Voglio iniziare questa singolare storia con il dire che colei di cui vi narrerò non è una delle tante. Vorrei potervi parlare da subito della sua vita, del suo passato, ma vi farò attendere. Lei amava immergere le mani a mezz’acqua mentre la barca ,come una sirena allegra, saltava sulle onde del mediterraneo in agosto. Non vi era cosa più affascinante per lei che cercar in tutti modi di intravedere il fondo. La sua attenzione per i dettagli era qualcosa che mi travolgeva sempre quando la guardavo. Ogni tanto mi raccontava di quanto le piacesse addormentarsi al sole; facendo si che le gocce di sale le si asciugassero pian piano addosso…aspettava l’ultimo brivido di calore che la faceva sentire viva e coccolata su quel telo mare che odorava ancora un po’ di bucato. L’estate era ovviamente, il suo periodo dell’anno preferito. Non a caso, infatti, risplendeva di luce propria quando era immersa. Più delle stelle che amava guardare sugli scogli con l’odore di pesce e la brezza marina sui capelli ancora pieni di sale, che non aveva mai voglia di lavarsi al ritorno dalla spiaggia. Ogni tanto, mi fermavo, la guardavo e comprendevo a pieno, il potere della giovinezza. Quando era bambina la turbava il fatto che aprendo gli occhi sott’acqua, nonostante i suoi sforzi, non riuscisse a vedere nulla.
Nella sua testa bionda e riccioluta in qualche modo era convinta, che un giorno ci sarebbe riuscita. Beh del resto, che pretendiamo da una creatura che nella sua vita precedente era una sirena?
Tutto quadrerebbe se così fosse. I suoi occhi verdi erano profondi e scuri come gli abissi, a tratti chiari alla luce, come acqua illuminata dal sole. La sua voce, che sviluppo crescendo, avevo un qualcosa di speciale, un non so che di magico in sé. Nuotare era per lei era sinonimo di libertà, come se la memoria dell’anima dentro le stesse urlando come un mare in piena tempesta ”Questo è quello che sei” !!!
So ora, che vi sembrerà strano che vi dica ciò, ma vi era un altro sentimento che viaggiava nel suo petto dal quale non poteva distaccarsi nemmeno per un secondo quando era dentro l’acqua. Specialmente quando le sue pinne umane non toccavano più il fondo e la profondità pesava tramutandosi in acque fredde sotto di lei.
Era la paura. Nei laghi, nei fiumi, nei mari, ovunque avesse nuotato. Ciò che più temeva era l’inesplorato.
Crescendo conobbe la passione per viaggiare, con la mente e con il cuore. Alle volte chissà dove andava con la testa, potevo scorgere un non so che di malinconico nel suo sguardo, quasi come fosse lontana da qualche posto mistico nel quale solo la sua anima era stata, ma non il suo corpo. Per le strade aveva il vizio di camminare svelta e osservava tutti quanti con una minuziosità quasi morbosa ,come se ne volesse rubar pezzetti per nasconderli nei suoi più oscuri cassetti. La sua infanzia non fu memorabile e singolare come la sua adolescenza…cambiò così tanto e allo stesso tempo per nulla. Gli occhi si conservarono intatti come le sue guance con la loro infinita dolcezza quando rideva di gusto. Sovente mi chiedevo come sarebbe stata alla mia età. Aveva ,e mai capì il perché…una fissazione per le chiome lunghe di qualsiasi colore. Chissà in quale velata era della sua vita aveva vissuto con così lunghi e folti capelli.
Quando andavamo in campagna, immerse nella natura e nei suoi selvatici odori… ascoltavamo i rumori del bosco, ci sdraiavamo insieme l’una vicino all’altra e in silenzio osservavamo le bellezze del cielo di notte, poiché in città quelle stelle erano invisibili i nostri occhi. Lei amava alzare gli occhi al cielo per guardare gli aerei le poche volte che passavano… pensava a quante vite in quel preciso attimo stavano volando sopra la sua testa, quante storie e quanto mondo da scoprire ancora aveva. Passato presente e futuro. I TRE maghi del mondo. In questa storia.
Storie e attimi sfuggenti. Amori impossibili.. strade invisibili. Cuori che si abbracciano… anime che si curano… la vita è una ruota spietata e nulla è al caso. Disegni cosmici smuovono i nostri universi per farli violentemente incontrare. Le storie si intrecciano come i nostri viaggi su questa terra. I binari del nostro treno in corsa verso il capolinea definitivo, non sono altro che tracciati a matita, leggeri e precari possono essere cancellati dalla grande mano che tutto guida. Sotto le coperte, con una tazza di tè caldo e una candela… con ansia, ogni giorno, restava in attesa del suo amore .
Debora Lo Re
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