Creatività a cielo aperto
Nel borgo San Paolo di Torino esiste una vasta area parcheggio chiamata D’Annunzio che confina
con la struttura ospedaliera SERD- Servizio per le dipendenze patologiche, di Via Spalato 15; in
questo luogo nascosto sembra di camminare in una galleria d’arte a cielo aperto.
Come in ogni periferia delle grandi città metropolitane, nei sotto passi e nei parcheggi semi abbandonati si aggregano giovani artisti che versano sui muraglioni urbani pennellate di colore con graffiti che toccano svariate tematiche. Queste esperienze urbane di writing art sono spesso la testimonianza del disagio giovanile, della mancata integrazione sociale, frutto di una fervida immaginazione che proietta, sul grigiore di una parete di cemento, il fantastico mondo degli autori di queste pitture murali.
Non sono passati più di quattro anni da quando la città di Bologna ha celebrato l’evento “Street Art- Banksy & Co. L’arte allo stato urbano”, a Palazzo Pepoli. In quell’occasione 250 opere della Street Art newyorchese degli anni ‘70 -’ 80 è stata strappata dai muri, come un affresco medievale, per entrare a far parte del mercato dell’arte del collezionismo.
Un interrogativo emerse da quell’evento ovvero l’ urgente bisogno di una riqualificazione degli
spazi urbani di questo nostro tempo.
Dopo Bologna è stata Genova, nelle sale di Palazzo Ducale, a celebrare l’artista inglese senza volto.
Il 1 giugno 2020 a Ferrara, a Palazzo dei Diamanti, si è inaugurata una nuova mostra dedicata a Banksy; la sua arte coniuga il realismo urbano al simbolismo onirico per celebrare un mondo sempre più mentale, ossessionato dalla sua stessa natura.
Come l’artista inglese, molti giovani provano a dare un volto alle loro emozioni, appropriandosi di
quei luoghi abbandonati come a nascondersi per rifugiarsi da una globalizzazione accecata di
suprematismo dell’uomo sulla sua stessa natura.
Così gli artisti sconosciuti dell’area parcheggio D’Annuzio di Torino potrebbero avere visibilità
senza spostarsi dal muro in cui si trovano e quest’area, sommersa da sterpaglie e cemento, potrebbe
essere valorizzata per diventare un museo a cielo aperto per tutti gli amanti della natura e dell’arte.
La città di Torino offre molto ai suoi cittadini e potrebbe diventare sempre più una meta turistica di
primo piano nell’ambito dell’architettura, dell’arte e del paesaggio.
Monica Pontet