Recuperare occasioni perdute di coinvolgimento nel panorama musicale cittadino si può. Lo fa a sorpresa e con eccezione l’Unione Musicale, l’associazione torinese anticipa la classica ripresa autunnale con il recupero di alcuni concerti lasciati in sospeso lo scorso febbraio a causa dell’improvvisa emergenza sanitaria.
Per proporre questo cartellone sceglie un titolo di un film drammatico americano del 2017 Prima di domani, fortunatamente la trama è tutt’altra e diverso l’esito finale.
La rassegna propone dieci concerti che avranno luogo dal 22 al 30 settembre al Conservatorio Giuseppe Verdi. Protagonisti saranno alcuni dei più bei nomi del concertismo italiano – il Trio di Parma, Pietro De Maria, Francesca Dego, Francesca Leonardi e Andrea Lucchesini – con i quali, nelle scorse stagioni, sono stati intrapresi alcuni percorsi tematici.
Innanzi tutto i festeggiamenti per l’anniversario beethoveniano, con le integrali delle So per pianoforte, dei Trii e delle Sonate per violino e pianoforte e poi il raffinato progetto di Andrea Lucchesini,nate che mette a confronto il ciclo delle Sonate per pianoforte di Schubert e i capolavori pianistici composti da Schumann negli anni Trenta. Riprendiamo dunque questi fili rossi, intrecciandoli in una rassegna che vuole essere una stuzzicante anticipazione della nuova e ricca programmazione autunnale (che partirà a metà ottobre).
Ogni giornata prevede due concerti (alle 17.30 e alle 21) i cui programmi, della durata di circa 70 minuti senza intervallo, offrono al pubblico un’ampia panoramica sul repertorio. I concerti vengono realizzati nel pieno rispetto delle vigenti normative anti Covd-19. La capienza della sala risulta ridotta e i posti non sono numerati.
A dare il via alla rassegna settembrina ci sarà il Trio di Parma, martedì 22 settembre, con la seconda tappa del nuovo intrigante progetto che intreccia l’integrale dei Trii di Beethoven ai Trii del compositore argentino-tedesco Mauricio Kagel.
In una recente intervista Enrico Bronzi, violoncellista della formazione, ha illustrato la nascita del progetto: «In occasione del duecentocinquantesimo anniversario dalla nascita di Beethoven, ci è parso interessante far emergere in questo genio assoluto della musica quegli aspetti che lo legano alla modernità. Va sottolineato inoltre che Kagel è autore del film Ludwig Van, del 1970, la cui musica rielabora in maniera originale frammenti beethoveniani. È la testimonianza di un amore profondo e sincero verso il compositore di Bonn». Accanto al Secondo trio di Kagel, il Trio di Parma propone l’op. 11 e il Trio n. 2 op. 70 di Beethoven, oltre a due Trii di Haydn che aprono entrambi i concerti.
Mercoledì 23 settembre torna Pietro de Maria, con il secondo appuntamento del progetto di esecuzione integrale delle 32 Sonate per pianoforte di Beethoven. Il pianista veneziano è il terzo italiano – dopo Dino Ciani (1970) e Andrea Lucchesini (1999-2000) – a realizzare questa impresa per l’Unione Musicale. In una recente intervista per “Sistema Musica” De Maria ha affermato che «l’impegno principale nell’affrontare un’integrale di un autore come Beethoven, è quello di riuscire a leggere il testo come se fosse la prima volta, di riscoprirlo come nuovo, cercando di togliere la patina di una certa tradizione».
In programma le Sonate op. 2 n. 1, op. 10 n. 2 e n. 3, la Sonata quasi una fantasia op. 27 n. 1 e la Sonata op. 81a (Les adieux).
Lunedì 28 e martedì 29 settembre ben quattro appuntamenti consecutivi con Francesca Dego e Francesca Leonardi che concludono il ciclo iniziato nella Stagione 2018-2019 delle Sonate per violino e pianoforte di Beethoven. La loro incisione per Deutsche Grammophon ha raccolto un entusiastico consenso e la rivista “Musica” ha assegnato al lavoro 5 stelle definendolo: «Un Beethoven sempre cesellato, pieno di colori e di dinamiche con curatissimi decrescendo cui seguono gli sforzati dalle svariate screziature timbriche. Colpisce in particolare il suono tornito, delicato ma sempre smagliante della Dego, a cui risponde il tocco granitico e cristallino della Leonardi».
Ricco il programma dei quattro concerti che propone, accanto alle celebri Sonate “Primavera” e “a Kreutzer”, le Sonate op. 23, op. 30 n. 1 e n. 2, op. 12 n. 3 e op. 96. Completano i programmi le giovanili 6 Danze tedesche WoO 42 e il Rondo in sol maggiore WoO 41.
La rassegna Prima di domani, si concluderà mercoledì 30 settembre con Andrea Lucchesini e il suo progetto pluriennale dedicato a Schubert e Schumann. Realizzato in esclusiva per l’Unione Musicale e gli Amici della Musica di Firenze, il progetto è un excursus carico di spunti musicali, letterari, biografici e poetici e rivela il profondo legame che unisce i due compositori.
«Questo progetto – afferma Lucchesini in un’intervista esclusiva per l’Unione Musicale – è per me l’occasione per completare il ciclo delle Sonate di Schubert, un modo per immergermi profondamente nei misteri di una scrittura apparentemente limpida ma percorsa da inquietudini e rovelli modernissimi. Schumann fu entusiasta artefice della postuma riscoperta di Schubert, rivelando una profonda condivisione spirituale con il genio schubertiano». Il pianista toscano, tra i più amati dal pubblico torinese, per l’occasione esplorerà l’ultima produzione pianistica di Schubert con due delle Sonate ultimate nel settembre del 1828, a poche settimane dalla morte del compositore.
I biglietti dei concerti PRIMA DI DOMANI sono in vendita preferibilmente online su www.unionemusicale.it oppure presso la biglietteria dell’Unione Musicale, in piazza Castello 29 (martedì e venerdì ore 10.30-14.30. mercoledì ore 13-17).