Si chiude la gran kermesse del Salone Internazionale del libro di Torino e lo sforzo organizzativo riceve i ricchi frutti di una indubitabile fatica e capacità. Il libro e la letteratura si sono ripresi, per qualche giorno, il posto che una società saggia e civile dovrebbe assegnargli costantemente.
Riconsiderando il leggere e la letteratura, e soprattutto il piacere che regala, è tornato in auge sui social un esperimento singolare messo in atto dal fotografo e regista americano Clayton Cubitt.
Il progetto si chiama Histerical Literature, e consta di brevi video in elegante bianco e nero in cui donne sedute, riprese frontalmente a mezzo busto, leggono parte di un libro a scelta. Un raffinato gioco erotico, costruito su pochissimi elementi, mette in risalto il rapporto tra voce, autocontrollo, letteratura, immagine del sé, libri ed ironia.
I testi letti in video sono molto lontani da eros, come lontano da ogni volgarità è il risultato finale, pur concedendo allo spettatore la sensazione o il privilegio di essere alla presenza dello svelarsi di un intimo segreto. Molto vicino alle atmosfere del burlesque Cubitt, da vero burattinaio mette in scena un effetto che sa trasformarsi in sorpresa, giocando a non rivelare, a farci immaginare la causa, a renderci consenzienti voyeur dei suoi lavori.
 

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