Si è svolta lo scorso gennaio nei locali Azimut Wealth Management di Via Cernaia, divisione di Azimut Capital Management dedicata ai patrimoni più importanti per dimensioni e complessità, la presentazione del comparto AZ Fund Multiasset Sustainable Equity Trend e della collaborazione con la Onlus H4O, Help for Optimism, fondata a Torino nel 2014 per iniziativa del giovane ingegnere torinese Edoardo Bono.
Nel corso della serata, in cui i visitatori sono stati accolti dal catering di Pepino e La Drogheria, che hanno sostenuto l’iniziativa, abbiamo incontrato Paola Bifulco, wealth manager di Azimut e Edoardo Bono, che ci hanno illustrato come è nata questa collaborazione. In primo luogo Paola Bifulco ha presentato il fondo di investimenti e come questo possa impattare positivamente anche su progetti di beneficenza opportunamente selezionati
Paola Bifulco: Per rispondere all’attenzione crescente che si sta generando sulla tutela dell’ambiente e la responsabilità sociale, il Gruppo Azimut ha lanciato AZ Fund Multiasset Sustainable Equity Trend, un comparto azionario globale che coniuga sostenibilità e rendimento unendo alla selezione dei titoli l’analisi basata sui criteri di sostenibilità ESG (Environmental Social Governance). Criteri questi ultimi che includono la promozione di uno sviluppo sostenibile sia dell’ambiente sia delle norme sociali e in cui gli emittenti sostenibili si impegnano tipicamente a minimizzare la loro impronta ecologica e considerano la corporate governance e i criteri sociali. L’investimento sostenibile, tenendo conto di tutti questi fattori, genera “un circolo virtuoso” in grado di cambiare l’economia mondiale.
Come è strutturato questo comparto?
P.B. Questo nuovo prodotto è gestito in modo attivo da AZ Fund Management che si occupa della costruzione e della gestione del portafoglio di investimento. L’universo dei titoli azionari investibili è costituito da oltre 4.500 società appartenenti all’indice Msci World, da cui vengono selezionati solamente quelli che rispondono ai criteri ESG. Su questo universo, composto da circa 1.400 titoli, viene successivamente condotta una valutazione quantitativa per individuare le società che soddisfano criteri minimi di redditività (quasi 500 titoli). Infine, la costruzione e la gestione del portafoglio viene eseguita dal team di gestione che seleziona circa 70-100 titoli di qualità. I sottoscrittori del comparto potranno infine decidere di donare, tutta o in parte ( 100% o 50%) la cedola trimestrale ad una Onlus tra quelle che possiedono i requisiti necessari per beneficiare del servizio di solidarietà, ovvero essere iscritte all’anagrafe Onlus dell’Agenzia delle Entrate ed esistere da almeno 2 anni.Tra queste abbiamo selezionato H4O che oggi abbiamo il piacere di presentare ai nostri investitori e che è stata fondata da un giovane ingegnere di Torino. H4O sviluppa progetti di sostenibilità in Madagascar: il progetto, selezionato tra più di 2000 concorrenti, ha vinto il premio come Project of the Year Award 2016 dell’Università di Leeds.
Edoardo, come è nato il tuo interesse per il Madagascar e il desiderio di contribuire ad uno sviluppo concreto in aiuto della popolazione locale?
Ho approcciato il Madagascar come turista e sono tornato più volte negli anni per la bellezza del luogo, rendendomi però conto che c’erano situazioni che non venivano mostrate ai visitatori, ma che rappresentavano gravi criticità per gli abitanti: in Madagascar il 92% della popolazione vive infatti con meno di due dollari al giorno, sotto alla soglia di povertà. Come ingegnere ho pensato a qualcosa di estremamente pratico che intervenisse su uno dei problemi più seri, ossia l’assenza di servizi igienici, che comporta drammatiche conseguenze da un punto di vista sanitario, ma anche di sicurezza e diritto personale (le donne sono esposte ad aggressioni e hanno un accesso ridotto alla scuola per motivi di pudore e privacy).
L’idea non era solo quella di permettere agli abitanti il raggiungimento di un diritto umano primario come l’acqua, ma pensare anche ad uno sviluppo economico con progetti di sostenibilità locale. H4O opera dal 2014 nel Nord Ovest del Madagascar sulle isole di Nosy Konba e Nosy Mitsio: su queste isole vivono più di 7.000 persone senza strade né corrente elettrica, non c’è acqua potabile e l’open-defecation rimane la pratica più usata. H4O cerca di portare uno sviluppo a 360° partendo in prima battuta dal miglioramento della salute pubblica in un’ottica di sviluppo globale. I nostri progetti mirano infatti a creare imprese locali che diano valore a risorse presenti in loco, fornendo competenze e lavoro a equipe locali per replicare l’intero processo di costruzione e realizzare un servizio igienico dall’inizio alla fine. Il Sanitation Programme si prefigge quindi di costruire stanze da bagno private per ogni famiglia, per le scuole e i dispensari. Da questo è scaturito un altro progetto, l’Hygiene Promotion, che vuole implementare workshop per creare la domanda di bagni e le buone pratiche igieniche, al fine di aumentare la consapevolezza e incoraggiare un cambio comportamentale.
Mi parlavi anche del dentifricio made in Madagascar ma formulato a Torino…
Sì, un altro intervento riguarda la produzione di dentifrici: il dentifricio in Madagascar non esiste, viene importato dall’Indonesia a costi molto alti. Lo abbiamo fatto analizzare e si è rilevato essere di bassa qualità, per cui, in collaborazione con la facoltà di Farmacia dell’Università di Torino, abbiamo studiato una formula per un dentifricio al fluoro, che abbiamo chiamato Tsara Tsiky, da produrre localmente. Abbiamo quindi avviato un laboratorio composto da quattro persone che lo producono, lo confezionano in tubi e lo vendono ad un prezzo che, pur inferiore a quello importato, garantisce il pagamento del loro stipendio. ultimamente producono anche un sapone disinfettante con clorexidina. Come tutti sanno, il Madagascar è un importante produttore di cacao, purtroppo però gli abitanti non lo hanno mai assaggiato… il Chocolate Enterprise ha permesso la creazione di un laboratorio per la produzione di cioccolato a partire dalle fave di cacao che viene venduto presso la comunità locale da una impresa locale e che sostiene anche le coltivazioni.”
Paola Bifulco: Ho apprezzato molto i progetti promossi da H4O, sono anche lieta che sia un’iniziativa che parte dalla città, che ha riscosso grandi apprezzamenti in Italia e all’estero e che da oggi anche Azimut può contribuire a far crescere. Donare è parte di un mondo sostenibile.
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