La Stazione Spaziale Internazionale ed i suoi abitanti.
In questo momento, sulla Stazione Spaziale Internazionale è in corso la missione della prima donna astronauta italiana Samantha Cristoforetti. Vogliamo allora, con questo articolo e con altri che seguiranno, raccontare che cos’è la Stazione Spaziale Internazionale e come si svolge la vita degli astronauti che si trovano a bordo.
Vediamo prima però che cosa si intende per Spazio e quali sono le distanze che lo caratterizzano.
Sopra la nostra testa possiamo distinguere prima di tutto una regione che va fino a circa 17 km di altezza, nella quale volano i normali aeroplani, sia civili, sia militari. Salendo più in alto, troviamo una seconda fascia che arriva fino 120 km circa, detta aerospaziale, in cui viaggiano solo alcuni aerei molto speciali chiamati veicoli suborbitali perché non siamo ancora nello Spazio orbitale. Oltre i 120 km di altezza entriamo finalmente nello Spazio e possiamo ruotare intorno alla terra seguendo un’orbita, cioè girando in equilibrio intorno al nostro pianeta come un sasso che viene fatto roteare legato ad una corda. In sostanza, i satelliti (artificiali e naturali) in orbita intorno al nostro pianeta non cadono e non si perdono nello spazio in quanto la forza di gravità (la corda che tiene il sasso) e la forza centrifuga (la forza che cerca di spingere il sasso lontano) si equivalgono.
Questo principio vale anche per La Stazione Spaziale Internazionale, la quale si trova su un’orbita alla quota di circa 400 km. Per restare in equilibrio su tale orbita (cioè per non cadere sulla Terra e per non perdersi nello spazio), la stazione spaziale deve viaggiare a circa 28.000 Km/h, impiegando solo 90 minuti ad effettuare un giro completo della Terra, cioè la Stazione è in grado di attraversare la città di Torino in un solo secondo!
L’equilibrio, cioè l’annullamento reciproco delle forze, che consente alla Stazione di seguire la sua orbita ha l’effetto di annullare la forza di gravità e creare quindi un ambiente molto speciale per tantissimi esperimenti scientifici che sarebbero impossibili sulla Terra: questa è la ragione per la quale è stata realizzata una Stazione Spaziale. Ma approfondiremo meglio le ragioni e l’utilizzo delle Stazione in articoli successivi.
Oltre la Stazione Spaziale, il primo corpo celeste che incontriamo è la Luna, che si trova a circa 384,000 Km di distanza dalla terra, cioè è quasi mille volte più lontana della Stazione.
Costruita a partire dal 1998, la Stazione è stata completata nel 2011, anche se probabilmente quest’anno assisteremo all’aggiunta di un nuovo modulo.
Dovrebbe restare in funzione almeno fino al 2020, ma la durata potrebbe essere estesa se tutti i paesi che partecipano all’impresa decideranno in tal senso.
Le sue dimensioni sono vicine a quelle di un campo di calcio e le prime strutture che saltano agli occhi di un osservatore sono gli enormi pannelli solari, cioè i pannelli di celle fotovoltaiche che generano elettricità dalla luce del sole e che alimentano tutte le funzioni e la vita a bordo.
Un’altra serie di pannelli costituisce i radiatori termici che hanno la funzione di disperdere nello spazio tutto il calore in eccesso prodotto dalle apparecchiature di bordo. Senza di essi, la temperatura all’interno dei moduli sarebbe insostenibile.
La spina dorsale dell’intero sistema è costituita da un enorme traliccio che tiene solidamente insieme tutte le parti.
La Stazione è poi dotata di veicoli di servizio che consentono di trasportare gli equipaggi, i viveri e ogni necessaria strumentazione. Questi veicoli vengono anche usati per liberare la stazione dai rifiuti prodotti dagli astronauti.
Ma le parti più importanti della Stazione sono ovviamente i suoi laboratori, sia pressurizzati, sia esterni, perché è la possibilità di effettuare esperimenti in assenza di gravità che rende la Stazione Spaziale un luogo unico e formidabile, in cui si fanno ricerche scientifiche e si sviluppano prodotti impossibili da concepire sulla Terra.
La stazione è occupata stabilmente da novembre 2000, con l’alternanza di oltre 200 astronauti.
Originariamente l’equipaggio era composto da soli tre membri, mentre oggi gli astronauti ospitati contemporaneamente dalla ISS sono sei.
La Stazione Spaziale Internazionale è stata assemblata utilizzando principalmente voli dello Space Shuttle.
Il montaggio delle varie parti è stato realizzato tramite braccia robotiche e un grande numero di passeggiate spaziali (che in realtà si chiamano “attività extra veicolari”) effettuate dagli astronauti.
La Stazione Spaziale è “Internazionale” perché è stata realizzata grazie alla collaborazione di tante nazioni, tra le quali gli Stati Uniti d’America, la Russia, l’intera Europa, il Giappone, e il Canada.
L’Italia, in particolare, ha avuto un peso estremamente rilevante nella costruzione della Stazione Spaziale e forse non tutti sanno che la metà della parte abitata è stata realizzata proprio a Torino.
Nei prossimi articoli descriveremo:
i moduli pressurizzati all’interno dei quali vivono e lavorano gli astronauti;
come si svolge la vita a bordo,
cosa mangiano gli astronauti,
come dormono,
come si lavano, etc. Parleremo poi degli effetti negativi sul corpo umano della permanenza in orbita e di come tali effetti vengano contrastati dagli astronauti.
Racconteremo infine quali sono gli esperimenti e le tecnologie che si sviluppano sulla Stazione Spaziale e quali sono le ricadute sulla nostra vita a terra.
Emanuele Pensavalle