Nella giornata internazionale della donna la Pinacoteca Agnelli, precede Parigi, e apre al pubblico con una mostra in cui gli organi sessuali maschili definiscono il potere della società.
Il progetto espositivo Strike è la prima rassegna nomografica in Italia di Lee Lozano, figura pionieristica della scena artistica newyorkese degli anni ’60 e dei primi anni ’70. La mostra ideata e realizzata da Pinacoteca Agnelli è a cura di Sarah Cosulich e Lucrezia Calabrò Visconti in collaborazione con la collezione Pinault di Parigi che possiede un importante nucleo di lavori dell’artista.
Dall’8 marzo al 23 luglio 2023 è presentata negli spazi della Pinacoteca Agnelli della capitale sabauda, successivamente sarà esposta in percorsi distinti ma connessi, per la prima volta alla Bourse di Parigi, dal 20 settembre 2023 al 12 febbraio 2024.
La mostra si sviluppa lungo sette sale tematiche e attraversa l’evoluzione della breve ma cospicua carriera artistica di Lee Lozano con una selezione delle sue opere dal 1960 al 1972, quando sceglie di ribellarsi al sistema dell’arte, uscendo dalla scena. In poco più di dieci anni il suo lavoro cambia spesso accogliendo le correnti dell’epoca, dalla pop art al minimalismo. Le opere, tutte di dimensioni differenti, sono realizzate con la medesima tecnica. Partendo da disegni e dipinti figurativi di stampo espressionista e passando per oli su tela si giunge a una pratica esclusivamente concettuale. Armi, chiodi, oggetti volanti e martelli dialogano principalmente con organi sessuali maschili fino a fondersi gli uni con gli altri.
Un approccio complesso e provocatorio, mirato a denunciare i meccanismi di potere della società. La pratica dell’artista di sovrapporre il corpo umano alla macchina rievoca l’eredità dell’edificio che ospita la mostra, l’ex stabilimento FIAT di Lingotto, sede di lavoro e produzione che negli anni sta attuando un programma volto a riqualificare gli spazi in ambienti culturali.
Il lavoro di Lozano coincide con la sua biografia. Un’artista fluida, che disattende le aspettative imposte su di se dalla società proponendo elaborati artistici difficilmente collocabili in una categoria precisa. In costante ricerca di un’energia rivoluzionaria contro le gerarchie patriarcali e ogni forma di ordine precostituito a tal punto da rinunciare a pezzi di sé e snaturare il suo nome con la sola lettera E di energia.
Il maschio viene escluso dalle opere in mostra in quanto non è contemplato un suo interesse. Una tecnica artistica violenta che faticosamente invita a empatizzare con le opere. La mostra Strike è occasione per presentare il lavoro di un’artista rivoluzionaria, apprezzata dalla critica ma sconosciuta al grande pubblico.
I suoi lavoro sono conservati in numerose collezioni, tra cui il Museum of Art, New York; Moderna Museet, Stoccolma; Museo di Arte Contemporanea, Los Angeles; Wadsworth Ateneo, Hartford; Fogg Museum presso l’Università di Harvard, Cambridge; Corcoran, Washington DC; e Museum für Moderne Kunst, Francoforte.
Antonella Cappiello