L’emozione non ha voce…
Torinese di nascita ma cittadino del mondo, Ludovico Einaudi inaugura con successo al Teatro Sociale di Alba la sua nuova tournée internazionale. Musicista e compositore minimalista, il maestro Ludovico Einaudi riesce, attraverso una raccolta ragionata di note e di ritmi, a far suonare le corde più recondite dell’animo umano.
La simbiosi è altamente evocativa; è una simbiosi voluta e ricercata che spontaneamente nasce e cresce tra natura e uomo, tra musica e poesia, tra silenzi assordanti e taciti rumori. Musica di nicchia, ma musica per tutti.
Musica ricca di atmosfere magiche, che riecheggiano attraverso la sorpresa, la meraviglia, i ricordi, la vita nascosta. La vita.
Quella vita che spesso scivola via tra le dita e che difficilmente si riesce a fermare; quella vita che invita l’uomo a riempire di colore le proprie azioni e passioni, la stessa vita che grida al mondo intero la sua necessità di essere accolta e proiettata verso l’infinito, nello spazio etereo e misterioso. Lo stesso spazio che Ludovico Einaudi ricrea attraverso il ritmo del tempo. In tutte le sue composizioni predomina l’esperienza di vita individuale, le sensazioni provate ed interpretate con maestria e con misura. Con armonia. Le sue melodie sono ipnotiche, riescono a trasportare l’ascoltatore altrove, in un mondo più puro, in una dimensione assoluta, dominata dall’ordine e dai silenzi.
L’ultimo lavoro musicale Underwater del maestro Ludovico Einaudi, scritto quasi in sordina durante la pandemia, testimonia ampiamente questa necessità vitale. E si trasforma in una danza emozionante e universale, che rivoluziona le note sacre della natura e quelle profane dell’uomo, Diventa quasi una divina manifestazione, una fusione celestiale tra espressione musicale ed immagini, tra sogno e realtà, tra mondo reale e mondo ideale.
Tutta la musica di Ludovico Einaudi è una metafora, quella del suo processo creativo, non convenzionale, del suo flusso di pensiero, della sua intuizione istantanea, a volte inaspettata, ma sempre ricettiva e cosciente.
Il linguaggio semplice delle sue note discrete e tranquille è originale: sa scandagliare e rigenerare gli stati d’animo dell’uomo, soprattutto quelli emotivi e positivi. Ogni brano sa coinvolgere e commuovere l’ascoltatore, gli suggerisce di lasciarsi guidare dalla meraviglia, di sviluppare un’apertura mentale più ampia e ricettiva. Le armonie sono dolci, fluenti, scivolano leggere. Le tonalità sono essenziali e mai eccedenti. Ogni brano diventa quasi per incanto una vittoria: il trionfo di un suono antico ma attuale.
Verrebbe quasi voglia di prolungare l’ascolto dei suoi concerti e di seguire la scia dei suoi pensieri, quei pensieri che sanno comunicare l’incredibile carica espressiva di ogni frase musicale.
Maria Giovanna Iannizzi