Il digitale è la caratteristica del moderno.
Quando Agostino di Ippona citava la parola scienza, nel senso proprio della cultura del suo tempo, lo faceva per indicare un orizzonte estremamente vasto di forme di sapere raramente collegate ad applicazioni tecniche.
“Se la scienza è conoscenza delle cose temporali, la sapienza è conoscenza delle cose eterne”. [De Trinitate ]
Il binomio e la divergenza, di sapienza e conoscenza, oggi ha ripreso molto della sua rilevanza e il termine di scienza e di tecnica è confluito in un paradigma nuovo che abbiamo definito digitale. Una rivoluzione a tutti gli effetti che come un treno in corsa si dirige verso quell’ipotesi contemporanea detta “l’inesauribilità del futuro”.
Il digitale è, a tutti effetti, la caratteristica del moderno. E come tale costituisce sia il sapere sulle cose dell’oggi sia in possibilità le cose del futuro sapendo, incontestabilmente contenere con immensa memoria il passato.
L’intelligenza artificiale si prepara ad essere un condensato di scienza e conoscenza superiore alle aspettative dei suoi programmatori e forse vorrà mangiare una mela proibita sganciandosi così dal nostro controllo come un novello Adamo.
Se l’invenzione è stata inventata per l’innovazione la sua irrefrenabile accelerazione metterà in ombra il dato naturale per evidenziare unicamente il dato culturale scientifico. Siamo in presenza di quella che viene definita “translatio creativitatis” dove l’uomo si sostituisce in toto a Dio come unico creatore.
Insomma viviamo tempi gnostici dove ognuno si prepara una personalissima dieta digitale in base alle proprie competenze e i social svolgono il ruolo di regalare frivole rivelazione di noi stessi a noi medesimi, uno specchio d’autoreferenza senza profondità.
Di questi temi si parlerà nell’incontro previsto per il 21 febbraio all’interno del Festival In ViVa Voce ospitato nel Castello di Vinovo alle ore 20 e 30. Convocati a discutere dell’innovazione digitale sono due ospiti di grande competenza. Giorgia Garola, Presidente di Confindustria Piemonte Giovani, nel board del Consiglio Generale dell’Unione Industriale di Torino insieme ad Emilio Paolucci, Direttore dell’ Alta Scuola Politecnica e professore di “Strategic Management e Imprenditorialità” al Politecnico di Torino, dove è stato Vice Rettore per il Trasferimento Tecnologico.
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