Londra 1851, Great Exhibition al Crystal Palace di Hyde Park. Parigi 1855, Exposition Universelle. Milano 2015, Expo. Le Esposizioni Universali sono da sempre una straordinaria occasione per i Paesi che le ospitano: preziosa vetrina nazionale e internazionale, il loro calendario è costellato di iniziative culturali, alimentari, sportive, ambientali. Il prossimo anno sarà la volta di Milano, che con il tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” vuole proporre dal 1 maggio al 31 ottobre 2015, nonostante le polemiche che in questi mesi l’hanno investito, un «evento unico, tematico, sostenibile e tecnologico».
Con i 20 milioni di visitatori previsti, l’Expo è una grossa opportunità anche per Torino; un evento strategico che può rafforzare la sinergia già presente tra i due capoluoghi. Il 2015 sarà un anno particolarmente vivo per la capitale sabauda che in dodici mesi sarà al centro del mondo religioso – con l’Ostensione della Sindone, il bicentenario della nascita di Don Bosco, la probabile visita di Papa Francesco -, culturale – con l’inaugurazione del nuovo museo Egizio, il completamento del Polo Reale e la nascita del Polo del 900 – e sportivo, con la World League di pallanuoto e la World League di Volley. Come anticipato ad aprile in Conferenza Stampa dal Sindaco Piero Fassino, Torino vuole portare un contributo importante al focus dell’Expo 2015, con un cartellone ricco di eventi e proposte che si articola in cinque percorsi: il cibo, la cultura, lo sport, il turismo, la spiritualità. «L’Esposizione Universale sarà una manifestazione anche nostra e del territorio piemontese – ha dichiarato il Primo Cittadino – e può essere una straordinaria opportunità per mettere in evidenza una sinergia sempre più marcata che associa l’Expo alla Città, Torino all’Expo. Un’esperienza che sottolinea come il capoluogo piemontese si senta parte, protagonista e attore di questo evento».
Sempre nei primi giorni di luglio è stata istituita, con l’intesa tra Comune, Regione e i presidenti di Unioncamere Piemonte e Camera di Commercio di Torino, la squadra che gestirà la presenza piemontese all’Expo 2015 e le ricadute dell’evento sul territorio. «L’alleanza tra Torino e Milano è da tempo fortissima e l’agenda che abbiamo messo in campo annulla gli appena 33 minuti di treno di distanza – dichiara Maurizio Braccialarghe, assessore comunale alla cultura -. Nel 2015 Torino si gioca una fiche importante, il consolidamento della conoscenza a livello internazionale del nostro territorio». Se la Sala Rossa ha messo il piede sull’acceleratore per dare il massimo della visibilità alla tradizione, alla creatività all’innovazione dei settori piemontesi, le varie categorie sono invece ancora incerte sul da farsi. Bernardino Garetto, Presidente della Federalberghi Piemonte, che conta 230 strutture sul territorio di Torino e Provincia, dichiara che come associazione discuteranno un piano programmatico non prima del 30 giugno. «Bisogna vedere quali saranno i punti caldi delle presenze – spiega -, così da pensare a possibili tariffari promozionali.
Certamente l’Expo è un evento molto importante per lo sviluppo della città e soprattutto per noi albergatori. Porterà molti turisti e dobbiamo essere pronti ad accoglierli». Anche per quanto riguarda le realtà legate ai trasporti, 312 giorni all’evento sembrano ancora troppi per iniziare a stilare un planning. Drovetto, il vicesegretario nazionale dell’Ugl Taxi, dichiara: «aspettiamo di avere più elementi per poter pensare a come gestire l’Esposizione Universale. Ora è un po’ presto per decidere; se ne parlerà da settembre». Lo stesso parere arriva dall’Ascom, dove ribadiscono che «si deciderà come muoversi dopo le vacanze». Molto si giocherà sul tema dei trasporti, per quanto riguarda il ruolo di Torino verso l’Expo. Dal Comune promettono «un piano per muoversi meglio, più velocemente, con delle tariffe pensate appositamente per i turisti». Anche qui, però, si aspetta, come a scuola per i compiti delle vacanze, il passare dell’estate. «A quel punto – assicurano – studieremo pacchetti speciali di abbonamento e orari ad hoc per l’evento. Si sta comunque già programmando un potenziamento dei servizi già esistenti, così da riuscire a gestire i milioni di persone attesi». La capacità di programmare in anticipo, di immaginare soluzioni, di preparare un piano da perfezionare via facendo sembra rimandato ex post, ad oggi vigono unicamente le buone intenzioni.