La giunta comunale di Torino, su proposta dell’assessora alla Cultura, ha approvato un Protocollo d’Intesa per la creazione di un Tavolo di Coordinamento Strategico per la candidatura della città a Capitale Europea della Cultura 2033.

Questo Protocollo coinvolge numerosi soggetti istituzionali e privati: la Città di Torino, la Regione Piemonte, la Città Metropolitana, la Camera di commercio, l’Università degli Studi di Torino, il Politecnico di Torino, la Fondazione CRT e la Fondazione Compagnia di San Paolo.

Il protocollo è un primo passo concreto verso un progetto ambizioso che punta a valorizzare il patrimonio storico, artistico e culturale di Torino, accrescendo la sua visibilità internazionale e promuovendo la città come un centro di innovazione e rigenerazione. La candidatura è vista come un’opportunità per lo sviluppo economico, sociale e culturale della comunità torinese. L’assessora sottolinea l’importanza del lavoro di squadra e della collaborazione tra le varie realtà del territorio, inclusi enti pubblici, istituzioni culturali, associazioni e imprese creative.

Il Tavolo di Coordinamento Strategico, presieduto dal Sindaco, avrà il compito di perseguire obiettivi condivisi, come il coinvolgimento della cittadinanza, in particolare dei giovani, la promozione del turismo e degli investimenti, la valorizzazione del patrimonio culturale, e il rafforzamento della collaborazione internazionale. Gli enti firmatari dovranno anche definire annualmente i contributi economici necessari per sostenere il progetto.

Sul coinvolgimento della cittadinanza e dei “giovani” è fin troppo pleonastico nutrire dubbi conoscendo il dirigismo e le porte sbarratissime a chiunque non sia già conosciuto e affine alla governance ma le sorprese sono sempre in agguato.

La Fondazione per la Cultura Torino sarà l’organismo incaricato di coordinare e implementare tutte le azioni necessarie, come il fundraising e la presentazione del dossier di candidatura. Inoltre, un Advisory Board sarà nominato per supportare la candidatura a livello nazionale e internazionale. L’Advisory Board avrà un ruolo fondamentale nello sviluppo e nella diffusione dei valori culturali della candidatura.

Il consiglio consultivo sarà composto da esperti nei settori delle arti, della cultura, dell’economia e delle scienze, con l’obiettivo di offrire un contributo filantropico senza compensi. Per un incarico senza compensi, calato perfettamente sui famosi giovani, possiamo immaginare la ressa di esperti con “comprovata esperienza” che si proporrà per donare il meglio del proprio intelletto a gratis. Forse il vero intendimento era una chiamata a pensionati sfaccendati che hanno ricoperto per mestiere ruoli di rilievo assolutamente non filantropici.