“Il vettore umano” è il nuovo evento espositivo della Galleria Moitre. La galleria presenta quattro artisti/e che nella loro evoluzione artistica hanno toccato o stanno sperimentando, le potenzialità del corpo umano come elemento di interpretazione e di studio. Inaugurazione prevista per sabato 9 marzo alle ore 18.00.
La galleria, dopo aver dedicato la prima parte di stagione alla constatazione d’un informe contemporaneo e presente nelle tecniche e nei materiali odierni, dove la forma è quasi sempre in divenire o foriera di soluzioni, un secondo istante è composto da una coppia d’esposizioni connesse dalla figura dell’essere umano, come fisionomia, aspirazione mistica, immersione nel mondo e contatto con l’altro, cambiamento e mimetizzazione.
I lavori di Liana Ghukasyan, nati da un tragico fatto di cronaca, la morte violenta della soldatessa armena Anush, sono un momento d’analisi del corpo come campo di umiliazione, di eliminazione e di una forma di deformità dettata dall’odio e dalla vendetta.
Isabel Rodriguez Ramos si concentra invece su elementi mistici, religiosi della propria ricerca, incentrati sull’incontro tra culture differenti presenti nella personale storia. Il mondo cubano dunque si avvicina a quello occidentale, presentando maschere e volti richiamanti culti e tradizioni ancestrali.
Confronto sulla forma del disegno e della pittura, e invece quello nella seconda sala, tra Barbara Fragogna e Alessandro Gioiello.
L’artista veneta porta in mostra otto carte di differenti dimensioni, riguardanti il percorso artistico che la coinvolge da alcuni anni nell’analisi patriarcale della società. La resa sono scheletri, parti di corpo, crani, elementi di vera deformità ma niente affatto crudi, anzi. Lo stile è quello di una sciarada, dove il gioco, anche grottesco, ha un ruolo centrale e dove la forma diventa motivo di composizione e scomposizione.
Elementi questi ultimi che l’avvicinano al lavoro pittorico di Gioiello, dove collage eleganti vengono utilizzati per scontornare parti del corpo umano e riempirli nuovamente di paesaggi, scorci, raffinati elementi pittorici. Quello del pittore non è solo un modo per ragionare sulla forma e per, in qualche modo, plasmarla, ma è anche una sano procedimento per constatare come l’essere umano è elemento riconoscibile anche senza i tratti somatici o gli elementi necessari. La sua sola presenza, insomma, connota il ragionamento che la vista dovrà portare a termine.
Alessio Moitre