Si chiude con “Cantalibri” la fervida attività letteraria nel Pinerolese promossa da “Scrittomisto”.
Ognuno a suo modo.
Se l’arrivo dell’estate e il “tutti liberi” post covid alimentano quella sana voglia di far festa, stare insieme, possibilmente all’aperto, incrementando fiere e mercatini, offre, in realtà, anche la possibilità di proseguire un percorso intrapreso durante la stagione invernale, facendo della letteratura il filo conduttore di una serie di rassegne che il bel tempo esporta in località meno prosaiche rispetto ad una troppo seriosa sala conferenze.
È il caso del pinerolese e, per estensione, delle valli Chisone, Germanasca, Pellice e Noce, dove una serie di Comuni, meno avvezzi alla chiusura del centro per ospitare l’ennesimo mercato delle pulci, ma più inclini a dare spazio alla cultura, propongono fiere librarie e conferenze, musica locale e rievocazioni.
Il turista, ma non solo, ha la possibilità di godersi una passeggiata tra “Torri di libri” (citando la manifestazione di Torre Pellice), dialogare con gli autori, ritagliarsi, magari all’interno della propria vacanza, una sana deviazione alla consuetudine del divano o all’iperproteica sagra gastronomica.
Poi, se tra un dibattito e una mostra, spunta anche un aperitivo o una degustazione, niente di male, anzi: non si vive di sole lettere, diceva qualcuno.
Ciò che deve piacere, alla fine, è la possibilità di distrarsi in modo diverso, rigenerante, creativo, stimolante. Come chi decide di visitare una città d’Arte per ritemprare occhi e spirito, staccando per qualche giorno dalla consuetudine lavorativa, le fiere librarie, le mostre itineranti, i percorsi per raggiungerle, le località che le accolgono, danno il senso ad un’escursione diversa, intellettuale, fresca, costruttiva, non esclusiva, anzi: dedicata a tutti e non necessariamente a chi fa della cultura una professione.
Si tratta senza dubbio di un modo nuovo e diverso di diffusione che tiene conto di una necessità di leggerezza aperta ad un approfondimento non obbligatorio e, comunque, sempre informale.
Da luglio a settembre le vallate del pinerolese, dal Chisone a Sestriere, diventano richiamo di questo nuovo modo di fare cultura e, al contempo, turismo, offrendo all’ispirato ospite, squarci di cultura locale, saggi di musica popolare e occitana con Giovanni Battaglino, Tron e Simone Lombardo, ma anche spunti di firme famose, occasionalmente in trasferta o semplicemente di ritorno ai borghi natii, non dimentichi di quanto la propria terra sappia influire su una carriera artistica.
È il caso di Alessandro Mella, saggista storico e scrittore di racconti, da poco insignito della medaglia d’argento ai Benemeriti del Principe, da parte dei Duchi di Parma e Piacenza.
È ovvio che certa tipologia di eventi non si organizzi da sola, e questo è un tassello fondamentale all’interno della non facile, ma ormai collaudata, macchina organizzatrice. Una medaglia da appuntare al petto di chi ha deciso di lanciare un’iniziativa e di chi ha deciso di accoglierla e renderla realizzabile e fruibile.
Sindaci, Vicesindaci e Assessori alla cultura, organizzatori, responsabili delle Comunità montane, Editori, volontari, Polizia locale, rappresentano la compagine vincente affinchè, lavorando ognuno alle proprie competenze, l’evento riscuota il dovuto successo. Autori, musicisti, librai, persino comparse, riempiono a ruota lo spazio che all’evento offre il contenuto, al visitatore concede una faccia con cui dialogare, alla manifestazione un senso.
Percorrendo a caso la cartina geografica ci si imbatte nei luoghi descritti dagli autori e, per la prima volta, li si riscopre sotto una luce diversa. È proprio la riscoperta a giustificare la metodologia del luogo ospite. Il paese attraversato tante volte, la tabaccheria e il minimarket, poi la curva, quella pericolosa, che si apre su un pendio e una vista di pini interrotta da una piccola cascata, non sono più gli stessi; li si vede attraverso gli occhi dell’autore, li si rivive attraverso i gesti dei protagonisti: li si riscopre attraverso il senso della storia. È tutto qua il segreto: portare il lettore nei luoghi dove è nata l’ispirazione, facendogli rivivere ricordi non suoi, provocando una nostalgia di eventi mai vissuti eppure familiari
Ripercorrendo le pagine di “Grand Puy” si rivivono le emozioni di Erica Bonansea; in “1064 Pignerol” si ritorna all’anno mille percorrendo le strade che vanno da Porte ad Abbadia a San Pietro Val Lemina a Talucco, fino ad Oulx e Susa, passando per la Novalesa; In “Il prigioniero senza volto” Chiara Romanello ci fa rivivere il Forte di Fenestrelle e la vicenda della maschera di ferro sotto una luce completamente nuova; “Il margine dell’alba”, di Mariangela Cerrino, ci fa viaggiare nello spazio e nel tempo tra Oulx, Briancon e Pragelato, nel mezzo delle guerre valdesi.
Eppure esiste anche un altro modo di coinvolgere e generare pensieri buoni. Se è vero che ogni luogo è ancorato alla propria storia e le radici affondano solo nel loro terreno, è altrettanto certo che il modo di vivere può cambiare in base alla latitudine, ma resta abbastanza omologato a seconda dell’altezza. Ogni altezza ha un proprio respiro, diverso, ermetico, esclusivo, caratterizzante. Il mare e la pianura, la collina ed i monti: a ognuno il suo respiro.
Così anche chi ha scelto di gestire un rifugio nei monti sopra Lucca, parla la stessa lingua, comunica le stesse sensazioni, vive lo stesso respiro di chi conduce un gregge sopra Pragelato. Andrea Trolese, uno dei premiati a Scritto Misto, è partito da Dubai, lasciandosi dietro un mondo di certezze, per riapprodare a Trassilico, nella sua Garfagnana, dove gestisce la sua comunità – rifugio scrivendo racconti e vivendo il territorio e la sua gente. È il “Respiro dei monti”, concorso letterario nazionale proposto da Jeetwritedo e dal suo direttore editoriale Luca Pegoraro che, nella cornice del lago di Laux e del Comune di Usseaux, ha premiato quattordici autori provenienti da tutta Italia, che hanno tradotto, nella formula del racconto breve, il comune denominatore che tratteggia le comunità montane e il dovere di conservarle.
L’iniziativa ha riscosso il meritato successo grazie all’oliata macchina organizzativa cui si accennava: una perfetta sinergia di competenze che ha visto protagonisti: Marco Bussone, Presidente UNCEM, Roberto Colombero, Presidente UNCEM Piemonte, Andrea Garavello, LAR editore e Vicesindaco di Perosa Argentina, Michel Bouquet, Sindaco di Fenestrelle, Andrea Ferretti ed Ester De Donatis, Sindaco e Vicesindaca di Usseaux, Davide Rosso, Presidente Fondazione centro culturale Valdese, ma, soprattutto, Deborah Severini, patron di “Scritto misto”, rassegna all’interno della quale si è svolta la manifestazione.
L’itinerario degli eventi musico – librari si sposta a Perrero, a Torre Pellice e al Forte di Fenestrelle (sala della porta reale) per parlare di Lidia Poët (primo avvocato donna in Italia) e dei libri che raccontano la sua storia. Con il capo ufficio stampa di Film Commission, Davide Bracco, che ha svelato qualche indiscrezione sulla fiction di Netflix dedicata a Lidia, in onda in autunno. Le autrici, Clara Bounous e Cristina Ricci, il cui programma di presentazioni non è ancora concluso, gestiscono il loro tour grazie a Deborah Severini e a Beppe Agù per l’organizzazione, all’avv. Silvia Lorenzino, a Laura Richaud, Sindaco di Perrero ed Andrea Garavello, LAREditore.
Bruna Peyrot si trova invece ad Usseaux per presentare “Essere terra”, mentre Ettore Peyronel parla a Mentoulles raccontando la bibliografia che ha contribuito alla stesura dei suoi libri volti a far conoscere la storia del territorio pinerolese.
L’appuntamento a settembre è stato a Cantalupa, per l’ormai famosa rassegna “Cantalibri” giunta alla XXIII edizione e che più volte ha ospitato Alessandro Barbero, docente di storia presso l’Università del Piemonte orientale. Dal 17 settembre al primo ottobre, col patrocinio della Regione Piemonte, si sono svolte numerose manifestazioni. In particolare, domenica 18 settembre quattro autori hanno presentato quattro libri: il sottoscritto con “Karolus”, Chiara Romanello con “Uomini del destino”, Carlo Maffei con “Libero” e Bruna Macaluso con “La rotta migratoria dell’anima”.
L’arrivo dell’inverno vedrà infine riaprire le porte del Circolo sociale di Pinerolo dove, nella suggestiva “Sala Agnelli” Maurizio Trombotto, Presidente di Italia nostra Pinerolo, coordinerà nuove presentazioni di autori del territorio pinerolese con particolare attenzione alla storia e alla cultura locale.
Nel frattempo ci si può solo augurare buone letture e buona musica, in attesa di riaccendere il camino.
Alberto Busca