È nata l’Academy Spadolini.
Vi è una parola tedesca che è quasi impossibile da pronunciare ma dal significato inquietante: geschichtsmüde. Stanchezza della storia.
Un sintomo che prefigura un certo atteggiamento del nostro presente che con allarmante facilità dimentica ogni suo ieri, cosa è stato, ciò che è accaduto. Dimentica altresì figure illustri che a questo paese hanno generosamente dato molto.
Tra questi merita ricordare e forse rimpiangere Giovanni Spadolini. L’uomo oltre il politico di razza, il giornalista, lo storico, l’intellettuale che ha saputo far confluire nella vita politica un pensiero che aveva casa nella storia delle idee e nella letteratura.
Scelto come albero ancora in grado di offrire ricchi frutti gli è stata intitolata una Academy per rinnovare il rapporto tra cultura, politica e società costruito da eminenti esponenti del nostro paese.
Per saperne di più abbiamo intervistato il Presidente dell’Academy Spadolini, Luigi Tivelli, vero “cultura animi” di questa pregevole iniziativa, uomo assolutamente immune da ogni stanchezza della storia.
Gentile Presidente Luigi Tivelli come è nata l’idea di una Academy dedicata alla eminente figura di Giovanni Spadolini ?
Da tempo andavo riflettendo con alcuni autorevoli amici ed esponenti del mondo della cultura e delle istituzioni, sul fatto che i mali più gravi della nostra classe politica sono la sparizione del senso della memoria storica con la conseguente malattia del “presentismo”, il grave divorzio tra cultura e politica da cui è nato il “dilettantismo”, specie con i cinque stelle, e la mancanza di una sana cultura del merito.
Riflettendo sulla figura di Giovanni Spadolini, il più felice matrimonio tra cultura e politica della storia repubblicana, è nata l’idea di una Academy intitolata a suo nome con l’esigenza di rilanciarne l’attualità e ispirandosi al suo insegnamento al fine di superare questi tre mali che condizionano ed influenza la classe politica italiana. Partendo da queste considerazioni abbiamo deciso di fondare l’Academy Spadolini.
A chi si rivolge e quale tipo di messaggio desidera portare al pubblico quella che a tutti gli effetti possiamo definire una “start-up” culturale e politica?
Ormai l’Academy è un po’ più di una startup in stato avanzato. Essa si rivolge soprattutto, ma non solo, ai giovani, con un corpo docente molto qualificato fatto da una sessantina di docenti ed un comitato tecnico scientifico, presieduto da Lamberto Dini, molto folto e qualificato a cui si aggiunge l’autorevole Comitato dei garanti presieduto da Giuseppe De Rita. Speriamo tramite queste attività di diffondere tra i giovani il senso della miglior cultura laica e liberaldemocratica aggiornata con le sfide del presente e proiettata verso il futuro.
Quali sono le prassi, le buone pratiche per ritessere il legame tra politica e cultura ?
Di buone pratiche c’è più che mai bisogno così come è necessario superare il “dilettantismo” e di ricostruire qualche forma di rapporto tra politica e cultura. Per un verso occorre superare quel po’ di monopolio del mondo della cultura e dei giornali da parte degli extraparlamentari di sinistra (pensiamo alla lobby di Lotta Continua) molto vicini ai post comunisti, ad alcune parti del PD, ad apparenti tecnici vicini alla sinistra. Non è che si tratti di infilare persone della destra sistematicamente ai loro posti, ma di tornare a quella sana meritocrazia che era uno dei metodi, simboli e caratteristiche del pensiero di Giovanni Spadolini.
Come si ri-nobilita il lavoro politico ? Cosa occorre per restituirgli il suo valore sociale e culturale.
Per rinobilitare il lavoro politico occorrerebbe certamente una diversa legge elettorale che restituisca “lo scettro” al “principe-cittadino” e che consenta di tornare in qualche modo a scegliere i parlamentari tramite strumenti come le preferenze ad esempio. Servirebbe finalmente poi l’attuazione dell’articolo 49 della Costituzione secondo cui i partiti concorrono a determinare la politica nazionale con “metodo democratico”. Oggi Invece i partiti sono di solito formazioni liquide o gassose o quasi inesistenti spesso guidate da un “capo ” o da una “capa”. Occorre dare dignità alle istituzioni e ai partiti così come fare scorrere nelle forze politiche la linfa di una sana cultura politica che oggi non si vede.
Il 16 maggio ad esempio si svolgerà alla Camera dei Deputati l’evento di lancio delle lezioni online che avrà come tema principale l’analisi e l’attualizzazione della figura di Giovanni Spadolini, come ministro della Difesa, dei Beni culturali, vicepresidente del Senato, riformatore e presidente del Consiglio dove sono stato invitati alcuni dei docenti e dei membri dei comitati della Academy e i ministri della Difesa, Guido Crosetto, e della Cultura, Gennaro Sangiuliano.
Quali sono i prossimi programmi dell’Academy Spadolini ?
Dopo l’evento della presentazione in Senato si avvierà una anteprima dei corsi e delle testimonianze online dei nostri autorevoli docenti, rivolte soprattutto ai giovani, ma non solo perché anche i “meno giovani” hanno bisogno di recuperare il senso della memoria storica e aggiornare o rinvigorire la propria cultura politica. A seguire proseguiremo con eventi in presenza.
Abbiamo avuto varie richieste sui territori e sulle regioni, come in Veneto, Calabria e Puglia per la costruzione di sezioni territoriali, e se questa istanza provenisse anche dal Piemonte e da Torino ne saremmo lieti. Il nostro intento principale è di impegnarsi soprattutto contro il “presentismo”, contro il “dilettantismo”, per il rilancio del valore del merito e di una sana meritocrazia che non può esistere senza la concorrenza. Le forze politiche però, specie, ma non solo, della Destra non solo non hanno capito l’importanza dei valori del merito e della concorrenza, anche ai fini della crescita, ma sembra pensino solo a difendere piccole corporazioni nazionali. Vuoi che siano i taxisti, vuoi che siano i balneari.
Quanto alla meritocrazia sappiamo bene quanto l’ope legis e la progressiva regolarizzazione di insegnanti nelle scuole senza concorso quanti danni hanno fatto agli studenti impedendo il rilancio di questi temi. Temi che oggi non possono essere sottovalutati
Luigi Tivelli, dopo una carriera di quasi 35 anni da consigliere parlamentare della Camera dei Deputati, in cui è stato chiamato dai governi di diversi colori a svolgere la funzione o di consigliere parlamentare del presidente del Consiglio o di capo di gabinetto. Recuperando la sua memoria di leader dei Giovani Repubblicani durante gli anni 60 e 70, ha contribuito a fondare la Academy Spadolini. Ha pubblicato 35 libri, di cui l’ultimo “Dalla brutte epoque al governo Draghi” (Rubbettino), testi per case editrici come Mondadori, Fazi, Rubbettino e ha collaborato con varie testate giornalistiche. Oggi è editorialista per Il Messaggero, Formiche.net.