Le letterine piene di sorrisi sono già in viaggio.
Oltre al Covid, l’isolamento sociale e la solitudine rappresentano per gli anziani ricoverati nelle case di riposo motivo di grande sofferenza. È da mesi che le strutture di ricovero per anziani sono diventate, per ragioni di sicurezza e anticontagio luoghi isolati e nonostante tutti gli sforzi che gli operatori delle strutture hanno fatto in questi mesi per garantire una qualche forma di contatto tra i ricoverati e i loro affetti la situazione è ancora molto critica anche sotto l’aspetto psicologico.
Per i primi mesi nessuna tipologia di contatto, poi sono arrivate le videochiamate e nei mesi estivi molte strutture sono riuscite a organizzarsi per predisporre gli incontri tra gli anziani e i loro parenti dai vetri delle finestre. Anche solo un sorriso, o l’idea di riuscire a toccarsi la mano attraverso un vetro sono gesti che in questa situazione contano molto.
Letterine piene di sorrisi.
Da qualche settimana si stanno diffondendo in tutta Italia le “stanze degli abbracci“, un bellissimo progetto che consente agli anziani ricoverati di poter non solo vedere i propri cari ma anche di poter riscoprire un contatto fisico, che a molti manca da ormai quasi un anno. Grazie alle “stanze degli abbracci”, tramite l’ausilio di una parete di plastica trasparente con maniche indossabili dai visitatori, torna un gesto che un tempo pareva normale: un abbraccio tra una mamma e una figlia, tra un nonno e un nipote.
Oggi è l’Associazione Infanzia e Famiglia – AIEF a lanciare un ulteriore progetto dedicato agli anziani ricoverati nelle Rsa di Torino e Provincia, le “letterine per un sorriso”, che si inserisce in un contesto in cui le stesse Rsa hanno un grande bisogno di progetti sociali che siano realizzabili in totale sicurezza e che riescano a coinvolgere i ricoverati.
Rischia di essere un Natale triste, in piena pandemia, quello che passeranno gli anziani ricoverati nelle case di riposo, all’interno delle quali non ci potranno essere le iniziative natalizie degli scorsi anni e gli incontri con i parenti. Così, come Associazione Infanzia e Famiglia – AIEF lanciamo il progetto “una letterina per un sorriso” e nei giorni di Natale arriveranno in molte Rsa le letterine dei pensieri che chi vuole potrà dedicare agli anziani per trasmettere loro un pensiero con il calore e la speranza che il Natale porta con sé.
Un piccolo gesto di affetto e solidarietà che vuole dedicare un sorriso sotto l’albero a tutti gli anziani ricoverati nelle Rsa e isolati da mesi”, annuncia l’Associazione Infanzia e Famiglia AIEF. “Con il coinvolgimento dei bambini delle scuole dell’infanzia e delle elementari che aderiranno al progetto si realizza un vero e proprio scambio tra generazioni in cui i più piccoli potranno realizzare disegni o scrivere i propri auguri agli anziani ricoverati, molti dei quali magari sono loro nonni o i nonni dei compagni. Ma lanciamo un appello a tutti i cittadini affinché in tanti e di tutte le età partecipino numerosi a questo progetto inviando la propria letterina dei pensieri all’Associazione, tramite l’email aieftorino@gmail.com, entro il 18 Dicembre. I volontari si occuperanno di consegnarle telematicamente, nei giorni vicini a Natale, alle Rsa di Torino e Provincia che aderiranno al progetto, ma solo dopo aver personalizzato le letterine e i disegni con l’inserimento del nome di un ospite della struttura. Tutti coloro che intendano partecipare a questo progetto – cittadini, scuole, rsa – possono contattarci e saranno coinvolti“, concludono i referenti dell’Associazione.
All’iniziativa “Letterine per un sorriso” hanno già aderito diverse realtà. Il Distretto Rotaract 2031, nella persona del Rappresentante Distrettuale Davy Gérard, appoggia con piacere il progetto “Gli anziani rappresentano, probabilmente, la generazione più colpita dalla pandemia sia in termini di rischio che essi stessi corrono in quanto soggetti vulnerabili sia in termini di impatto psicologico e di solitudine soprattutto in questi giorni così prossimi al Natale. A tal proposito, il Distretto Rotaract 2031 inviterà i propri soci a sostenere la raccolta di lettere e di pensieri natalizi da rivolgere agli anziani del nostro territorio ed a sostenere AIEF nella distribuzione e nello smistamento del materiale raccolto.
Ma le adesioni stanno arrivando anche da diverse strutture per l’infanzia, l’obiettivo, spiegano, è coinvolgere più bambini possibile in questo progetto che ha un grande valore sociale. “Abbiamo sempre creduto molto nell’incontro intergenerazionale, infatti spesso negli anni passati abbiamo accompagnato i bambini presso le case di riposo per far passare loro del tempo con gli anziani leggendo storie e consegnando disegni: momenti terapeutici e sociali molto importante in cui l’emozione si poteva leggere negli occhi dei più anziani. Anche in quest’anno particolare ci teniamo a regalare alle persone più anziane e agli ospiti delle case di riposo un sorriso”, commenta Stefano Merulla, responsabile della comunicazione per le strutture dell’infanzia Piccolo Principe di Torino e Didò di San Mauro e Borgaro.
“Quanti nonni invece in questo particolare momento storico non possono godere della compagnia dei propri nipoti? Tutti gli ospiti nelle case di riposo vivranno un Natale in solitudine e risentiranno emotivamente di un abbraccio mancato. Lo scambio intergenerazionale aiuta a combattere l’isolamento sociale delle persone anziane; i bambini invece imparano a relazionarsi e mettere insieme anziani e bambini diventa una ricchezza per entrambi“, aggiunge Viviana Tarantino, titolare dell’asilo Tane delle Birbe di Chieri.
Anche dalle case di riposo stanno arrivando le prime adesioni e l’apprezzamento per il progetto.“Le relazioni tra persone, tra famiglie e tra generazioni in questo anno difficile sono venute a mancare. Abbiamo bisogno di nuovi legami nelle nostre strutture così duramente provate dall’emergenza e dalla solitudine, in cui siamo costretti. La freschezza delle parole e dei disegni dei bimbi agli ospiti delle residenze è un dono immenso, perché è l’occasione per riaprire lo scambio di amicizia e di saperi tra le generazioni vecchie e nuove, illuminando così questo Natale“, commenta Raffaella Vitale, esperta di servizi per anziani.
Tommaso Varaldo
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