Era il 1985 quando si venne a sapere che una lussuosa piscina aveva effetti miracolosi sulla salute e sull’età di chi vi si immergeva. A documentare l’accaduto con una cinepresa fu un americano, un certo Ron Howard, che in gioventù venne conosciuto, anche in Italia, con il nome di Richard Cunningham, soprattutto per uno strano lavoro che svolgeva in un’epoca ormai passata e che si ostinava a chiamare Happy Days.
Cocoon venne chiamata la storia della piscina miracolosa e, qualcosa, potrebbe farci sperare che a quella vicenda, divenuta un film hollywoodiano abbiano voluto inspirarsi i responsabili torinesi dell’Ospedale Koelliker nel momento in cui hanno dato avvio ai lavori per la nuova grande piscina per l’idrokinesiterapia: ovvero l’insieme delle tecniche di trattamento riabilitativo eseguite in piscina riscaldata a fini terapeutici.
La scelta di dotare la struttura di una piscina è dettata dai benefici dati dall’acqua che, influiscono positivamente su tutti i sistemi del corpo, tra i quali quello muscolo-scheletrico, cardiovascolare, nervoso e respiratorio. La piscina è parte di un reparto completamente ristrutturato che desidera rappresentare un nuovo standard nel campo della fisiatria e della riabilitazione.
Durante l’inaugurazione del nuovo reparto a cui erano presenti sia il Direttore Giuseppe La Rosa, sia l’amministratore delegato Alberto Ansaldi, è stato illustrato come la riabilitazione in acqua, o meglio l’IdroKinesiterapia, sia una pratica terapeutica e riabilitativa, che sfrutta le proprietà fisiche dell’acqua; ed è per questo motivo che viene considerata uno strumento di lavoro e di valutazione delle potenzialità residue di un soggetto.
Il vantaggio più grande che offre l’acqua, come ambiente in cui lavorare, è la parziale assenza di gravità, un parametro che può essere graduato, aumentando o diminuendo i livelli o lavorando sul volume degli ausili galleggianti. Ciò consentirà di lavorare sul reclutamento neuromuscolare, il rilassamento, la respirazione, la propriocettività e la ricerca dell’equilibrio in un unico armonioso processo.
Oltre al nuovo reparto l’ospedale Koelliker si è dotato di un nuovo ingresso decisamente contemporaneo; sul lato di C.so Unione Sovietica, ha inserito un cubo di acciaio e vetro come hall. Se la cura passa anche attraverso l’estetica e l’architettura questa è sicuramente un’operazione ben riuscita.
Non si ritroverà la giovinezza e nemmeno le forze dei vent’anni come accadeva nel film Cocoon, ma sicuramente le occasioni di riabilitazioni post traumatiche e i trattamenti specifici in acqua diverranno un’opportunità, considerata la rarità di avere strutture che offrano questo servizio.