Il Castello ha un nuovo principe.
Prenderà scettro e corona dal 1 gennaio del nuovo anno e lo abbiamo già conosciuto nell’interregno dal 2010 al 2012 apprezzandone capacità e un gusto molto british nel dirigere una contea cittadina: l’ Oval.
L’incarico sfugge alla volontà divina ma è invece il frutto di un’accurata scelta fatta da una compagine di nobili della materia.
Sono: Francesca Lavazza, Presidente del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Richard Armstrong, già Direttore The Solomon R. Guggenheim Foundation dal 2008 fino a luglio 2023; Andrea Ruben Levi, collezionista, Amico Benefattore del Castello di Rivoli, membro del Board of Trustees del New Museum di New York; Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, collezionista, Presidente dell’omonima fondazione, Presidente della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT; Sir Nicholas Serota, Presidente Arts Council England, già Direttore Tate.
Il Castello, uno dei luoghi più affascinanti, maestosi e inaccessibili, merita di tornare sul palcoscenico delle arti come protagonista, per potenzialità, ampiezza, collezione, immagine. Il principe reggente dovrà riuscire a dare uno nuovo esprit alla storia del museo, coniugando le opere permanenti con le possibilità della manica lunga. Una sfida esaltante e complessa.
Le aspettative sono indubbiamente alte e il suo cursus honorum depone a suo favore, tuttavia il vero grande problema resta sempre lo stesso. La pecunia.
A fronte di una cospicua retribuzione il principe dovrà lavorare con quanto il regno ha in cassa, con le risorse che riuscirà avere a disposizione, con la capacità di coinvolgere sponsor già presenti e attrarne dei nuovi ma soprattutto di far aprir loro la borsa.
Le esposizioni hanno costi proibitivi, i nomi di pregio e di richiamo sono un impegno finanziario importante, una comunicazione dal taglio internazionale o almeno europeo richiede investimenti massicci. La crociata per far risaltare il Castello in cima alla collina di Rivoli non è propriamente una passeggiata.
Motivo per cui a Francesco Manacorda vanno i nostri più sinceri, interessati e rigorosi auguri di grandi risultati.
Tra le non celate speranze c’è quella che riesca a dare nuova linfa ai locali, dalla vista mozzafiato, che furono del ristorante stellato Combal Zero, che la fantasia lo sorregga nell’inventare un modo agevole per raggiungere il Castello. Il ponte levatoio dell’arrivo con i mezzi pubblici è sempre alzato.
L’ultimo augurio è di trovare attenzione, consenso e persino affetto dagli enti pubblici; così poco contemporanei nel considerare l’arte contemporanea quando sguscia dalle logiche di mercato e diviene istruzione, didattica, sorpresa, fascinazione, messaggio, specchio e dito nell’occhio della società, bellezza, verità, gioco e meravigliosa dedizione all’apparente effimero dell’arte.
Francesco Manacorda è stato Direttore Artistico della V-A-C Foundation (2017-22); Direttore Artistico della Tate Liverpool (2012-17), Direttore di Artissima (2010-12) e Curatore presso la Barbican Art Gallery (2007-09). Dal 2006 al 2011 è stato Docente presso il dipartimento di Curating Contemporary Art del Royal College of Art, Londra. Ha co-curato nel 2016 la Biennale di Liverpool e nel 2018 l’undicesima edizione della Biennale di Taipei.