Preferisco avere una goccia di fortuna che una botte di saggezza

Diogene

Il mala di questi tempora offre a compensazione un fiore di umorismo, grazia e ottima scrittura. Il fiore, primaverile, lo regala al pubblico di Facebook la scrittrice torinese Stefania Bertola pubblicando un romanzo a puntate sulla sua pagina. La sua cortesia permette a GazzettaTorino di riprenderlo e pubblicarlo sul sito, siamo stati fortunati.

Le siamo molto riconoscenti. Merci. Ci è parso che le opere dell’artista Saro Puma ben si accordassero al testo.

Mi sono chiesta, per tanti giorni, cosa potevo fare per aiutare anche io tutti quelli che, come me, stanno a casa. Non so suonare né cantare, né leggere poesie né fare video. Perciò, alla fine, ho pensato di scrivere un romanzo a puntate, e pubblicarne una al giorno finché durerà l’emergenza. Spero che sarà un romanzo a puntate corto!
Si intitola “Via delle Magnolie 11”. Fa parte della Saga di Ruberia, di cui avremo modo di riparlare. Buona lettura.

Il nuovo romanzo di Stefania Bertola.

 

PRIMA PUNTATA

Eccola lì. E’ la terza della coda. Stella Marina, alla cassa 4 della Coop di Via Gramsci, si prepara psicologicamente. Non è la prima volta che Ludovica Roberti viene a fare la spesa da loro, e non è la prima volta che capita alla cassa di Stella Marina. Ammesso che capiti, e non lo faccia apposta per sventolarle sotto il naso il suo essere la fidanzata di Lorenzo. Rubèria è una piccola città, e di Coop c’è solo quella. Ma di casse ce ne sono 6, e volendo si potrebbe evitare.

Meno uno. Solo un cliente adesso la divide da Ludovica, e Stella Marina deve esercitare tutto il suo autocontrollo per fingere di non vederla fino a quando proprio ce l’avrà davanti. Fissa come ipnotizzata il vecchietto che sta deponendo davanti a lei due confezioni di Tavernello, una di stracchino e una rete di patate. Il vecchietto le sorride incerto. Non è possibile, pensa, che questa deliziosa ragazza che avrà al massimo 25 anni mi fissi con ardore. Di sicuro sono scherzi dell’ipertensione. La bella cassiera lo segue con lo sguardo come fanno i gatti con le lucertole, e solo quando l’anziano geometra ha pagato, messo gli acquisti nella busta e si è allontanato, Stella Marina prende in considerazione l’esistenza della cliente successiva, e lo fa con un certo stupore, toh, guarda, ce n’è un’altra!
“Ciao!!! Come va!!!” trilla Ludovica, da sempre una abusatrice di esclamativi.
“Bene, grazie. E tu?”
Mentre parla, Ludovica scarica sul nastro una serie di articoli estremamente irritanti: una bottiglia di Ferrari, una confezione di code di gambero, Brie, speck, una pasta sfoglia surgelata, un tubetto di Veet parti delicate, deodorante. Seratina?
Ludovica risponde alla domanda che non è stata fatta.
“Stasera voglio preparare per Lorenzo il rotolo speck e brie.. e il risotto con le code di gambero…non è che sia un’occasione speciale ma sai… le creiamo noi le occasioni speciali.”
Stella Marina sorride, senza parlare.
“ Allora ciao, casomai ci vediamo più tardi… Carmine e Giulietta vengono per l’aperitivo… se ti va passa anche tu.”
“ Grazie, ma esco con.. degli amici.”
Lei alza un sopracciglio, paga e se ne va.
Stella Marina resta un attimo imbambolata, finchè la cliente seguente la richiama dolcemente.
“Ehm… le spiacerebbe battere la mia spesa entro l’orario di chiusura?”

Il nuovo romanzo di Stefania Bertola.

In questo stesso preciso istante, nella cittadina di Bridgeton, nel New Jersey, Antonia Capece nata Polto, sta scuotendo vigorosamente la testa rivolta a sua figlia Nancy, e mentre scuote la testa aggrotta le sopracciglia, e fa segno di no con le mani, a indicare un diniego completo e totale.
“Ma quale albergo, ma quale bed e brekfast! C’è la casa di Ruberìa!”
Nancy è colpita da fulmine. La casa di Rubèria! Ma esiste ancora?
Antonia annuisce con tutta la forza del suo collo taurino.
“Ma certo! Non l’ho mai venduta e nemanco affittata, che il figlio di mio cugino dice che bisognava fare troppi lavori. E’ lì apposta! se Jeremy si accontenta..”
Entrambe rivolgono lo sguardo verso Jeremy, che chiede, diffidente: “Ma il bagno c’è? O sta sul balcone?”

Stella Marina ha finito il turno, e stacca la bicicletta dalla rastrelliera. Pedala veloce attraverso le strade alberate di Rubèria, attraversa la piazza col giardino e lancia appena uno sguardo verso il dehòrs di Pink Flamingo, dove ferve l’happy hour. Per lei nessuna hour è happy, da quando Lorenzo è venuto ad abitare al secondo piano di Via delle Magnolie 11. O meglio, erano stati abbastanza happy i primi giorni, quando il nuovo inquilino la salutava per le scale con un certo sguardo intenso a cui lei rispondeva con un ancora più intenso batticuore. Ma una sera, una orribile sera di qualche settimana prima, l’ingegner Lorenzo Bonvicini era arrivato al portone in compagnia di una brunetta coi capelli corti, proprio mentre Stella Marina infilava la bici in cortile, e quell’uomo insensibile gliela aveva presentata!

Il nuovo romanzo di Stefania Bertola.

“Ciao, Stella Marina! Come va? Lei è Ludovica, la mia fidanzata. Ludo, lei è Stella Marina, la sorella del mio padrone di casa.”
“Veramente? Ti chiami veramente Stella Marina?”
A lei era caduta la bici di mano, dritta sul piede sinistro, un dolore forte ma benedetto, ma le aveva risparmiato di rispondere. Lorenzo aveva tirato su la bicicletta, e dopo una serie di confusi ringraziamenti, si erano separati. Loro a piedi verso il secondo piano. Lei in ascensore verso il quarto. Di solito affrontava energicamente le scale, ma quella sera non aveva voluto condividere nemmeno una rampa con quella malaugurata coppia.
Esce dall’ascensore e sta per infilare la chiave nella toppa, quando l’altra porta che da su quel pianerottolo si apre, e appare sua cugina Claudia, che le fa un cenno imperioso col dito.
“Vieni un attimo, ti devo parlare. E guarda che è una cosa molto, molto seria.”
“Senti qua, Claudia, possiamo fare domani? Sono stanca morta e vorrei farmi una doccia prima di cena.”
“Ma quale doccia, Stemarì. La famiglia è in pericolo!”

Stefania Bertola 

 

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