Sono oltre sessantamila visitatori quelli fatti registrare durante i 4 giorni della kermesse di auto e moto storiche al Lingotto, tra conferenze, dibattiti, momenti culturali e “drifting” di vetture sportive, per la gioia degli appassionati dei rally e delle gare in pista
A circa 2 anni di assenza dall’ultima edizione del 2020, Automotoretrò, la mostra dedicata ad auto e moto d’epoca, è tornata da giovedì 28 aprile a domenica I maggio a Lingotto Fiere, organizzata come sempre da Beppe e Alberto Gianoglio.
Come quelle che poi seguiranno – il Salone di Milano e l’importante salone di novembre, a Padova – la rassegna non ha perso la sua validità, risultando una grande festa dei motori.
Auto e moto d’epoca non sono soltanto “bellezze” da ammirare: alle loro spalle si muove anche un importante mondo di lavoro che le circonda, per esempio i molti artigiani, profondi conoscitori di mezzi d’epoca, che, grazie anche a eventi come questo, cercano di tramandare la propria arte ai giovani.
Parliamo di motoristi, carburatoristi, telaisti, carrozzieri, sellai, gommisti. Sotto questa luce, stanno anche nascendo nuove “scuole di restauro”, come quella del Museo dell’Auto Agnelli di Torino. Proprio i restauratori del museo e la conservazione dei veicoli d’epoca, sono stati fra protagonisti e argomenti di discussione nell’ampio e articolato ciclo di conferenze organizzato nello stand dell’Automobile Club d’Italia (non sarebbe potuto mancare: l’ACI è infatti nata proprio a Torino nel 1898), moderate dal giornalista del mensile Ruoteclassiche Marco di Pietro.
L’evento clou è stato sabato mattina, quando sul palco sono saliti il presidente di AC Torino Piergiorgio Re, il presidente di ACI Italia Angelo Sticchi Damiani, il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, l’assessore regionale al bilancio Andrea Tronzano, il presidente dell’Unione Industriale Giorgio Marsiaj e l’AD dell’omonima casa d’aste Filippo Bolaffi: si è parlato di come le auto d’epoca vadano tutelate e distinte dalle semplici auto “vecchie” (il parco circolante italiano è tra i più vecchi d’Europa), facendo riferimento alla Lista redatta dagli esperti di ACI Storico proprio per preservare modelli, che non hanno ancora compiuto 40 anni di età, di particolare valore collezionistico e come, per queste, si siano studiate e siano ancora in fase di sviluppo, deroghe al blocco dei mezzi inquinanti in città.
Altro stand che ha fatto il pieno di visitatori è stato quello dell’Automotoclub Storico Italiano (ASI), federazione che, oltre alle auto e alle moto, si occupa di tutti i veicoli storici, comprese imbarcazioni, aerei, mezzi pesanti, go kart e trattori (proprio di questi si è parlato molto quest’anno, essendo stati riconosciuti come veicoli d’epoca a tutti gli effetti quali “atipici” nell’Art. 60 del Codice della Strada, che si pronuncia appunto su possesso e circolazione di mezzi storici).
Nello spazio dedicata al sodalizio, cultura, con la presentazione di due libri editi dalla Libreria ASI “Safari Rally. Storie italiane d’Africa”, di Sergio Limone e Sergio Remondino e “Fiat 500. L’utilitaria della libertà. II edizione ampliata”, di Matteo Comoglio ed Enrico Bo e dibattiti, come quello di sabato pomeriggio, quando il presidente Alberto Scuro ha invitato sul palco il consigliere regionale Michele Mosca e l’assessore all’ambiente Matteo Marnati, per commentare la legge varata proprio in Piemonte che permette la libera circolazione dei veicoli d’epoca certificati ASI: un obiettivo importante, che potrà essere da modello e da apripista per le altre regioni italiane.
Non mancavano gli stand della Polizia, sovrinteso dall’ispettore Franco Muccione, capo del settore Cinofila di Torino e da sempre appassionato responsabile dei mezzi storici della PS (auto, moto e mezzi specifici), dei Carabinieri e dei Vigili del Fuoco.
FCA Heritage era presente ufficialmente col suo stand, nel quale faceva bella mostra di sé, fra le altre, la Fulvia Coupé 1,6 HF con il numero di gara 14: la vettura con la quale Sandro Munari e il suo navigatore Mario Mannucci, scomparso qualche anno fa, vinsero il Rally di Montecarlo 1972 (aiutati dalla trazione anteriore su alcune prove speciali innevate) dando la paga a vetture più potenti come le Porsche e le Renault Alpine A110 disegnate da Giovanni Michelotti. Sabato mattina, alla presenza del responsabile di FCA Heritage Roberto Giolito (il designer “papà” della 500 del 2007), per ricordare i 50 anni dalla vittoria, Flavia (moglie di Munari) e Ariella (moglie di Mannucci) hanno portato una targa firmata e datata dal “Drago” (così era soprannominato Munari che non le perdonava a nessuno, prima con la Fulvia, poi con la Stratos).
Tante le rassegne e gli anniversari festeggiati negli stand di registri e club di marco o modello: i 60 anni della Jaguar E-Type, l’auto di Diabolik, definita da Enzo Ferrari “la più bella del mondo”, con una carrellata di esemplari esposti dalla Scuderia Jaguar Storiche; i 50 della pepata A112 Abarth, festeggiata nel suo stand con tanti modelli delle 7 serie prodotte e la domenica con il grande raduno organizzato nell’area esterna; i 50 della “mini-GT” Fiat X 1/9, spiderina con la meccanica della 850 tutta spigoli e tagli netti disegnata da Bertone e celebrata dal club di riferimento Fiat X 1/9 Italia; infine i 40 anni dell’iconica Maserati Biturbo, della quale, sabato mattina, si sono radunati tanti esemplari impeccabili, adunati dal Maserati Club Italia nel parterre esterno di Lingotto Fiere.
Per i più giovani, ecco le esibizioni di “drifting” con vetture moderne preparate allo scopo, esibitesi sulla pista antistante l’Oval del Lingotto.
Gian dell’Erba