“Driving Tomorrow. The Sustainable Road Towards Future Mobility & Infrastructures” è il titolo del convegno organizzato nei giorni scorsi da AVL Italia, azienda specializzata in soluzioni tecnologiche e sistemi powertrain per la mobilità sostenibile nei settori automotive, ferroviario, marittimo ed energetico.
L’evento ha fatto il punto sugli sviluppi tecnologici della mobilità e delle infrastrutture sostenibili e si è articolato, con tre sessioni distinte, attorno a tre macro-temi di fondamentale importanza: la propulsione del 2050, ovvero l’analisi di tutte le possibili soluzioni di motore e di sistema powertrain, dall’idrogeno ai combustibili sintetici, all’elettrico; il ruolo del software a bordo veicolo, cioè come il software sta prendendo sempre più spazio all’interno del veicolo e quali sono le nuove opportunità offerte dall’intelligenza artificiale, dalla connettività e dalle funzionalità avanzate; le infrastrutture sostenibili e i sistemi energetici, ovvero l’evoluzione dei sistemi di generazione di energia pulita, inclusi il ruolo delle rinnovabili e degli elettrolizzatori, l’integrazione dei servizi digitali e le soluzioni di ricarica avanzate.
Le conclusioni del forum hanno visto tutti i relatori d’accordo nel sostenere la necessità di dialogare e mettere a confronto tutta la tecnologia che si sta sviluppando in tema di mobilità sostenibile e di generazione di energia pulita. I partner industriali e accademici che si sono susseguiti nelle relazioni hanno auspicato nuove partnership, interconnessioni, sinergie per dare luogo a soluzioni operative ed efficaci, di fronte alle sfide imposte dall’Unione Europea.
La collaborazione è essenziale, anche a livello internazionale, se si vuole raggiungere obiettivi di zero emissioni entro la metà del secolo. Le aziende private dovranno contribuire per sostenere la diffusione della tecnologia verde e le infrastrutture sostenibili. La collaborazione tra governi e settore privato è fondamentale per ampliare i progetti infrastrutturali e raggiungere gli obiettivi climatici. L’Italia si è data un obiettivo importante: se nel 2023 ha il 37% di energia prodotta da fonti rinnovabili, nel 2030 l’obiettivo è di arrivare al 65% e ad una capacità di accumulo di energia al 2030 pari a 22,6 gw, dagli attuali 11.
«Da questo momento di confronto con le principali aziende del settore ci siamo portati a casa tante idee e opportunità da condividere – ha detto l’amministratore delegato di AVL Italia Dino Brancale –. La sfida a cui andiamo incontro è una sfida particolarmente grande e è fondamentale lavorare insieme; questo convegno ci ha dato la possibilità di interagire con esperti in questo ambito e di scambiare con loro idee su come affrontare questa sfida».
La propulsione del 2050
Con Franz Leitner (PTE Director AVL Italia), Roberto Mariconti (Engine Performance Manager di Ferrari), Luca Giovenzana (ePowertrain Innovation Manager di FPT Industrial) e Manlio Mattei (R&D Engine System Group Manager di Same Deutz-Fahr) si è parlato di sistemi powertrain del futuro. Aumenta la clientela che sceglie i BEV (Battery Electric Vehicles); si stima che il BEV diventerà la tecnologia di propulsione dominante per le autovetture del comparto passenger cars. Ma il comportamento d’acquisto dei clienti non segue i desideri politici e quindi non è assicurato l’effetto desiderato al 2035 o al 2050.
Per affrontare la sfida della decarbonizzazione nei trasporti, dalle auto sportive, al trasporto pesante, fino all’off road, sarà fondamentale da un lato puntare su un mix tecnologico che comprenda anche sistemi powertrain come le fuel cell o l’adozione di carburanti alternativi nei motori a combustione, dall’altro intervenire nel life cycle agendo sulle fasi che generano maggiori quantità di CO2.
Il ruolo del software a bordo veicolo
Il software è già uno dei protagonisti assoluti all’interno di una vettura. Nel futuro, il suo ruolo sarà sempre più preponderante. Se n’è discusso nella seconda sessione del convegno assieme a Robert Lokner, Managing Director Automotive EMEA di Microsoft, Jens Poggenburg, Executive Vice President di AVL List, Luigi Milia, Automotive Industry Manager EMEA di MathWorks, Nicola Amati, Full Professor al Politecnico di Torino, e Mirco Marchetti, Full Professor dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Si è parlato di come il software stia cambiando i processi di sviluppo dei veicoli, e di come l’intelligenza artificiale rigenerativa applicata a questi processi sia in grado di ottimizzarli, oltre a consentire maggiori funzionalità a bordo. È stato affrontato anche il tema dell’evoluzione delle metodologie tradizionali di validazione dei veicoli, che devono adattarsi alle complessità dei moderni sistemi ADAS (Advanced Driver Assistance Systems) per garantire sicurezza e affidabilità. La crescente diffusione dei veicoli connessi e autonomi porta con sé nuove sfide in termini di sicurezza informatica, rendendo fondamentale la gestione delle vulnerabilità e la protezione dalle potenziali minacce. Cambia anche il mercato e i fattori che guidano la scelta dei consumatori. Le funzionalità e il software di cui è dotata un’auto non sono più percepiti come elementi accessori, ma diventano fattori chiave nella valutazione al pari delle performance.
Le infrastrutture sostenibili e i sistemi energetici
Significativa la sessione dedicata alle infrastrutture sostenibili. Con Roberto Di Stefano, Ceo di BizClap, Riccardo Morici, Director System Engineering di Alpitronic, Enrico Bianchi, Sale Manager Electrolysers di Ansaldo Green Tech, e Alessio Grasso, BU Manager di Dallara Aerospace & Defence si è discusso di impianti di accumulo, reti intelligenti, stoccaggio dell’energia. Le reti intelligenti consentono la gestione dell’energia in tempo reale, migliorando l’efficienza della rete e bilanciando l’offerta e la domanda, in particolare con l’energia rinnovabile. Per quanto riguarda lo stoccaggio dell’energia, si prevede che la capacità di stoccaggio delle batterie avanzate crescerà del 30% ogni anno, un aspetto fondamentale per l’integrazione delle energie rinnovabili; tecnologie innovative come le batterie allo stato solido permettono di aumentare la densità di energia garantendo maggiore autonomia. L’utilizzo dell’intelligenza artificiale inoltre potrà generare una riduzione dei costi energetici fino al 20% attraverso l’ottimizzazione in tempo reale della distribuzione e del consumo di energia. La fusione nucleare potrebbe diventare commercialmente fattibile entro il 2040, offrendo una fornitura quasi illimitata di energia pulita con un impatto ambientale minimo. Si prevede che le innovazioni nella tecnologia delle batterie, come le batterie allo stato solido, miglioreranno lo stoccaggio dell’energia e supporteranno l’integrazione delle energie rinnovabili.
Di fronte a questi forti cambiamenti, AVL Italia si prepara ad esplorare nuovi ambiti, puntando l’attenzione al monitoraggio e alle metodologie di gestione degli asset energetici. L’azienda, infatti, sta mettendo a punto una nuova piattaforma software in grado di registrare e misurare i consumi energetici all’interno di stabilimenti, uffici, edifici, e, in base alle misurazioni, ottimizzarne l’utilizzo, contribuendo così in modo significativo all’abbattimento della CO2.
Il ruolo dell’idrogeno verde
L’idrogeno verde svolgerà un ruolo chiave nella decarbonizzazione di settori come l’acciaio e i prodotti chimici, con una produzione prevista in crescita del 500% entro il 2040. È considerato fondamentale per raggiungere gli obiettivi climatici: se utilizzato come combustibile (ad esempio in una cella a combustione), produce solo acqua come sottoprodotto, con conseguente zero emissioni di gas serra. Ciò lo rende una fonte di energia pulita ideale per ridurre l’impronta di carbonio. L’uso dell’idrogeno verde può migliorare la sicurezza energetica diversificando le fonti energetiche e riducendo l’esposizione ai mercati volatili dei combustibili fossili. L’idrogeno può essere prodotto da varie fonti rinnovabili, come l’energia eolica, solare e la biomassa, attraverso processi come l’elettrolisi dell’acqua. Può essere utilizzato in molteplici settori, tra cui trasporti, industria e produzione di energia, rendendolo una soluzione versatile per la decarbonizzazione.
Ancora: può immagazzinare energia per lunghi periodi, il che è essenziale per bilanciare la natura intermittente delle fonti di energia rinnovabile come il solare e l’eolico. È particolarmente prezioso per decarbonizzare settori difficili da elettrificare, come l’industria pesante (ad esempio, la produzione di acciaio e cemento), i trasporti a lungo raggio (ad esempio, camion, navi e aeroplani), e integrazione delle infrastrutture di riscaldamento: l’idrogeno verde può essere integrato nelle infrastrutture esistenti del gas naturale, consentendo una transizione graduale verso un sistema energetico basato sull’idrogeno senza la necessità di infrastrutture completamente nuove.