Preceduto da una conferenza introduttiva di Giorgio Pestelli prevista alle 18.30 nella Sala Berlino del Centro Congressi del Lingotto, il concerto che inaugura la venticinquesima stagione dei Concerti del Lingotto di giovedì 11 ottobre sarà ’esecuzione, della Missa Solemnis in re maggiore per soli, coro e orchestra op. 123 di Ludwig van Beethoven, pietra miliare nella storia della musica sacra e capolavoro unico e irripetibile nella produzione dell’autore.
Il concerto è dedicato alla memoria di Sergio Marchionne, che è stato vicepresidente di Lingotto Musica dal 2008 fino alla sua prematura scomparsa avvenuta nel luglio di quest’anno.
Ad aprire questa nuova edizione sarà il direttore tedesco Frieder Bernius, per la prima volta sul palco dell’Auditorium Giovanni Agnelli, insieme al Kammerchor Stuttgart, formazione vocale da lui fondata nel 1968 e ben presto impostasi all’attenzione internazionale, e alla Hofkapelle Stuttgart, altra sua creatura nata nel 2006 come naturale ampliamento della Barockorchester Stuttgart, con la finalità di riproporre il repertorio classico e romantico attraverso esecuzioni su strumenti d’epoca e relativo diapason.
L’opera, appartenente all’ultimo periodo della creatività beethoveniana, doveva inizialmente essere dedicata all’arciduca Rodolfo d’Asburgo, allievo e amico di Beethoven, in occasione della sua investitura ad arcivescovo di Olmütz in programma nel marzo del 1820. La gestazione dell’opera, iniziata già nel 1818, si protrasse oltre il dovuto e questa fu consegnata nelle mani del dedicatario solamente nel 1823. La prima esecuzione parziale del lavoro (furono presentati inizialmente Kyrie, Credo e Agnus Dei) ebbe luogo in forma di concerto il 7 marzo 1824, insieme alla prima esecuzione nientemeno che della Nona Sinfonia, mentre per la prima esecuzione integrale bisognerà attendere l’aprile del 1824, quando fu eseguita a San Pietroburgo per conto del Principe Nikolaus Galitzin.
Il cast vocale della Messa è costituito dal soprano Johanna Winkel, il mezzosoprano Sophie Harmsen, il tenore Sebastian Kohlhepp e il baritono Arttu Kataja.
Alla prima pare che Beethoven, vestisse con un frac verde e, abbia assistito al concerto dalla fossa dell’orchestra; senza udire la musica, senza sentire gli applausi, si accorse del successo quando il pubblico inizia a sventolare dei fazzoletti bianchi. Salì in proscenio, commosso, per inchinarsi.