Battuto. Il tempo della cronaca e degli eventi. Battuto a caldo, ossia mentre le cose stanno accadendo. E battuto è il protagonista in questione. L’ormai ex Presidente degli USA, Donald Trump che, nel momento in cui i dati affermano la vittoria di Joe Biden a far notizia, malgrado tutto, è la sua sonora sconfitta piuttosto che il risultato del rivale.
E su questo frangente di storia contemporanea che, dall’altra parte dell’oceano, nella Torino dimessa e sottomessa ai decreti restrittivi, l’ironia artistica batte un colpo cogliendo il momento storico per fermarlo su un manifesto.
Incorniciato nel riquadro della grande vetrina del salone di hair stylist “10.1 The Blonde Salon” di Lucia Cuomo, dedicato esclusivamente ai biondi, campeggia da ieri, sabato 7 novembre, il manifesto “The Blonde Orange”realizzato da Andrea Villa che irride il biondissimo Donald inserendo, sotto il suo tipico sguardo torvo e forsennato, un piccolo rasoio da barba della mai famosa marca Gillelte.
Musei e gallerie debbono restare chiusi e altrettanto chiuse alla vista sono le opere degli artisti. Da questi presupposti, tra il sinistro lo scoraggiante e l’infausto, l’idea della curatrice Federica Maria Giallombardo di optare per un luogo“non giurisdizionale”per un intervento artistico che prova a ribaltare le possibilità concesse dal momento è una boccata di aria fresca e una soluzione possibile.
La proposta, pensata nei giorni che precedevano l’arrivo del lockdown poi puntualmente verificatosi, ha subito trovato accoglienza presso The Blonde Salon, la giovane imprenditrice non ha esitato a partecipare con entusiasmo trasformando il suo salone in una sorta di ibrido con una galleria contemporanea – del resto, come affermato dalla stessa Cuomo,“l’arte è la cura della persona per eccellenza”.