L’Osservatorio Culturale del Piemonte ha presentato la Relazione Annuale 2023-2024, La cultura in Piemonte che prende in esame i dati del settore culturale della Regione. Un sistema, quello culturale piemontese, tra i più duramente colpiti dalla pandemia, ma che ha dimostrato una significativa resilienza negli ultimi tre anni, registrando segnali di ripresa in ambiti chiave.
L’analisi – come già avvenuto nelle precedenti relazioni – mette in evidenza le variazioni del 2023 rispetto all’annualità precedente mantenendo allo stesso tempo un raffronto con le performance del 2019, indicato come “un anno imprescindibile per confrontare il periodo pre-pandemico”, pur non rappresentando necessariamente il migliore degli anni possibili, soprattutto per il settore culturale.
Il recupero dal 2021 a oggi ha mostrato dinamiche molto differenti tra le varie produzioni culturali, evidenziando così un percorso di ripresa non omogeneo: la resilienza del sistema cultura vede una crescita dei musei con 7 milioni di ingressi e un aumento della fruizione di spettacolo dal vivo, mentre si conferma la difficoltà delle sale cinematografiche mentre ci ravvisano alcuni piccoli segnali di ripresa dell’utilizzo dei servizi delle biblioteche. La crescita dei flussi turistici, soprattutto internazionali, ha contribuito a dare lustro a musei e beni culturali, ma ha anche evidenziato la necessità di ripensare la relazione tra cultura e turismo. Il fenomeno degli affitti brevi e la crescente domanda turistica stanno creando pressioni sul territorio, rendendo difficile regolare i flussi e garantire un equilibrio tra l’offerta culturale e il benessere delle comunità locali.
Per Luca Dal Pozzolo, Direttore dell’Osservatorio Culturale del Piemonte: “Emerge un paesaggio caratterizzato da importanti chiaroscuri, ma grosso modo – e salvo alcune eccezioni – non così distante dal periodo pre-pandemico, o meglio non radicalmente differente, cosa non certo trascurabile a fronte della drammaticità della situazione e delle pesanti ripercussioni generate dalla pandemia. (…)”.
Musei: record di 7 milioni di ingressi nel 2023, in crescita nei primi 8 mesi 2024
Nel 2023, i 211 musei monitorati dall’OCP in Piemonte hanno raggiunto un record storico di 7 milioni di ingressi, il miglior risultato di sempre. Il pubblico è aumentato del 22% rispetto all’anno precedente e del 12% rispetto al 2019, con 718 mila visitatori in più.
A trainare il successo sono stati i beni del Sistema Museale Metropolitano (SMM), con la metà delle visite concentrate su quattro grandi attrattori: Museo Egizio, Museo Nazionale del Cinema, MRT-Musei Reali di Torino e La Venaria Reale. Il Museo Egizio, per la prima volta, ha superato il milione di ingressi (+17% rispetto al 2022, +24% sul 2019), posizionandosi al 4° posto tra i musei italiani e al 63° a livello mondiale. Anche il Museo del Cinema (750 mila ingressi) e i Musei Reali (oltre 600 mila visite) hanno registrato il loro miglior risultato di sempre.
Tra gli altri beni, il Museo della Radio e della Televisione ha raddoppiato i visitatori rispetto al 2022, mentre il Museo Lavazza si avvicina ai 100 mila ingressi annui. Un fattore chiave è stato l’aumento significativo del turismo, in particolare internazionale, che ha portato a picchi di affluenza nelle sale museali, causando in alcuni casi situazioni di sovraffollamento nei musei più rilevanti. I musei delle altre aree regionali mostrano dinamiche meno vivaci, raggiungendo solo nel 2023 livelli vicini a quelli del 2019 confermando la storica tendenza di una maggiore concentrazione su Torino e su alcuni beni-faro. Nel 2023 sono state vendute 153.380 tessere Abbonamento Musei, con cui sono stati realizzati quasi 906 mila ingressi, e 79 mila Torino+Piemonte Card, che hanno generato 340 mila ingressi. Inoltre, 15.000 sono stati gli ingressi nel 2023 con il Passaporto Culturale per accedere ai 42 musei della rete Family and Kids Friendly.
Il 2024 si è aperto con prospettive positive: nei primi 8 mesi, il Sistema Museale Metropolitano ha superato i 4 milioni di ingressi, mezzo milione in più rispetto allo stesso periodo del 2023. Anche le vendite dell’Abbonamento Musei sono cresciute del 14%, con oltre 700 mila ingressi (+20%). Nonostante un calo dell’8% nelle vendite della Torino+Piemonte Card, gli ingressi con questa tessera hanno registrato solo un lieve calo del 2%.
Cinema: difficoltà persistente, ma cresce l’impegno dell’Amministrazione regionale per valorizzare le sale come presidi culturali
Il settore cinematografico continua a soffrire, con una riduzione del 28,5% di biglietti venduti rispetto al 2019, nonostante un recupero parziale rispetto al 2022. Nel 2023, i 93 cinema del Piemonte hanno venduto 5,1 milioni di biglietti, generando incassi per 35,8 milioni di euro (+55,5% e +69,9% rispetto al 2022). Tuttavia, rispetto alla media 2017-2019, le presenze restano inferiori del 25,5% e gli incassi del 18%.
Il 2023 ha visto un recupero importante nella stagione estiva, grazie al successo di titoli come “Barbie”, “Oppenheimer” e nella stagione invernale con “C’è ancora domani” produzione italiana di Paola Cortellesi, che ha attratto oltre 343 mila spettatori in Piemonte. Nei primi otto mesi del 2024, sono stati venduti 3 milioni di biglietti, con un incasso di 21,42 milioni di euro, in lieve calo (-3%) rispetto allo stesso periodo del 2023.
Per sostenere il settore, la Regione Piemonte ha inserito nel Programma Triennale della Cultura 2022/2024 misure di rilancio delle sale cinematografiche, riconosciute come presidi culturali e sociali. Tra le iniziative, il bando “Valorizzazione delle sale cinematografiche” ha finanziato tre progetti: Cinema al Cinema, Ritorno al Cinema e Glocal Film Days. Tra ottobre 2022 e giugno 2023, sono stati realizzati 325 eventi in 71 sale cinematografiche di 49 comuni, coinvolgendo tutte le otto province del Piemonte e attirando oltre 19 mila spettatori. Un quarto dei 132 film proiettati era di autori piemontesi, a dimostrazione dell’attenzione al cinema locale.
Biblioteche: prestiti stabili e fedeltà in aumento
Le biblioteche piemontesi di pubblica lettura, pur avendo beneficiato dell’aumento dei prestiti digitali durante i lockdown, faticano a riportare i lettori fisicamente in sede, con un’attività che resta stabile dal 2021. Le 111 biblioteche civiche monitorate hanno però mostrato piccoli segnali di recupero nel 2022, con 224 mila iscritti (+3% rispetto al 2021) che hanno preso in prestito almeno un libro, generando 1,7 milioni di prestiti.
Pur mantenendo un coinvolgimento simile agli anni precedenti, è aumentata la fedeltà degli utenti: nel 2022, ogni iscritto ha preso in prestito mediamente 7,7 libri, rispetto ai 5,9 del 2021. Le spese per l’acquisto di nuovi libri e documenti, pari a 2,6 milioni di euro, sono leggermente inferiori al 2021, ma superiori ai livelli del 2019 e 2020. Anche i fondi destinati alla promozione della lettura sono cresciuti, superando gli 800 mila euro, con un aumento del 25% rispetto all’anno precedente.
Risorse economiche in crescita, ma l’inflazione pesa
Nel 2022, le risorse destinate al comparto culturale piemontese da parte delle Pubbliche Amministrazioni e Fondazioni bancarie hanno raggiunto i 269 milioni di euro, con un incremento nominale del 6,4% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, l’inflazione ha eroso parte di questo progresso: in termini reali, considerando il valore attualizzato, la crescita si traduce in una contrazione dell’1,6% rispetto al 2021.
I Comuni confermano il trend positivo, con un impegno di quasi 108 milioni di euro (+13,9%), consolidandosi come i principali sostenitori del settore, con il 40% degli stanziamenti complessivi. Anche le Fondazioni di origine bancaria hanno aumentato il loro contributo, stanziando 69 milioni di euro (+17,3%), tornando ai livelli del 2011 e rappresentando il 26% delle risorse totali.
Il Ministero della Cultura (MiC) ha erogato 43 milioni di euro attraverso: il FNSV (ex FUS), il Fondo per lo sviluppo del cinema e dell’audiovisivo, e altre iniziative di programmazione ordinaria e straordinaria.
Produzione culturale e creativa: segnali di ripresa
Nel 2023, il settore della produzione culturale e creativa piemontese mostra una forte vitalità, confermando la ripresa avviata nel 2022 e negli anni successivi alla Pandemia. La regione conta 21.181 imprese, che impiegano 74.446 addetti generando un valore aggiunto di 5,1 miliardi di euro. Questi dati evidenziano l’importanza del settore nell’economia della regione, che rappresenta il 4,9% di tutte le imprese piemontesi e il 7,5% delle imprese culturali e creative a livello nazionale.
Le industrie creative predominano con oltre 11.000 realtà attive negli ambiti dell’ architettura, design e comunicazione. Seguono le industrie culturali, con quasi 8.000 imprese operanti nell’audiovisivo, musica, videogiochi, editoria e stampa. Il panorama si completa con 2.300 aziende nelle performing arts e arti visive, e 63 nel settore del patrimonio storico-artistico.
Dal punto di vista occupazionale, il settore ha registrato una crescita moderata, con un aumento dell’1,6% della forza lavoro rispetto al 2019. Nel 2023, il numero di lavoratori dello spettacolo dal vivo con almeno una giornata retribuita ha raggiunto 15.756, segnando un incremento del 7% rispetto al 2022 e un ritorno ai livelli pre-pandemia.
Sfide e prospettive per il futuro
Tra i temi emergenti per il futuro, si segnalano:
Un futuro digitale: la digitalizzazione sta trasformando radicalmente l’economia, il lavoro e le nostre vite quotidiane con un impatto diffuso e pervasivo, già visibile oggi. Per le realtà culturali, è essenziale un investimento continuo non solo per comprendere gli aspetti tecnici, ma anche per padroneggiare le potenzialità del digitale. Solo in questo modo sarà possibile creare una sinergia tra contenuti culturali e opportunità tecnologiche e favorire la creazione di nuovi mercati di riferimento.
Welfare culturale: Le grandi trasformazioni che hanno investito la nostra società negli ultimi anni richiedono una riflessione sulla missione e sugli impatti che la cultura può avere nel cuore delle società locali, un ripensamento su come interpretare i bisogni della cittadinanza. Un tema aperto dalla Pandemia è quello del welfare culturale e del ruolo della cultura sia per affrontare il disagio psichico dei più giovani sia per contrastare fenomeni di depressione e decadimento cognitivo delle generazioni più anziane spesso legato alla rottura delle reti sociali esacerbata dalla pandemia.
Sostenibilità: La cultura deve integrarsi con i temi della sostenibilità, tenendo conto dei suoi impatti ambientali, economici, sociali e culturali. La sostenibilità, nelle sue varie forme, offre una rete di componenti interconnesse che possono diventare a loro volta oggetto di produzione e fruizione culturale.