Per il sesto anno consecutivo è assegnato al duo di chef di lungo corso Giovanni Grasso & Igor Macchia del Ristorante stellato La Credenza di San Maurizio Canavese, (responsabili dallo scorso dicembre anche del risto & bistrot all’interno di Fiorfood Coop in Galleria San Federico a Torino) il compito di dover “rinfrancare” un numero impressionante di artisti, galleristi e, in generale, il pubblico internazionale di Artissima, fiera d’arte contemporanea che è per gli operatori e i visitatori, prima di tutto, un vero e proprio tour de force.
Insieme al loro staff, circa cinquanta collaboratori, gestiscono per 4 giorni la Vip Lounge dell’Oval, posizionata sulla balconata da cui si domina l’intera fiera (e infatti molti lo scelgono come luogo di avvistamento…) A loro l’arduo compito di offrire il biglietto da visita dell’enogastronomia piemontese ad un pubblico esigente e frettoloso, ma anche tatticamente “attovagliato” per concludere un affare. Il buon cibo può fare la differenza, e non è caso che le prenotazioni per questo “Temporary Restaurant” giungano da direttori dei musei e curatori anche due mesi prima; richiestissimi anche i catering direttamente in stand, per ben disporre gallerista e acquirente. La preparazione per questo servizio speciale, in cui non viene lesinata la cura per la mise en place, dura circa 4 mesi in cui vengono messia punto piatti (immancabili l’uovo Paolo Parisi e i plin alle tre carni serviti al tovagliolo) e soluzioni sempre nuove per spuntini più rapidi. L’unione tra Grasso e Macchia inizia nel 1994 e oggi, sulla base di questo sodalizio, ruota tutto un gruppo di lavoro coeso ed efficiente, a partire dalla moglie di Giovanni, Franca, esperta sommelier, a Chiara, preziosa responsabile della pasticceria e sous-chef.
Curiosamente l’atmosfera creativa di Artissima ha coinvolto anche il nostro duo, e in maniera tutt’altro secondaria, vale a dire che non si sono limitati all’acquisto di un dipinto o di una scultura. Tre anni fa proprio all’OVAL sono stati contattati da Claudio e Mauro Spinello, già proprietari, di un’azienda di mobili di design e progettazioni d’interni, Format progetti abitativi, votata all’architettura sostenibile, che gli ha proposto una nuova sfida, ossia seguirli nell’idea di affiancare alla sede dell’azienda, situata ad Orbassano, nel verde della prima cintura torinese a pochi minuti dalla Palazzina di Caccia di Stupinigi, una nuova costruzione dalle caratteristiche particolari, in cui in due chef potessero sperimentare un nuovo concetto di ospitalità, più conviviale e informale rispetto a La Credenza, in un contesto di totale risparmio energetico e particolari condizioni ambientali improntati ad una formula “green”.
L’idea, innovativa, è “cucina e ospitalità responsabile”: è nata così Casa Format, villa prefabbricata interamente in legno, totalmente autosufficiente dal punto di vista energetico, luminosa e minimal nei colori e negli arredi, gestita da una coppia giovane di professionisti a cui i due chef hanno dato la linea, lo chef Stefano Malvardi e il maître Alessandro Gioda, entrambi ex del ristorante torinese Q.B. – Quanto Basta.
La novità più grande, è l’orto: 2000 mq riservati alle verdure per una cucina fortemente improntata al recupero della stagionalità. Al piano superiore 5 stanze, tutte diverse per decorazioni e arredi, ognuna con uno stile e un’atmosfera particolare, ma anche qui il concetto di ospitalità si discosta da quello di un albergo, è più una soluzione alternativa e raffinata per chi si sposta per lavoro, ma anche per chi vuole sperimentale le soluzioni a basso impatti ambientale e risparmio energetico promosse da Format progetti abitativi: una sorta di showroom interattivo, dove è possibile ricreare l’esperienza abitativa in tutto e per tutto.