La Pinacoteca Albertina presenta in collaborazione con l’Assessorato allo Sport e Tempo Libero del Comune di Torino, nell’ambito di Torino Capitale Europea dello Sport 2015, una mostra raffinata dal titolo De Arte Gymnastica. Esercizio fisico, gioco, immagine a cura di Alessandra Castellani Torta e Maria Teresa Roberto.
Prendendo ispirazione dal trattato cinquecentesco del medico Girolamo Mercuriale, pubblicato nella sua seconda edizione del 1573 con incisioni su disegni di Pirro Ligorio, in cui è analizzato, con competenza scientifica e ampiezza di orizzonti, il legame tra disciplina ginnica e salute, l’esposizione pone l’attenzione su due momenti storici distinti, il primo focalizzato tra XVII e XVIII secolo, quando le diverse forme di divertimento e svago si affermavano e diffondevano nelle corti e nelle piazze, il secondo rappresentato dalla contemporaneità, quando l’artista spesso individua nella disciplina corporea la metafora del proprio limite.
Il percorso espositivo si snoda nelle sale della Pinacoteca Albertina, ben segnalato da pannellature e apparati esplicativi, sapientemente illuminati, in modo da differenziarsi e al tempo stesso interagire con le opere della collezione.
La prima parte della mostra documenta attraverso dipinti, miniature, incisioni e oggetti d’uso come l’attività fisica a corte, in epoca di Ancient Régime, fosse fondamentale per la formazione del principe nella preparazione all’esercizio delle virtù militari e delle qualità necessarie al buon governo. Un focus particolare è dato alla corte di Cristina di Francia e di Carlo Emanuele II di Savoia per meglio stabilire uno stretto legame con le opere della collezione della Pinacoteca Albertina.
Si segnala a tal proposito l’Allegoria con putti alati (1635 circa) dipinto attribuito a Isidoro Bianchi in cui sono raffigurati tre deliziosi puttini: due di loro sembrano cimentarsi al tiro alla fune stringendo un nodo Savoia, mentre il terzo, che impersona l’ira, gira la schiena e lascia la scena con una corda spezzata in mano. Il dipinto, secondo una delle curatrici della mostra Alessandra Castellani Torta, è da contestualizzare alla corte di Cristina di Francia, evocata anche dal magnifico codice miniato L’educatione d’ Achille… (post 1650), concesso in prestito dalla Biblioteca Nazionale di Torino.
Le miniature del volume sono di Giovanni Tommaso Borgonio e si ispirano al balletto da cui la pubblicazione prende il nome e in cui si descrive l’iter della formazione di Carlo Emanuele di Savoia pianificato dalla madre Cristina di Francia: il giovane regnante figura in prima persona per l’abilità nella danza e la perfetta forma fisica insieme ad altri giovani della nobiltà di corte che ne condividono la preparazione.
Il balletto attraverso l’allegoria classica dell’educazione di Achille da parte del centauro Chirone restituisce il metodo pedagogico che ha formato il giovane sovrano rendendolo degno della tradizione dinastica cui appartiene e del volere divino che lo ha destinato a tal compito.
L’esposizione prosegue attraverso tutto il XVIII secolo segnalando l’evoluzione dell’ars gymnastica come gioco e percorso en plein air dalla pallacorda, all’arte equestre, al calcio, ai birilli, alla slitta al nuoto.
Si segnala un prezioso volumetto dal titolo L’art de nager di Merchisédec Thévenot, datato 1782, esposto nella sala dei Cartoni Gaudenziani (esempio sommo di studio sul corpo) insieme ad altri testi rari, in cui l’esercizio del nuoto è illustrato alla stregua di una danza o acrobazia. Le gestualità acrobatiche si ritrovano nella seconda e ultima parte del percorso espositivo (dedicato alla stagione attuale) nell’opera fotografica dell’artista finlandese Arno Rafael Minkkinen: dagli anni Settanta egli realizza una serie di ascetici Autoritratti in bianco e nero utilizzando l’autoscatto e condensando in una posa immobile la traccia di un movimento complesso nell’intento di sfidare la flessibilità del proprio corpo.
Del 1982 è una preziosa serie di polaroid, Eakins/Marey, di Paolo Gioli (in mostra vi sono 6 esemplari) in cui l’artista utilizza e reinterpreta in modo originale, con polaroid, seta serigrafica e matita su carta da disegno, immagini di Thomas Eakins e Étienne-Jules Marey tratte dalle loro ricerche fotografiche sul movimento umano e animale di inizio Novecento.
L’artista piemontese Marzia Migliora con il video 59 passi (2001) mette in evidenza un nuovo modo di concepire l’arte ginnica non solo come disciplina fisica, ma anche come esercizio di pensiero e di autoanalisi. L’artista è impegnata a camminare in punta di piedi su una distesa di biglie enumerando ad alta voce i suoi passi: il tempo della performance è circolare e soggettivo così da rendere percepibile la ricerca di un difficile risultato.
Questo suggestivo excursus sull’esercizio fisico, sul gioco e sull’immagine si conclude con un focus sull’attività sportiva individuale o di squadra nell’ambito dell’economia dello spettacolo e del consumo culturale, attraverso l’opera di Franco Ariaudo dal titolo Pom Poms (2013).
Il progetto artistico, dedicato al fenomeno cheerleader per il gioco del cricket, nasce a New Delhi, durante RESO’, programma di residenza internazionale promosso dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea – CRT a cui l’artista torinese partecipa nel 2013. Nell’era della società globalizzata Ariaudo propone una paradossale “indianizzazione” di un fenomeno occidentale attraverso immagini realizzate in situ grazie alla collaborazione di pittori di insegne, danzatrici e sarti.
La Pinacoteca Albertina è visitabile tutti i giorni, ad eccezione del mercoledì (giorno di chiusura), dalle ore 10 alle 18. L’ultimo ingresso è previsto alle 17.30, fino al 15 novembre 2015.
Elena Inchingolo / Paola Stroppiana