Milena Canonero nata a Torino nel 1952 è l’ unica italiana ad aver conquistato una delle ambite statuette del premio cinematografico più importante del mondo nell’edizione 2015, è la quarta della sua carriera.
Costumista di grande talento. La sua è una missione prima che essere un lavoro. Fin dall’adolescenza Milena ha mostrato interesse per il mondo artistico, tanto che decise di andare a Genova per studiare arte e storia della moda. Si trasferì poi a Londra dove iniziò a lavorare come designer pubblicitaria, un’attività che le ha dato l’opportunità di incontrare molti registi. Un nome su tutti Stanley Kubrick con il quale ha collaborato in svariate occasioni. E fu proprio lui ad affidarle il primo incarico di costumista per Arancia Meccanica, seguito dal film Barry Lyndon con il quale ha conquistato il primo Oscar nel 1976. Il bis è arrivato nel 1982 con Momenti di gloria diretto da Hugh Hudson. Il terzo si è invece fatto attendere fino al 2007 quando Milena ha sorpreso tutti con gli abiti settecenteschi rock di Marie Antoinette di Sophia Coppola. L’ultima statuetta l’ha ottenuta proprio la scorsa notte con “Grand Budapest Hotel” di Wes Anderson.
Che le cose si fossero messe in modo da far ben sperare lo si è capito appena conquistato il Costume Designers Guild Award 2015, riconoscimento che ogni anno premia i migliori costumisti delle produzioni cinematografiche e televisive. E beneaugurante deve essere stata anche la festa e gli onori che le sono stati tributati per il film di Wes Anderson dalla comunità italiana a Los Angeles, con una cerimonia a lei interamente dedicata con tanto di premio dell’Istituto Italiano di Cultura.
Adesso la costumista, che sta lavorando per Prada a un progetto del quale per ora non vuole parlare, tra l’Italia e Parigi, si gode la vittoria a Los Angeles con suo marito, l’attore Marshall Bell.
Appena ricevuto l’Oscar, emozionatissima ha detto dal palco del Dolby Theatre: «Grazie all’Academy e grazie Wes (Anderson n.d.r.) questo è per te, lo voglio condividere con te. Sei stato di grande ispirazione, sei come un direttore d’orchestra, sei un grande compositore, sei il nostro regista e sei stato il nostro ispiratore. Senza di te non avrei mai potuto farlo. Grazie di quello che hai fatto e per il risultato che hai permesso di ottenere a noi tutti».
Complimenti alla nostra concittadina!
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