A fine ottocento, il frumento scarseggiava e il contadino era preoccupato perché doveva sfamare l’intera famiglia. Viveva nella campagna cuneese, una sera d’inverno era davanti al camino e pensava sempre al da farsi del giorno dopo nei campi e così ebbe l’idea: “Unirlo alla farina di mais!”, consegnò l’invenzione a sua moglie che con un pizzico di fantasia, questa delizia d’altri tempi è giunta fino a noi. Inzuppato con un buon vino a fine pasto è un piacevole epilogo.
Ingredienti
– 250 gr di farina 00
– 125 gr di farina di mais (fioretto)
– 125 gr di zucchero
– 250 gr di burro
– una bustina di vanillina
– un uovo intero più un tuorlo
– la buccia di un limone grattugiata
Preparazione
Amalgamare i vari ingredienti con un robot da cucina o a mano, preparatevi già la teglia con la carta da forno così le formine a ciambelline ziglinate le farete direttamente in teglia, usate l’apposita siringa o sac à poche da pasticcere, nei supermercati si trova facilmente. Infornateli a 180° per 15-20 minuti. Per farli un po’ spessi ho fatto tre giri di cerchio, uno sopra l’altro, altrimenti risultano troppo piatti. Solo un appunto per chi come me non lo sapeva, la farina di mais è quella usata per fare la polenta.