Certe volte le persone che più ci sembrano “normali” sono quelle che hanno più sorprese da farci. Prendiamo un architetto torinese, un signore che si occupa prevalentemente di urbanistica: come ce lo immaginiamo? Un professionista, un uomo serio, ordinato, creativo ma in qualche modo inquadrato. Ci si aspetta che abbia qualche hobby ma che si limiti ad “assorbire” in qualche modo l’energia di altri creativi.
Maurizio Foddai, per esempio, ha un passato da attore e da autore teatrale – anche se sotto lo pseudonimo di Mike Webb – e alterna la sua attività di architetto con la passione per la scrittura. Dopo vari tentativi riesce a pubblicare il primo romanzo “un testimone pericoloso” con l’editore LibroMania.
Finalista dell’edizione 2013 del Torneo IoScrittore, ha con loro pubblicato l’e-book “Il riflesso di un assassino” ; in seguito, sempre con LibroMania, ha pubblicato “il manoscritto rubato”.
In tutti e tre i suoi romanzi è presente la nota secca del thriller, condita con un pizzico di noir e con un grande “e se?” a decorare il cocktail, come insegna uno degli autori che lo ispirano: Stephen King. È infatti questa la domanda che si pone l’autore di best seller americano quando inizia a scrivere un romanzo, ed è lo stesso salto nel vuoto che compie il nostro concittadino.
Un collegamento tra i tre romanzi è rappresentato dal momento in cui, come in preda a un’ansia da cambiamento, i protagonisti si trovano a ribaltare la propria esistenza, scoprendo lati nascosti del proprio carattere e oscure possibilità.
Nel primo romanzo è un architetto cinquantenne che approfitta di un’occasione per cambiare vita e identità, perdendosi nel passato di un altro uomo e nei suoi conti in sospeso. (trovate “un testimone pericoloso” )
Nel secondo romanzo si tratta di un uomo che ha perso lavoro e famiglia e si rende conto che l’uomo che vede allo specchio non è quello di sempre, che mentre sprofonda in una crisi esistenziale sempre maggiore si accorge che qualcuno lo sta vendicando in una Torino cupa e scura come un incubo. (trovate “Il riflesso di un assassino” ).
Nella sua ultima fatica a trovarsi inaspettatamente nei guai è un tranquillo programmatore di software che prende l’ascensore uscendo dal lavoro e si ritrova in India, in una città sconosciuta, coinvolto in una sorta di caccia al tesoro insieme a personaggi improbabili. In una realtà di eventi paradossali e pericolosi, in bilico tra percezione e ragione, vivrà l’avventura in modo completo per poi ritrovarsi davanti al suo ascensore in un mondo che non è esattamente quello che ha lasciato. (trovate “il manoscritto rubato” )
Tra thriller, noir e viaggi dimensionali e avventurosi, il mondo interiore di questo nostro autore torinese sembra ricco e interessante da visitare. Simile nel punto di partenza e imprevedibile in ogni evoluzione. Potete saperne di più leggendo le diverse interviste sul suo blog: http://www.vocenarrante.altervista.org/maurizio-foddai.html o leggere i suoi romanzi, o entrambe le cose.
Per favore, però, non fatevi trarre in inganno dal suo apparire normale. Lui riserva sorprese.
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