ASSEMBLEA PICCOLINDUSTRIA: CRESCERE  CON L’INNOVAZIONE

UN PROGETTO SPERIMENTALE CON INTESA SANPAOLO E IL POLITECNICO DI TORINO


Si è svolta l’assemblea di  Piccolindustria l’organo associativo  dell’Unione Industriale di Torino deputato alla rappresentanza degli interessi specifici delle imprese di minori dimensione.
Il focus dell’incontro si è rivolto ai temi  dell’innovazione nelle PMI, uno degli assets aziendali – per nulla scontati – senza i quali,  soprattutto le piccole imprese,  continuano a  soffrire  di una crescita scarsa e fragile.

Intervenendo al convegno Licia Mattioli, Presidente dell’Unione industriale di Torino, ha detto: “Sul terreno della ricerca e dell’innovazione ci siamo mossi e ci siamo attrezzati per offrire alle aziende un servizio nuovo, migliore, più strutturato e più completo. Soprattutto pensando  alle piccole aziende che hanno maggiore necessità ed urgenza di un valido supporto. Abbiamo messo a sistema le nostre risorse in materia, raggruppando, anche logisticamente, il  MESAP, HORIZON 2020 e l’INNOVATION POINT dell’AMMA con la quale prosegue, su questo come su altri fronti, il percorso di convergenza. Lo scopo è offrire un articolata gamma di servizi che spazino dall’informazione,  alle consulenze tecniche, ai rapporti con gli Atenei, con i centri di ricerca pubblici e privati,  ai supporti specialistici rispetto alle opportunità offerte dai ai bandi comunitari, anche con un ruolo attivo, volto  a reperire risorse finanziarie da destinare alle imprese associate. L’ esigenza di uscire dal guscio, di assumere un ruolo attivo, di essere protagonisti  del nostro futuro è fortissima ed imprescindibile. Anche perché innovare, fare ricerca oggi non è un optional; è una scelta assolutamente necessaria”.

Consapevoli che in molte piccole imprese non è presente un sufficiente livello di  innovazione si è lavorato alla definizione di un metodo affinché  possa divenire un  fattore di crescita adatto anche alle imprese non grandi e perciò anche  meno strutturate.
Broad PITT è il progetto sperimentale messo a punto con il Politecnico di Torino e Intesa San Paolo, presentato durante l’assemblea. Il suo intento, come suggerisce il nome, è quello di arrivare alla base (broad) delle piccole imprese, quella moltitudine di realtà produttive che non sono “campioni” e faticano a collaborare con gli enti di ricerca, dove invece sono presenti competenze, tecnologie eccellenti disponibili, ed hanno più difficoltà nell’accesso al credito. P.I.T.T. è invece l’acronimo di Piccola Impresa Trasferimento Tecnologico.
Si tratta quindi di un esperimento, condotto insieme al Politecnico e ad Intesa Sanpaolo, sul tema del trasferimento tecnologico ed applicato su di una azienda manifatturiera, assolutamente tipica. La CASIT, di Caselette, nata a metà degli  anni ‘50, operante nel comparto dell’automazione cancelli, barriere e sistemi di apertura, di piccole dimensioni – 20 dipendenti e 2,0 milioni circa di fatturato, con la presenza in azienda delle nuove generazioni.
Casit, pur avendo competenze idee e progetti, vede al suo interno difficilmente realizzabile un buon  livello di  innovazione con le proprie forze.
All’assemblea sono intervenuti tra gli altri Alberto Baban, Presidente nazionale di Piccola Industria e Vice Presidente di Confindustria; Gian Maria Gros-Pietro, Presidente Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo; Marco Gilli, Rettore del Politecnico di Torino;  Giuseppina De Santis, Assessore alle Attività Produttive della Regione Piemonte e Dario Gallina, Presidente  Piccolindustria

“L’esperimento – ha commentato Dario Gallina, Presidente di Piccola Industria– ha consentito di definire un metodo di lavoro che mette a sistema le competenze di tutti i partner e che impatta in primo luogo sulla cultura, sul modo di fare impresa dell’azienda e poi sulla sua organizzazione, sui suoi rapporti con le banche e con il mercato. La tecnologia è fondamentale, ma è molto rilevante anche la capacità di lavorare insieme ad altri, mettendo a sistema capacità ed esperienze diverse. Il ruolo del coordinamento di soggetti competenti esterni che lavorano con l’azienda passo a passo come una squadra è ciò che fa la differenza. L’azienda deve seguire una road map con tempi e miles stone precise per garantire risultati e controllo dei costi; poi la visione dell’innovazione ampia che spazia dal design alla tecnologia, dalla pianificazione finanziaria alla conoscenza dei mercati di destinazione sono aspetti fondamentali per trasformare tentativi “fatti in casa” di innovazione in un processo strutturato e organizzato. Questa è la scelta vincente e questo è il giusto obiettivo delle istituzioni su cui basare gli incentivi di supporto alle PMI”.

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