“E lucevan le stelle…. “ per Mito Settembre Musica
Tre atti memorabili che rendono la Tosca una tra le più famose opere liriche musicate. Tre atti che per gli spettatori-ragazzi diventano un trampolino di lancio nel mondo delle passioni, della storia, del dramma. Mito Settembre Musica anche quest’anno dedica uno spazio magico ai bambini. Alla Casa del Teatro Ragazzi e Giovani è andata in scena la grande opera di Giacomo Puccini, in una versione “giovanile” , travolgente e vivace.
Bravi i principali ed unici attori Yanmei Yang, voce e Marco Mazzoni, performer. La rivisitazione melodramma del grande compositore è diretta e semplice. Essenziale. Non sono presenti tutti gli orpelli storici e gli intrighi di palazzo del libretto pucciniano, ma ogni battuta e ogni canzone espongono il vero significato dell’opera: la passione in tutte le sue sfumature.
Floria Tosca è la prima vittima del dramma. La folle gelosia percorre il personaggio dall’inizio alla fine in un crescendo di colpi di scena, necessari ed invadenti, che richiamano l’oblìo, il delirio, l’annientamento, il tormento, lo sgomento. La morte.
Il cavaliere Mario Cavaradossi, pittore e amante di Tosca non è da meno. Personaggio poco riuscito, forse, ma con un ruolo determinante. Appassionato dell’arte e dell’amore, della bellezza e dei nobili ideali, il pittore appare debole ma deciso: sa esporsi con prestigio e rilevanza scenica. Indimenticabile ed unica, come la melodia, la sua performance, prima della morte. Anche lui sarà una vittima, della falsità e della malevolenza, dell’ingiustizia e dell’ipocrisia. Della cieca gelosia.
Cesare Angelotti, ex Console della caduta Repubblica Romana bonapatista, fratello della marchesa Attavanti; vive della sola passione politica e della gloria. Personaggio informe e sfortunato, nelle battute e nell’esito finale. Ma forse era questo l’intento di Puccini.
Il barone Scarpia, feroce e malvagio nel suo ruolo ufficiale è alquanto subdolo e sprezzante. Drammaticamente e musicalmente “indecente” nella sua libidine è vittima della passione sensuale, del possesso, del raggiro. Ricatta Tosca nella maniera più infame per poi morire tragicamente. Funesta morte che provocherà il declino della storia e del melodramma.
La Tosca di Giacomo Puccini si ascolta e si vive attraverso il turbamento degli animi, la vera passio del latino classico. E non si può fare a meno di provare una forte emozione lungo lo svolgersi degli eventi, un’emozione violenta che è capace di dominare la volontà di chi la sperimenta attraverso le melodie accorate e calde del compositore.
Apprezzata dal giovane pubblico, I love you Tosca ha saputo trasmettere il vero significato del melodramma: la commovente forza drammatica della rappresentazione scenica, dove musica, teatro e danza stravolgono e ribaltano gli eterni temi dominanti dell’uomo. Amore e morte.
Maria Giovanna Iannizzi