Continuano, in vista dell’hackathon del maggio 2014, i lavori di hackUniTo, iniziativa lanciata dall’Università di Torino che vede studenti, ricercatori, docenti e impiegati insieme per migliorare l’Università.
A spiegare l’iniziativa due ragazze della segreteria organizzativa.
Più di 200 persone di ogni facoltà hanno accolto l’invito a impegnarsi per rendere l’Università torinese innovativa e competitiva e hanno partecipato alle due edizioni del BarCamp (la prima nel mese di dicembre e la seconda nel mese di marzo), la “non conferenza collaborativa” su temi accademici.
Uno studente di giurisprudenza spiega l’importanza di aderire al progetto.
I partecipanti si sono divisi in quattro aree di lavoro – creatività, curiosity, openness e social innovation – per conoscersi, comunicare e collaborare così da riuscire a mettere in sinergia e sviluppare le potenzialità e le competenze di ogni realtà universitaria. Non esistono gerarchie, ma si tratta di reale confronto e lavoro di gruppo che ha come obiettivo progetti concreti che migliorino la vita universitaria e potenzino il suo rapporto con il territorio.
L’Università di Torino, quindi, come una vera e propria fucina di idee. Tra i tanti alcuni studenti del Suism raccontano la loro esperienza.
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Irene Famà