L’identità è un genere? Un festival con una domanda.
Torino Creazione Contemporanea – Festival delle Colline Torinesi riprende il suo cammino – con l’accresciuta collaborazione di vari partner – sulle tracce indicate nel progetto triennale 2015/2017 del Mibact dedicato alla donna, valorizzando il lavoro di autrici, attrici, registe, performer con una comune vocazione a raccontare e rappresentare le biografie di personaggi femminili o di se stesse, e ancora le loro scelte socio-politiche, le loro battaglie di civiltà.
Le proposte delle compagnie per il cartellone della ventunesima edizione, che si svolgerà dal 2 al 21 giugno, hanno completato questo indirizzo con una riflessione diffusa sull’identità di genere, sull’orientamento sessuale e sui contrasti che certe scelte comportano.Un sottotema dettato dagli artisti stessi.
SEGMENTO INTERNAZIONALE
Grecia/Iran/Francia/Israele/Romania/Argentina
Lo spettacolo presentato in prima nazionale dal Blitz Theatre Group di Atene Vanja. 10 years after (Vanja, 10 anni dopo) porta alla ribalta uno straordinario personaggio femminile: la Sonja di Angeliki Papoulia, che scandisce con apparente indolenza l’incedere del tempo, con accanto Astrov e Vanja, quando il tempo non conta più nulla. Questa attesa creazione del Blitz Theatre Group dimostra la grande e poco conosciuta vitalità del teatro greco.
In Hearing del regista iraniano Amir Reza Koohestani ci sono sul palcoscenico quattro attrici che nel melodioso farsi (la lingua persiana) comunicano al pubblico il disagio di una vita la cui giovinezza non è stata spesa sotto le bombe, come quella dei loro genitori, ma trascorre in un paese in grande trasformazione, dove i condizionamenti sono più subdoli. In senso lato la proposta di Koohestani invita a pensare cosa voglia dire fare l’artista in bilico tra oriente e occidente. E sarà molto interessante per il pubblico anche conversare direttamente con Amir Reza Koohestani in una delle “Mezz’ora con” di Laura Bevione.
Il Festival 2016 offre poi al suo pubblico uno spettacolo di grande spessore testuale, un omaggio all’autore francese Olivier Cadiot, romanziere, poeta, drammaturgo, il cui monologo Un mage en été viene proposto nella bellissima interpretazione di Laurent Poitrenaux, forse il più grande attore francese della sua generazione, e per la regia di Ludovic Lagarde. La traduzione italiana è di Gioia Costa. Un mage en été è l’ultima avventura di Robinson, personaggio fisso di Cadiot. Lo spettacolo giunge a Torino anche grazie al sostegno dell’Institut français e dell’Ambasciata francese in Italia, nell’ambito del cartellone La Francia in scena.
Appartiene a una realtà culturale in considerevole crescita, quella della Romania, Aleargă, interessante performance di Nicoleta Lefter, considerata in patria una delle più talentuose
Ha fatto discutere in patria e in Europa la proposta della compagnia Winter Family: Jerusalem cast lead. Hallucinatory trip in an emotional dictatorship con Ruth Rosenthal unica interprete. Un viaggio nelle contraddizioni della politica israeliana, compiuto da un’attrice ebrea.
Il Festival infine dà seguito alle sue esplorazioni nella nuova drammaturgia argentina e dopo Rodrigo García, Ricardo Bartís, Rafael Spregelburd si occupa, stavolta, di Daniel Veronese. Sarà in cartellone il suo Donne che sognarono cavalli, tradotto e messo in scena da Roberto Rustioni. Una vicenda surreale cui fa da sfondo la recente e dolorosa storia argentina. Tre donne, tre figli e un pranzo che non sarà mai consumato.
IDENTITÁ DI GENERE
Si qualifica come uno tra gli spettacoli più emozionanti di Silvia Calderoni e dei Motus Mdlsx, radicale disvelamento della propria identità contro ogni pregiudizio. Sembra la semplice performance di una dj, diventa un outing di sbalorditiva sincerità in un contesto di grande coerenza stilistica, dove non manca il sapiente uso di tecnologie. La Calderoni, dopo i successi di Alexis e The plot is the revolution (al fianco di Judith Malina) è l’attrice più amata dal giovane pubblico del Festival e questa sua prova d’attrice è particolarmente attesa. Emozionante è il racconto del suo rapporto col padre.
Temi analoghi li sviluppano Arturo Cirillo con Scende giù per Toledo dal romanzo scritto da Giuseppe Patroni Griffi e pubblicato per la prima volta nel 1975 e Lorenzo Fontana con il suo nuovo testo Il lamento, ovvero le lacrime di Monica Bacio, interpretato da lui medesimo con Olivia Manescalchi e Giancarlo Judica Cordiglia. Dall’infanzia, con mamma e papà, alla maturità.
Proprio la famiglia è lo sfondo di Geppetto e Geppetto, il nuovo lavoro dell’autore e attore Tindaro Granata che parla anche di identità sessuale e “normalità” e che si avvale di una lingua abilmente contemporanea. È prodotto dal Festival, da Proxima Res e dallo Stabile di Genova, che scrittura con lo stesso Granata sette giovani attori italiani. Lo spettacolo sancisce un nuovo importante rapporto di collaborazione del Festival con il Teatro Stabile di Genova, coproduttore.
La Piccola Compagnia della Magnolia propone infine 1983 Butterfly, che si ispira all’esistenza di Bernard Boursicot e Shi Pei Pu. Un amore incredibile il loro, quasi pucciniano, con un uomo che ha amato per venti anni una donna inventata da un uomo, una donna/non donna. Al debutto sarà presente lo stesso Boursicot.
PROGETTO PASOLINI
È un gradito ritorno nel segno della continuità quello del duo ricci/forte con PPP. Ultimo inventario prima di liquidazione. Punto di partenza il bisogno di etica che Pasolini proclamava nelle sue pagine. Un omaggio dunque all’intellettuale, narratore, editorialista e regista scomparso nel 1975, con Anna Gualdo, Giuseppe Sartori, Liliana Laera tra gli interpreti. Una coproduzione del Festival con CSS Teatro Stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia.
Altra riflessione su Pasolini è quella di Licia Lanera e della compagnia pugliese Fibre Parallele. In prima nazionale proporrà a Torino Orgia, che esalta il conflitto tra la lingua parlata e quella del corpo. Ricordiamo che la tragedia Orgia di Pasolini fu rappresentata per la prima volta proprio a Torino al Deposito d’Arte Presente (spazio dell’Arte Povera) nel 1968 e che fu diretta dallo stesso autore. Licia Lanera interpreta contemporaneamente il ruolo della Donna e dell’Uomo.
AL FEMMINILE
Con Reality continua al Festival il suo percorso l’applaudita Daria Deflorian, la quale in compagnia di Antonio Tagliarini porta in scena i quaderni di Janina Turek, donna polacca che ha annotato ossessivamente i fatti della sua vita, dettagli compresi. A partire dall’infarto per strada che ne concluse i giorni. Proprio la rappresentazione dell’incapacità di recitare questa morte è l’incipit dello spettacolo, che ha guadagnato grandi consensi anche al Festival d’Automne di Parigi.
Un’altra compagnia lungamente “accompagnata” del Festival è quella di Cuocolo/Bosetti, ovvero l’Iraa Theatre di Melbourne, recente vincitrice del Premio Hystrio come miglior compagnia italiana di innovazione. Roberta Bosetti si presenterà a Torino con il nuovo titolo Roberta cade in trappola. Un lavoro sul senso della caducità, che vuole fare i conti col passato a partire dalle voci di un vecchio registratore Geloso.
Infine, un’altra prima nazionale, che precede il debutto autunnale in Germania, è lo spettacolo del Balletto Civile di Michela Lucenti liberamente tratto da Shakespeare, dal titolo Killing Desdemona, con le musiche originali eseguite dal vivo di Jochen Arbeit (Einstürzende Neubauten).
GIOVANE CREAZIONE CONTEMPORANEA
Un altro ritorno a Torino è quello della compagnia Anagoor che, dopo il successo di Virgilio brucia, è alle prese con una nuova creazione dal titolo Socrate il sopravvissuto/come le foglie, dal testo di Antonio Scurati. In un liceo un candidato uccide i professori di una commissione d’esame. Risparmia soltanto l’insegnante di storia e filosofia. Perchè?
Una new-entry del Festival è invece un’altra coppia, Frosini/Timpano, ovvero Elvira Frosini e Daniele Timpano che presenteranno lo studio Acqua di colonia. Prima parte: zibaldino africano sul rimosso del colonialismo italiano.
In collaborazione con il Circuito Regionale dello Spettacolo viene proposto L’insonne, liberamente tratto da Ieri di Agota Kristof, con Alice Conti e Francesco Villano, la regia di Claudio Autelli. È la storia di un amore impossibile.
PROGETTI SPECIALI
Un particolare progetto, che avrà una durata biennale, è lo studio Stanze/Qolalka dell’Associazione Culturale Antiloco – Il Piccolo Cinema di Gianluca e Massimilano De Serio, che traccia paralleli di grande interesse culturale e originalità tra le vite di alcuni profughi e le vite di chi negli anni del fascismo e del nazismo pagò prezzi altissimi per la propria opposizione al totalitarismo. Il primo appuntamento con una performance di Suad Omar è al Polo del ‘900.
Viartisti Teatro realizza invece La donna che cammina sulle ferite dei suoi sogni, uno spettacolo sulla biografia di Letizia Battaglia, fotografa e politica italiana in perenne, coraggiosa lotta con la mafia. Sarà presentato alla Fabbrica delle “e” di Don Ciotti.
ALTRI ARTISTI DEL TERRITORIO
Nei giorni che precedono il Festival il Caffè Elena di Torino si animerà della performance ad esperienza indivuduale della torinese Giulietta Debernardi che con Federico Mazza è interprete di Hamlet Private (tarocchi teatrali), ovvero come le nostre vite possono rivelarsi grazie a Shakespeare.
SOSTENITORI
Il Festival 2016 si può realizzare grazie al sostegno pubblico di Ministero dei Beni Attività Culturali e Turismo, Regione Piemonte, Città di Torino con Sistema Teatro Torino e Fondazione per la Cultura. In ambito privato grazie alla Compagnia di San Paolo, maggior sostenitore del Festival – selezionato quale realtà d’eccellenza nel panorama dello spettacolo dal vivo -, e alla Fondazione CRT.
In campo europeo supporteranno le tournée degli spettacoli francese e romeno rispettivamente l’Institut Français e il Romanian Cultural Institute.
Affiancano l’organizzazione della ventunesima edizione, come sempre, il Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, il Circuito Regionale Multidisciplinare Fondazione Piemonte dal Vivo, le Fondazioni Teatro Piemonte Europa e Teatro Ragazzi e Giovani. Collaborano all’iniziativa anche la Scuola Holden, il Dams di Torino e l’Accademia Albertina di Belle Arti.
PARTNER TEATRALI
Partner dell’edizione 2016 sono il Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, la Fondazione Teatro Piemonte Europa, la Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani, il Circuito Regionale Multidisciplinare Fondazione Piemonte dal Vivo, il Teatro Stabile di Genova, CTB Teatro Stabile di Brescia, Sardegna Teatro.
SPAZI
Come sempre, oltre ai teatri torinesi Astra, Carignano, Casa Teatro Ragazzi e Gobetti, il Festival sarà proposto a Moncalieri alle Fonderie Limone, a Collegno alla Lavanderia a Vapore e in altri spazi non tradizionali,: il Polo del ‘ 900, la Fabbrica delle “e” e il Caffè Elena.
SEGNO D’ARTISTA
Il segno d’artista 2016 è offerto dai giovani ed affermati torinesi Botto & Bruno, ovvero Gianfranco Botto e Roberta Bruno, che a marzo hanno inaugurato un’importante personale alla Fondazione Merz.