PAPA FRANCESCO CREA NUOVI CARDINALI,

CINQUE SONO MEMBRI DELL’ORDINE DEL SANTO SEPOLCRO

È una settimana laboriosa per Papa Francesco, dal 27 agosto impegnato con l’intero Collegio cardinalizio. Sabato pomeriggio, infatti, ha presieduto il suo ottavo Concistoro, creando 20 nuovi Cardinali tra cui 16 elettori, ovvero porporati che hanno meno di 80 anni e potranno così votare al prossimo conclave. Sono uomini che si sono distinti per dottrina, costumi, pietà e prudenza nel disbrigo degli affari e sono stati scelti liberamente dal Papa.

Hanno il principale compito di provvedere all’elezione del Romano Pontefice, oltre a quello di assisterlo sia collegialmente che singolarmente. Per rimarcare l’importanza della giornata, Papa Francesco, nella sua allocuzione durante il Concistoro ordinario pubblico, ha ricordato a lungo il Card. Agostino Casaroli e il Card. Vân Thuân come modelli da seguire, affermando che la grande diplomazia e la piccola cosa pastorale sono il cuore di un prete e il cuore di un cardinale. Non pago, domenica 28 agosto è andato in visita pastorale a L’Aquila e domani (martedì 30 agosto ndr), presiederà la Celebrazione Eucaristica con i nuovi Cardinali e con quelli presenti nell’Urbe.

A loro volta i neo-cardinali, con gratitudine e trepidazione, hanno offerto al Papa il loro profondo rispetto e lo loro obbedienza che sarà usque ad effusionem sanguinis ossia fino al martirio. Il Cardinale, infatti, ha la veste di color rosso porpora proprio a simboleggiare la disponibilità, se è il caso, al martirio.

Cosa curiosa, Papa Francesco non ha convocato un Concistoro straordinario – che si celebra in casi particolari riunendo tutti i cardinali del mondo – ma, anche se nell’ordinarietà, ha comunque richiesto in Vaticano la presenza di tutti i cardinali del pianeta, invitando personalmente, con una telefonata, anche il Cardinal Becciu, il porporato che aveva precedentemente rinunciato ai diritti della carica.

Che cosa rende questo Concistoro ordinario, quindi, tanto straordinario?

In queste ore e nella giornata di domani, i cardinali sono riuniti in Vaticano per riflettere sulla nuova Costituzione apostolica Praedicate Evangelium, ossia il documento di Papa Francesco sulla riforma della Curia romana. Un tema che sta molto a cuore a Bergoglio, la tanto attesa riforma arrivata a dieci anni dall’inizio del pontificato di Papa Francesco.

A ben vedere, possiamo notare come i cardinali chiamati a eleggere il successore di Papa Francesco siano sempre più a immagine e somiglianza del Pontefice argentino. Ottantatré votanti su centotrentadue sono i Cardinali nominati e scelti da Bergoglio e tra i nuovi porporati che ha creato questa settimana ben cinque sono membri dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.

Altra curiosità scesa dal cielo, proprio ieri , un peccato di gola in un ristorante preferito – chi ha letto il libro Il Papa alla sbarra ben capirà – si è incontrato proprio il delegato di Torino dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, il dott. Francesco Zito commendatore dell’Ordine che, gentilmente, ha accettato di dividere con me una pantofolina, ovvero un dolce alla fragola dal curioso aspetto, tipico della città da dove provengo e ha accettato di rispondere ad alcune domande:

Quali sono la natura e la missione dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme?

Dal punto di vista dell’ordinamento canonico, l’Ordine è persona giuridica pubblica (così eretta da Papa Giovanni XXIII) e persona giuridica vaticana (Papa Giovanni Paolo II), operante come Ente Centrale della Chiesa Cattolica nei termini statuiti dai Patti Lateranensi. Date le sue finalità strettamente religiose e caritative, l’Ordine è estraneo a movimenti e manifestazioni di stampo politico. I suoi membri non possono partecipare ad attività di Organizzazioni aventi scopi in contrasto con la dottrina cattolica. Per il sostegno delle attività istituzionali l’Ordine si avvale di un patrimonio costituito dai fondi raccolti dai suoi Organi a vario livello, dalle oblazioni dei suoi membri, da erogazioni liberali, e dai proventi della gestione economica e finanziaria dei propri beni mobili ed immobili.

Qual è il significato dell’appartenervi per i Suoi membri?

Quanto alle finalità, l’Ordine si propone di favorire il distacco dagli interessi personali, da subordinare ai bisogni altrui e al bene comune, mostrando generosità nell’utilizzo delle proprie risorse materiali e spirituali, dei propri talenti, della propria influenza, del proprio tempo e della propria energia a favore del prossimo. Tale attitudine si traduce nell’aiuto alle persone più vulnerabili e meno fortunate; in particolare, nell’esercizio della solidarietà verso le popolazioni della Terra Santa. Tale impegno si declina nella lotta per la giustizia e per la pace, attraverso l’adozione di iniziative nel campo della formazione e la volontà di fornire sostegno per il riconoscimento e il rispetto della dignità e dei diritti umani. In modo particolare, la libertà di religione e di culto e l’eguaglianza di fronte alla legge, e una ragionevole sicurezza di vita per i Fratelli che vivono in Terra Santa. Impegno solidale che si realizza attraverso la preghiera e l’aiuto generoso dei membri dell’Ordine, i quali provvedono al sostegno del Patriarcato Latino di Gerusalemme e delle istituzioni religiose, caritatevoli, educative, culturali e sociali, oltre naturalmente alle attività proprie della Chiesa Cattolica in Terra Santa. Obiettivo precipuo è la salvaguardia della presenza cristiana in Terra Santa, ormai ridotta ai minimi termini, nella direzione della coesistenza pacifica dei popoli lì presenti. È naturalmente auspicabile la collaborazione con altre Organizzazioni religiose o secolari che condividano le nostre finalità e i nostri obiettivi.

I nuovi cardinali.

Sabato scorso Papa Francesco ha creato ventun nuovi cardinali; tra questi cinque sono membri del Santo Sepolcro: che cosa significa per Lei?

Viviamo anni caratterizzati da una marcata fluidità nella nostra società, da un clima di incertezza che tocca tutti gli individui, da una illusoria fiducia nella secolarizzazione, dal ritenere sufficienti le spiegazioni offerte dalla scienza. Ogni verità è affetta da relativismo; il mondo è quanto mai mobile, frantumato e moltiplicato. Come tutti i fluidi, la nostra modernità non ha una forma propria: siamo liquidi, assumiamo la forma del recipiente che ci contiene, come osservava Zygmunt Bauman in un suo famoso saggio. Gli individui sono appiattiti sul loro presente: hanno perso di vista le prospettive di lungo termine. La soggettività individuale è ipertrofica: primeggiano le emozioni soggettive e viene confinata ogni forma di istituzione, di vincolo, di legame stabile. Ne esce indebolita la figura di Dio, che spesso ha fatto posto a molteplici dei minori che dispensano presunto benessere e presunta felicità. Ne esce indebolita la figura dell’uomo, privato di identità e di punti di riferimento. Ne esce indebolita la concezione del mondo, ormai dominato dalla tecnica, nel quale gli altri individui (i nostri Fratelli) sono giudicati come ostili e concorrenti. Per citare Papa Francesco: “Abbiamo troppi mezzi per scarsi e rachitici fini”.

I nuovi cardinali.

Lei mi chiede cosa significhi per me la nomina dei cinque Cardinali Confratelli nell’Ordine. Ecco: significa poter contare sul rafforzamento ulteriore di una Istituzione nella quale credo. Il Santo Padre ha conferito l’importante funzione cardinalizia anche a cinque Eccellenze Episcopali che avevano già scelto di privilegiare una prospettiva di lungo termine, un progetto escatologico; che avevano ben presente la necessità di superamento della soggettività individuale, consci che “l’uomo da solo non ce la può fare”; che cercano con il loro operato di nobilitare, di arricchire i “rachitici fini” dei quali parla il Santo Padre; che si sono adoperati in vista di uno scopo nobile verso i nostri Fratelli in Terra Santa… mi sento più forte, maggiormente determinato a continuare nella mia modesta opera di membro dell’Ordine, più prossimo al collettivo intento dell’enciclica “Fratres Omnes” sulla fraternità e l’amicizia sociale.

Giangiacomo Nichols

G. Nichols è lo scrittore del libro “Il Papa alla sbarra – processo a Papa Francesco”, per Lisianthus editore.