Il Nespolo è una pianta sempreverde.
Tutte le volte che la politica si avventura coraggiosa nella misteriosa terra dei “giovani” spalancando le braccia, promettendo accoglienza, comprensione, riconoscimento delle qualità e capacità, spergiurando sul desiderio di coinvolgerli davvero, di prestare quell’attenzione fatta di ascolto ed entusiasmo che necessitano per poter avere un reale diritto di cittadinanza attiva dentro alla propria comunità, ecco, bisogna ricordarsi che sono buone intenzioni. Dettate dalle migliori intenzioni.
Dopo, a porte chiuse, quando le decisioni divengono atti concreti, una sorta di ostinato oblio cestina le buone intenzioni e rimette, a loro sensibilità giudiziosamente e severamente in pista le solite, scontatissime, sicure, prevedibili cose.
Con questo meccanismo da paesone provinciale, scevro da ogni possibile competizione, da oggi l’ultimo esempio di architettura contemporanea, l’ei fu Fuksas grattacielo, ha come simbolo e logo, un disegno di Ugo Nespolo.
Lo stesso artista che ha decorato tutte, senza eccezioni, le fermate della metropolitana, che campeggia su ogni parete di studio d’attesa di geometri e commercialisti, che colora le pareti delle case di mezza città, riconosciuto per il taglio grafico, il tratto, l’uso di simboli e colori e, l’elevatissima produzione. Un artista affermato, famoso, apprezzato.
Peccato che questa volta il suo logo risenta della sensazione del già visto, i politici ci vanno pazzi per il già visto, un poco fragile nel messaggio, nella scritta Piemonte che avvolge un parallelepipedo rigido che ricorda un vecchio futurismo un po’ littorio.
Ciò non toglie nulla al fatto che Nespolo abbia, nella sua lunghissima carriera, fatto opere eccezionali. Va più a detrimento di chi commissionando il lavoro, non ha pensato ad un concorso nazionale o cittadino under 30 o anche solo 65.
In fondo si è tutti nostalgici del passato. Per i giovani artisti, che poi maledetti manco votano, ci saranno grandi e generose occasioni. Occorrerà aspettare ancora una trentina d’anni ma poi, finalmente, saranno sul podio.