Volare in alto e correre più veloce del vento. CI sono momenti nella storia dello sport e di una nazione che resteranno impresse per sempre nella memoria collettiva. Una tra queste date sarà sicuramente il 1 agosto 2021.
Oltre la retorica del momento, l’entusiasmo popolare, universale e contagioso in senso assai edificante e ben lontano dall’accezione che ha caratterizzato questo tempo di sofferenza e dolore, Giampiero Tamberi e Marcel Jacobs con le vittorie olimpiche nel salto in alto e soprattutto nei 100 metri, la gara olimpica per eccellenza hanno resto leggenda questa data.
Due italiani, due ventenni, due storie diverse e uniche ma con tantissime analogie. Se negli anni Sessanta l’icona fu Livio Berruti piemontese di Vercelli e torinese a tutto tondo, con la vittoria nei 200 metri delle Olimpiadi della rinascita di Roma 1960 mentre Piero Mennea, il filosofo della velocità, l’uomo controcorrente ma dentro il cuore degli italiani e Sara Simeoni, la campionessa di Verona, hanno rappresentato l’Italia sportiva atletica del Novecento, oggi nei primi venti anni del duemila sono Gimbo e Marcello i simboli della nuova generazione.
l’Italia dei giovani olimpici
Salire in alto, più in alto, e spingersi oltre i limiti nei 100 metri che sono stati il regno del super campione dell’atletica contemporanea Usain Bolt, per i ragazzi italiani con la loro naturalezza, passione, entusiasmo, umiltà e educazione ribaltano un luogo comune, sui giovani italiani perdenti nella corsa e in una scuola quella della regina delle discipline olimpiche che sembrava dissolta.
Nell’afoso pomeriggio del 1 agosto 2021, tra pensieri di speranza e preoccupazione nell’età della pandemia, tra green pass e no vax, tra le 14.30 e le 15.15 si è consumata una gioia collettiva, bella, intima, diffusa, liberante anche più bella e serena degli isterici festeggiamenti per l’Italia del calcio campione d’Europa.
Gli italiani si sono sentiti alti e veloci, i più alti e veloci del mondo, per interposta persona, grazie alla fatica, le cadute, le gioie e i tanti dolori prima della gloria, di Tamburi Jacobs, i ragazzi che hanno conquistato l’olimpo con la fatica e la sofferenza di chi sa risalire dopo le cadute. Passa la gloria di questo mondo ma gustarla e condividerla con una intera comunità è l’aspetto più bello e profondo che in questa olimpiade davvero particolare stiamo vivendo.
Luca Rolandi