Il suo nome non è importante e non passerà alla storia.   L’attentato a Parigi nella sede della rivista satirica Charlie Hebdo avrà ripercussioni politiche e sociali molto pesanti. Tutti vi racconteranno del grande coraggio di uomini liberi che senza paura hanno sempre espresso la propria opinione in forma satirica. La libertà di espressione è fondamentale in una società civile e democratica e chi persegue questa strada lo fa con la consapevolezza di rischiare la vita quotidianamente per poter vedere riconosciuto il diritto inalienabile ad esprimersi senza limiti. Libertà di espressione è poter dire quello che si vuole senza rischiare di prendersi una pallottola, vuol dire poter esprimere il proprio credo rispettando quello degli altri, vuol dire accettare la diversità sia di opinione che di stile di vita.
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Ma l’immagine che vedremo per i prossimi anni nelle nostre notti insonni sarà quella di una persona, il poliziotto che ieri si è fatto uccidere per difendere il diritto alla libertà di persone che neanche conosceva e di cui magari non aveva mai letto nulla. Non si è posto il problema di chi avesse ragione o torto, di chi fossero gli aggressori e chi fossero gli aggrediti. Lui ha solo fatto quello che il suo cuore terrorizzato gli ha detto di fare, ha cercato di proteggere il più debole. Lui ha semplicemente scelto di fare la cosa giusta.
Difendere i propri diritti è fondamentale, morire per difendere la vita di persone sconosciute è da eroi.
Per questo oggi siamo qui ad onorare le persone che ieri sono cadute per mano di “assassini” che nulla hanno a che vedere con dio e la religione.
Questo è l’elenco completo dei morti nell’attentato, appena pubblicato da “Le Monde” dove  sono presenti ben due poliziotti.
Frédéric Boisseau, agent d’entretien
– Franck Brinsolaro, brigadier au service de la protection
– Jean Cabut, dit Cabu, dessinateur
– Elsa Cayat, psychanalyste et chroniqueuse
– Stéphane Charbonnier, dit Charb, dessinateur
– Philippe Honoré, dit Honoré, dessinateur
– Bernard Maris, économiste et chroniqueur
Ahmed Merabet, agent de police
– Mustapha Ourrad, correcteur
– Michel Renaud, ancien directeur de cabinet du maire de Clermont
– Bernard Verlhac, dit Tignous, dessinateur
– Georges Wolinski, dessinateur

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Ahmed Merabe

Il poliziotto ferito e, una volta a terra, freddato da due uomini del commando armato si chiama Ahmed Merabet, 42 anni, agente musulmano di origini arabe.
Era un poliziotto assegnato all’undicesimo arrondissement, lo stesso in cui si trova la redazione di Charlie Hebdo.

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