I Masbedo (Nicolò Massazza, 1973, Milano e Iacopo Bedogni, 1970, Sarzana) legati in sodalizio artistico dal 1999, dopo Todestriebe, la suggestiva mostra personale, a cura di Olga Gambari, allestita alla Fondazione Merz nel 2014, tornano a Torino con un’opera inedita, dedicata alla Galleria Sabauda, che, in quest’occasione, per la prima volta, apre le sue porte al contemporaneo.
Fragile è il titolo del video dei due artisti, ambientato e presentato, fino al 10 luglio, nelle sale della pinacoteca torinese nell’ambito del Piano per l’Arte Contemporanea 2016, coordinato dalla Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane del MiBACT.
Partendo dall’assunto che lo sguardo contemporaneo possa aiutare a comprendere e attualizzare il nostro patrimonio culturale, il progetto, quest’anno alla sua seconda edizione – dopo Giovani artisti per le residenze sabaude, in cui gli antichi spazi di Palazzo Reale, Villa della Regina, Castello di Agliè e Castello di Racconigi ospitavano opere di talenti emergenti – indaga la fragilità dell’arte e la necessità che ciascuno di noi se ne prenda cura.
“E’ stata la magia della Sabauda ad aver suggerito la narrazione del progetto” – dicono gli artisti.
L’opera è il frutto di circa 20 ore di riprese, realizzate con l’assistenza di alcuni studenti dell’Accademia Albertina di Torino che hanno partecipato al workshop attivato per l’occasione, come si può vedere nel video del backstage presente nella sala espositiva e nel catalogo pubblicato per la mostra.
L’intervento site-specific dei Masbedo, curato da Domenico Maria Papa e Annamaria Bava, racconta con forti accenti evocativi la storia di un giovane indiano che percorre gli spazi della Galleria Sabauda, fruendo dei capolavori in essa custoditi e sostenendo tra le braccia il suo anziano pavone.
L’animale, simbolo di bellezza e vanità, qui perde la sua regale identità, è incapace di cimentarsi nella sua ruota, sbatte le ali, è instabile sulle zampe e si abbandona quindi alle cure del suo padrone.
Dettagli e sguardi dei soggetti ritratti nelle opere di grandi artisti del passato come Paolo Veronese, Sebastiano Ricci, Giovanni Battista Tiepolo, Matthias Stomer, tra gli altri, si alternano a quelli del pavone in un attento e vivace gioco di confronti e rimandi che attraggono lo spettatore nel pathos del lavoro.
E’ proprio questo l’intento della sfida artistica accolta dai Masbedo: invitare il fruitore, attraverso il dialogo con l’arte passata, alla riflessione sull’importanza dell’intero patrimonio storico artistico e sulla sua salvaguardia.
“Abbiamo voluto rileggere l’arte del passato attraverso gli occhi di oggi – sostengono gli artisti – è la percezione del dettaglio ciò che unisce la visione del presente all’opera di un tempo”.
Come previsto dal Piano per l’Arte Contemporanea, Fragile è un’opera realizzata per essere acquisita dalla Galleria Sabauda e per entrare a far parte, in questo modo, delle sue collezioni, nell’ottica di ampliare il patrimonio artistico collettivo.
Con questo intervento prende avvio la nuova ricerca del duo artistico incentrata proprio sul tema della cura e della tutela dell’arte: ulteriori sviluppi potrebbero interessare il Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale, che gli artisti hanno visitato durante il loro soggiorno a Torino, in previsione di un progetto futuro.