Saranno i quindicimila metri cubi di serra climatica posti a centocinquanta metri d’altezza che incastonano la sala da pranzo del Piano 35, a fare da cornice vegetale nelle tre serate dedicate a rendere omaggio a Paul Bocuse. Il ristorante più alto d’Italia, in cima al grattacielo progettato da Renzo Piano, e abituato a guardare le stelle da vicino, infatti parteciperà, con un proprio progetto, al Bocuse d’Or Europe 2018.
L’anticipazione preparata per il 19, 20 e 21 marzo, sarà un modo di preparare il palato per quando a giugno a Torino arriverà la manifestazione del Bocuse d’Or, il più importante concorso gastronomico internazionale. La Francia, la grande cucina, il plaisir de vivre verranno omaggiate con tre concetti chiave: “accoglienza, edonismo e celebrazione”.
In quest’ottica un raffinato menù a quattro mani verrà proposto il 19, ai commensali preparato da Eric Sapet, chef stella Michelin de La Petit Maison de Cucuron, e Fabio Macrì, l’apprezzato chef del Piano 35 nato a Roma ma ornai torinese a tutti gli effetti.
Il piccolo borgo di Cucuron che si trova nella regione del Luberon, qualcuno, soprattutto i cinefili, lo ricorderanno nel film di Ridley Scott “Un’ottima annata”.
Ebbene se i protagonisti sono i sapori d’Oltralpe tutta italiana sarà la sfida che il Ristorante 35 affronterà partecipando alla quarta edizione del Gôut de France, forse il più grande evento dedicata alla cucina francese.
Dalle enormi vetrate del Piano 35 si scorgono, nelle giornate limpide, il profilo delle Alpi e, dietro ad esse gli amati e odiati cugini francesi. Il rendere merito, con gusto e humor tutto italiano a una grande cucina sarà un’occasione di incontro, di competizione e d’inventiva. Superare le montagne a forza di ottima gastronomia, questa sì la vera grandeur.
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Classe 1986, Fabio Macrì è alla guida di Piano35 Ristorante da maggio 2017. Chef dalle significative esperienze all’estero, Macrì ha portato nel ristorante più “alto” d’Italia una ventata di originalità, grazie ai suoi piatti in perfetto equilibrio tra creatività e tradizione, dove la cucina popolare incontra la sofisticata autorevolezza dei ricettari più nobili, come nelle proposte del Vialardi, cuoco di corte.
Scuole del Gambero Rosso, dove frequenta il corso Professione Cuoco (2007), per continuare all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, dove si laurea con 110 e lode (2014). Macrì vanta però già una laurea in Storia dell’Alimentazione e dell’Agricoltura conseguita nel 2012 presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Roma Tre.
Professionalmente inizia l’attività nel 2006, quando si trova a ricoprire il ruolo di sous-chef della vineria con cucina Passaguai di Roma. L’anno dopo, sempre a Roma, al ristorante stellato Il Convivio Troiani riveste l’incarico di chef de partie. Le esperienze che però hanno segnato maggiormente la sua strada sono quelle presso l’Experimental Kitchen di The Fat Duck – tre stelle Michelin – nel 2014 e alla Fondazione Alìcia di Ferran Adrià nel 2015.