID-19, cercando di contrastare i pericoli della infodemia così come espresso anche dall’Organizzazione mondiale della sanità.
Attraverso diversi partner comunicativi (canali televisivi, testate giornalistiche, social media, web radio blog e newsletter) verranno il più possibile diffusi questi brevi contenuti di carattere positivo. Un altro principio ispiratore del progetto è quello dell’accessibilità: i contributi sono accompagnati da immagini e video, versioni del testo semplificato ETR e in simboli CAA, video in lingua dei segni italiana (LIS) per i non udenti. I contributi si focalizzano su elementi di speranza realistica e vogliono essere testi per tutti, non solo per gli specialisti, quindi di facile decodifica e intellegibilità.
È stato infine creato un logo per identificare il progetto che rappresenta un bucaneve. L’auspicio e la finalità ricorda Sergio Astori: “Quando la neve inizia a sciogliersi scompare in breve tempo. Questa volta invece il ritorno alla normalità sarà più lento, molto più complicato. Per questo già adesso dobbiamo prestare attenzione ai piccoli segnali di speranza che, nonostante tutto, si manifestano. Non sarà un disgelo, ma ci cono tanti bucaneve da valorizzare”.