Coco Chanel, eterna icona dell’eleganza femminile Quest’anno, nella città di Parigi si celebrano i 60 anni dalla morte di Gabrielle Bonheur Chanel.
Coco Chanel è un’ emblema dell’ eleganza femminile non solo per i dettagli sartoriali dietro i quali si nasconde la storia di un’ epoca ma per la forza dirompente che li ha resi intramontabili. La giovane modista, debutta nel 1914 con una collezione per donna in stile marinaro, una provocazione in un tempo in cui le gonne, si portavano di lunghezza talare e il pantalone non era presente nel guardaroba di una signora.
Forse un omaggio a Helen Hulick, che fu arrestata, in America, per aver osato indossare un paio di pantaloni. Una pioniera del cambiamento del costume sociale, Coco Chanel non si limita a vestire le sue clienti nel salone di Parigi, in rue Cambon n. 31, bensì nel 1921 crea, con l’amico Ernest Beauz, il celebre profumo Chanel n° 5, che ancora oggi è la fragranza più venduta al mondo.
Un altro successo senza tempo di mademoiselle Chanel è il “petite robe noir” più comunemente conosciuto come “tubino nero” che da quel lontano1926 è diventato sinonimo di eleganza sartoriale, anche per la popolarità esplosa negli anni sessanta dopo che Audrey Hepburn ne indossò uno firmato Givenchy, nel celebre film “Colazione da Tiffany”. Il “tubino nero” è un abito sempre presente nel guardaroba femminile, per la versatilità con il quale può essere indossato e per le molteplici versioni che questa linea sartoriale ha riportato nel corso dei decenni.
Durante la seconda guerra mondiale l’ atelier di Coco Chanel è costretto a chiudere ma l’imprenditorialità di mademoiselle Chanel risorge nel dopoguerra con un nuovo debutto sul mercato mondiale della moda, la “borsetta 2.55”, un accessorio pratico che risponde alle esigenze delle donne degli anni ‘50, liberandole da quelle scomode pochette fino ad allora usate. Sono i dettagli a fare la differenza di questo accessorio: il tessuto matelassè di cui era fatto il modello originale e un’ elegante catena in metallo dorato che permette di indossare la borsetta sia a tracolla che a spalle.
Le catene, le perle, la bigiotteria hanno contribuito ad aggiungere valore stilistico alle mise di questa artista dell’eleganza che amava appuntare sul bavero della sua giacca il suo fiore preferito, la camelia. I suoi disegni erano soliti diventare gioielli, clips, orologi, perché molti imprenditori l’hanno compresa e aiutata a realizzare le sue creazioni.
Il “tailleur in tweed”, con il profilo in passamaneria di colore contrastante, con i bottoni con la doppia “C” incrociata, con la fodera sagomata, i fianchi avvitati, e una tasca segreta, è ancora oggi la forza del brand. Di gran moda negli anni ‘60, di questo tailleur in tweed esiste un disegno del 1923 inoltre Karl Langerfeld, direttore creativo della Maison dal 1983, ha sempre aperto la passerella delle sue collezioni con questo capo rivisitato nei tessuti e accorciato nella sua lunghezza.
Lo stile Art Déco fu quello con cui Coco Chanel decise di arredare il suo appartamento, oggi casa museo in Rue Cambon n° 31 di Parigi, anche se per 34 anni abitò all’ Hotel Ritz Suitte. a Roquebrune Cap Martin in Costa Azzurra. La città di Parigi ha disposto nel 2019 l’apertura della “House of Chanel”, nelle sale del Palais Galliera, una mostra permanente dedicata alla storia di questa Maison, con esposizione di abiti, accessori e fotografie che documentano l’arte dello stile di un’icona dell’eleganza femminile. Tra le frasi che hanno reso celebre questa donna straordinaria ricordiamo: “L’eleganza non consiste nell’indossare un vestito nuovo.” “Per essere originale una donna non deve avere paura di niente, però attenzione che la banalità è molto simile”.
Forse oggi, a suo dire, Coco Chanel vedrebbe certo molte più similitudini, tra le donne e gli uomini di questo nostro tempo, di quanto nella sua vita è solo riuscita ad immaginare.
Monica Pontet