C’è moltissimo di Torino tra i vincitori della quarta edizione del Premio italiano di Architettura promosso da Triennale e da MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, per la valorizzazione dell’architettura italiana, attraverso la promozione di opere realizzate da progettisti italiani, il cui impegno è rivolto all’innovazione, alla qualità del progetto e al ruolo sociale dell’architettura.

L'architettura è un cristallo

Il Premio per il miglior edificio è stato vinto dagli architetti Carlo Atzeni, Maurizio Manias, Silvia Mocci, Franceschino Serra per il Complesso parrocchiale e chiesa di Santa Chiara, ex-aequo con lo studio ELASTICOFarm per il progetto S-LAB, mentre ad Aimaro Oreglia d’Isola è stato assegnato il Premio alla carriera.

L'architettura è un cristallo

Aimaro Oreglia d’Isola

ElasticoFarm è uno studio di architettura e product design fondato da Stefano Pujatti, Alberto Del Maschio e Sara dal Gallo nel 2005, con sede principale a Chieri (TO), Pordenone e Toronto (Canada). Pujatti è stato visiting professor presso la UofT di Toronto dal 2014 al 2016 e al Politecnico di Torino. ElasticoFarm ha ottenuto importanti riconoscimenti in eventi e pubblicazioni nazionali, finalista del Mies Van der Rohe Award 2013, vincitore del The Plan Award 2015 e Archmarathon 2017, presente a diverse edizioni della Biennale di Architettura di Venezia.

L'architettura è un cristallo

ElasticoFarm

Il progeto S-Lab è l’edifico costruito per l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, situato in Strada delle Cacce 73, a seguito della vittoria di un bando pubblico.

Si tratta di un edificio semi-industriale di circa 2ooo metri quadrati, realizzato tra 202o e il 2021, dove vengono prodotti i macchinari e le strumentazioni di precisione per la sperimentazione. E’ un edificio con un forte valore simbolico per l’importanza dei contenuti della ricerca e per l’elevato valore scientifico di quanto viene realizzato all’interno. Una struttura innovativa, simbolo di una nuova concezione degli edifici produttivi, trasformati in spazi della creatività e della condivisione, anche attraverso una distribuzione planimetrica che individua al suo interno cortili e patii.

La scatola architettonica reinterpreta l’immagine tipica dei capannoni industriali, operando però una scomposizione dei volumi accentuata dall’utilizzo di pannelli di tamponamento in cemento armato di diverse colorazioni.

Il Direttore dell’ente Angelo Rivetti ha così commentato ”

Abbiamo accolto con grande soddisfazione la notizia che il progetto di ELASTICOFarm si sia aggiudicato un premio così prestigioso. Sono contento che per la realizzazione dell’edificio, che ospita una gran parte dei laboratori INFN qui a Torino, anche la nostra attività sperimentale abbia fornito spunti per la ricerca e la sperimentazione architettonica. I più vivi complimenti all’architetto Pujatti e al suo team“.

Di indubbia rilevanza il Premio alla carriera conferito all’architetto torinese Aimaro Oreglia d’Isola, classe 1928, figlio di un barone e di una contessa, si impegnò nella resistenza e con Gabetti fondò uno degli studi più importanti della città è Professore emerito del Politecnico di Torino.

Il Premio è stato approvato all’unanimità dalla giuria con la seguente motivazione: “la carriera di Aimaro Oreglia d’Isola ha nutrito il dibattito architettonico intorno ai temi del rapporto tra modernità e tradizione, naturale e artificiale, territorio e paesaggio, per tutta la seconda metà del Novecento, traghettandoli fino ad oggi, dove ci appaiono più che mai attuali. Il pensiero e la pratica di Aimaro Oreglia d’Isola hanno dato e continuano a dare un contributo decisivo all’architettura, intesa come palinsesto culturale e come paesaggio”.

Alla premiazione sono intervenuti: Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano; Alessandro Giuli, Presidente della Fondazione MAXXI; Nina Bassoli, Curatrice per Architettura, rigenerazione urbana e città di Triennale; Lorenza Baroncelli, Direttore MAXXI Architettura; Pippo Ciorra, Senior curator MAXXI Architettura.