La Federazione sceglie Venaria Reale per la nuova “Casa dello Sport” dedicata ai calciatori dilettanti
Una terza stella si appresta a brillare, nel panorama degli impianti calcistici piemontesi di eccellenza, accanto a quella dello Stadio Olimpico Grande Torino e allo Juventus Allianz Stadium.
È questa almeno l’ambizione dichiarata, nella conferenza stampa di martedì 26 tenutasi presso il Comune di Venaria Reale, del nuovo Centro Tecnico in quota a Federazione Italiana Giuoco Calcio e Lega Nazionale Dilettanti, che entro la prossima stagione calcistica aprirà i battenti nella cittadina alle porte di Torino, presso l’impianto sportivo “Don Mosso”.
Già ribattezzata dagli addetti ai lavori la “Coverciano del Piemonte”, la nuova “casa sportiva delle Società della Lega Nazionale Dilettanti”, così definita da Christian Mossino, vicepresidente vicario della FIGC – LND, prevede due campi da calcio, uno in erba sintetica e l’altro in erba mista a sintetica, omologati per il campionato di Lega Pro, una tribuna da 1500 posti, oltre a spogliatoi per le squadre, gli allenatori e gli arbitri.
Saranno presenti anche una sala medica, un’area per il controllo antidoping, la sala stampa ed un bar. Il nuovo centro non sorgerà in un’area qualsiasi, trattandosi dei luoghi che dopo la seconda guerra mondiale ospitarono le cosiddette “Casermette”, un agglomerato di sistemazioni di fortuna per gli esuli della diaspora istriano-dalmata e per i primi immigrati dal sud Italia, ai tempi in cui era ancora un’impresa titanica ottenere la residenza ed il prevosto del quartiere Altessano, Don Giacomo Mosso, si prendeva cura delle anime, ma spesso anche dello stomaco di tanti da riempire. Nel 1999 l’area fu adibita ad impianto sportivo a lui dedicato, dove furono trasferiti i campi sportivi della cittadina che allora era solo un Comune della cintura di Torino e non ancora “la città della Reggia” che sarebbe diventata di lì a poco, grazie alla mastodontica operazione di recupero del monumento sabaudo che oggi ne fa uno dei più visitati d’Italia.
Dopo i fasti dello scudetto storico conquistato dai Granata del 1976 infatti, l’area dove attualmente insistono i Giardini della Reggia, per qualche tempo è stata teatro delle parate in allenamento del mitico “giaguaro” Castellini, che dopo le sedute calcistiche regalava il gelato ai bimbi festanti accorsi a vedere i granata, tra un giro d’altalena e l’altro nel parchetto dell’impianto, che vide anche le imprese del Toro Calcio Femminile degli anni d’oro, oltre che la storica conquista del campionato regionale da parte del Venaria Calcio guidato da mister Ezio D’Herin, un’autentica istituzione nella Reale, presente all’appuntamento di martedì scorso.
“Nei successivi quindici anni dopo il trasferimento dei campi al “Don Mosso” – hanno ricordato gli attuali assessori della Reale Luigi Tinozzi e Giuseppe Di Bella, titolari rispettivamente delle deleghe allo sport e al patrimonio- l’impianto ha vissuto un progressivo declino, un’autentica ‘via crucis’ che lo ha portato, dal 2015, ad uno stato di totale abbandono da cui non era facile riemergere dopo anni di incuria, mentre da oggi, oltre alla valenza sportiva e sociale, andrà a costituire anche un grande elemento attrattivo per il turismo turistico”.
Una imminente “resurrezione” dunque, a ridosso del 2025, anno per il quale la Reale si è conquistata il titolo di Città Europea dello Sport proprio in virtù dei progetti di riqualificazione di quasi tutti i propri impianti sportivi , resa possibile grazie ad un progetto da quasi due milioni di euro, finanziato per 800mila euro dalla Regione Piemonte a valere sul bando “Sport Missione Comune” di cui alla Legge Regionale 23/2000.
La Federazione Italiana Giuoco Calcio contribuisce con 727mila euro, mentre la città di Venaria Reale impegnerà 350mila euro raggranellati grazie ad un prestito ventennale a tasso zero da parte del Credito Sportivo. “Abbiamo creduto in questo progetto – ha affermato il Governatore del Piemonte Alberto Cirio- sulla scia di quei Paesi del mondo in cui i finanziamenti allo Sport costituiscono una precisa percentuale proporzionale ai fondi per la Salute, in quanto lo Sport è salute e per ogni euro investito il ritorno in termine di maggior benessere collettivo è assicurato per almeno sette”.
Non solo. Il nuovo centro tecnico federale rappresenterà una struttura innovativa sotto vari aspetti, dall’ambiente all’inclusività, passando per il coinvolgimento del territorio. “Sul piano energetico – ha specificato Mauro Foschia, presidente del Comitato Regionale FIGC-LND – gli impianti saranno conformi ai recenti protocolli nazionali sul risparmio di energia. Ma avere una casa sportiva valorizzerà anche le realtà ed i progetti sportivi del territorio, in primis le due società calcistiche locali del Venaria Calcio e della Virtus, alzando la qualità in supporto delle società dilettantistiche. La presenza del centro federale permetterà altresì di attuare progetti sociali, come ad esempio l’attività in collaborazione con il Dipartimento Calcio Paraolimpico Sperimentale, oltre che l’incentivazione del calcio femminile”.
Un impianto di eccellenza dunque, che coinvolgerà tutte le componenti del mondo federale, in primis Associazione Italiana Calciatori, Asso Allenatori, Associazione Italiana Arbitri. Tutte le realtà avranno infatti uno spazio nella struttura, che opererà sotto la nuova formula del doppio punto di riferimento sia per l’attività agonistica che per quella di base, offrendo a quest’ultima opportunità di alto livello per i propri tesserati. Nell’impianto si terranno le attività del settore giovanile e scolastico della FIGC, delle rappresentative regionali della Lega Nazionale Dilettanti, degli arbitri e degli allenatori. Non resta che aspettare il fischio d’inizio previsto per il prossimo autunno.
Barbara Virga