Il motorismo storico genera un valore economico annuo di 2 miliardi e 200 milioni di euro. Il consistente apporto economico è costituito prevalentemente da due voci: la spesa di manutenzione e restauro dei veicoli, che genera lavoro per migliaia di artigiani, e quella legata al turismo durante gli eventi e le manifestazioni.
Questo il dato più significativo emerso al convegno organizzato dall’Automotoclub Storico Italiano giovedì 20 settembre presso il Senato della Repubblica, Sala Koch, Palazzo Madama a Roma, intitolato “Il futuro del Motorismo Storico, un patrimonio culturale, turistico ed economico da salvaguardare e sviluppare”.
“Non abbiamo petrolio e miniere, ma possiamo primeggiare nel mondo con la fantasia”: con le parole di Enzo Ferrari il Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati ha aperto i lavori: «Un settore», lo ha definito, «ancorato nel passato ma che continua ad ispirare le forme del domani. Le nostre auto e le moto d’epoca non sono semplicemente mezzi di trasporto, ma espressione di libertà, velocità, dinamismo, creatività. Evocano epoche e momenti storici ma anche i paesaggi, i colori, gli odori e perfino i sapori del made in Italy più autentico. Hanno in sé una componente artistica ed estetica che tutto il mondo ci invidia. Basti pensare al successo internazionale riscosso dai nostri grandi designer – Pininfarina tra tutti – e dalle loro auto, valutate all’estero come vere e proprie opere d’arte al pari di un Picasso o di un De Chirico, definite “sculture in movimento” e degne di essere esposte al Moma di New York, come nel caso della Cisitalia 202 ma anche della 500 F, altra icona del prodotto Italia. Le quattro e le due ruote incarnano la bellezza ma anche la cultura. Penso alle opere di Pavese, Luzi, Montale, ai dipinti di Boccioni, al connubio che le automobili e le moto italiane hanno avuto con il cinema, la musica, la cultura di massa del ‘900. Film come il “Sorpasso” o “Vacanze Romane” fanno ormai parte della memoria collettiva non solo italiana. È del tutto evidente quindi che il patrimonio culturale e artistico del motorismo storico italiano non ha pari al mondo. E anche per questo deve essere salvaguardato, tutelato, divulgato e sviluppato».
“L’Asi con questo appuntamento – ha sottolineato il Presidente dell’Asi Maurizio Speziali – ha inteso focalizzare ciò che rappresenta il veicolo storico in termini di crescita economica del nostro Paese attraverso diversi settori, da quello tecnico legato al restauro e alla manutenzione a quello turistico con migliaia di manifestazioni che interessano i comparti alberghieri e della ristorazione”.
In questo senso, di assoluto interesse sono stati anche altri dati emersi dalla ricerca dell’Istituto Piepoli: due italiani su tre manifestano interesse per il motorismo storico e hanno assistito a eventi ad esso dedicati. Di questi ben il 43% pensa o immagina di acquistare prima o poi un’automobile o una moto d’epoca. In questo quadro sono significativi altri dati che riguardano l’uso dei veicoli storici, oggi penalizzato in quasi tutte le grandi città per motivi di inquinamento.
“L’Asi– ha detto Maurizio Speziali – vuole dare il suo apporto alla crescita del Paese continuando con passione l’attività certificativa e ponendosi come interlocutore serio e qualificato con il mondo della politica e delle Amministrazioni locali”.
Ai lavori, ai quali ha portato il suo saluto anche il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, hanno partecipato anche i Presidenti di Fiva Patrick Rollet e dell’Aci Angelo Sticchi Damiani. Il programma ha previsto inoltre gli interventi di Roberto Giolito, Responsabile FCA Heritage che ha relazionato sul valore culturale del motorismo storico sottolineando come perdere il passato significhi perdere il futuro; Paolo Pininfarina, Presidente Gruppo Pininfarina, ha sottolineato come la valorizzazione della storia dello stile italiani serva ancora oggi ad affermarsi sui mercati mondiali.
Natasa Jerina Grom, Presidente Commissione Cultura FIVA, ha invece illustrato il panorama del motorismo storico a livello mondiale rimarcando l’intesa con l’UNESCO, che ha per obiettivo “Proteggere, preservare e promuovere il patrimonio motoristico mondiale”. Emanuele Pirro, Vicepresidente Associazione Internazionale Piloti F1, si è poi soffermato su come il mondo del motorismo storico sia deposito di cultura nazionale mentre Antonio Ghini, Direttore testata The Key, ha illustrato il manifesto internazionale per la sensibilizzazione ai valori del patrimonio costituito dal collezionismo e ai seri rischi che potrebbe correre. Non ultimo Roberto Sarzani, Presidente Commissione veicoli utilitari Asi, ha fatto il punto sulla tutela dei veicoli di interesse storico e collezionistico in Italia.